A Monteleone, i solenni festeggiamenti in onore della beata vergine del carmine
L'ultima domenica di maggio oppure la prima di giugno a Monteleone di Puglia in contrada Montagna, dal lontano 1930, ogni anno, si festeggia la "Beata Vergine del Carmine". La festa liturgica in onore della Madonna fu istituita per commemorare l'apparizione mariana avvenuta a Pasquale Morra qualche anno dopo la fine del conflitto primo mondiale. I discendenti del miracolato narrano che nella grande guerra la Madonna salvò la vita del loro congiunto gravemente ferito ad una gamba nel mezzo della tempesta di fuoco delle truppe austro ungariche. La chiesa del Carmine fu edificata fra il 1925 ed 1930. L'edificazione della cappella durò 6 anni per carenza di fondi e difficoltà varie. La cappella fu realizzata con pietre locali dal muratore Leopoldo Volpe. Qualche anno prima fu edificato nei pressi della cappella sempre per volere di Pasquale Morra, sempre per lo scampato pericolo, anche la cappelletta di Gesù Cristo. La cappelletta è stata ricostruita pochi anni orsono. Durante la ritirata dei tedeschi il 26 settembre 1943, in contrada Montagna nei pressi della cappella, fu sepolto il soldato austriaco Ubgrer Bruno Galechi. Nel 1956, i resti del soldato, raccolti in una cassetta, furono portati nel cimitero comunale e dopo qualche anno ritirate dal Ministero dell'interno. I festeggiamenti in onore della Vergine sono un mix di manifestazioni religiose (processione dal paese alla chiesa tra le curve e i rilievi montuosi, santa messa e vespri) e manifestazioni civili (giochi popolari, serata musicale nella villa comunale e fantasia di fuochi pirotecnici). Dal colle vicino la cappella si può ammirare il parco eolico "Montagna" comprensivo di 28 aerogeneratori. Nelle aziende agricole zootecniche locali si possono acquistare caciocavalli, mozzarelle, ricotte, formaggio e manteche. A solo qualche chilometro dalla chiesa si trova l'area pic nic di Bosco Selvamala, la selva dove fu promulgata nel lontano 1142 da Ruggero II il normanno, la prima costituzione scritta che ha regolato la vita del Mezzogiorno d'Italia per ben sette secoli. Il bosco successivamente fu fedele nascondiglio e testimone delle scorrerie dei briganti che imperversavano le campagne di Monteleone, di Panni, di Bovino, di Orsara e del non lontano Vulture, assetate di guerra e di giustizia, contro il nemico piemontese. Alla festa partecipano anche i fedeli dei paesi vicini.