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Eclissi virale, il romanzo della foggiana Laura Zavatta ambientato a Wuhan

Un ricercatore italiano, uno strano virus a Wuhan, amori tra scienziati, fughe ed esperienze mozzafiato

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Gennaio 2020. Il mondo viene minacciato da un virus letale, che comincia ad uccidere molte persone in Cina, di cui nessuno conosce l’origine. Alberto Sfigani, ricercatore biochimico dell’Università di Napoli Partenope, viene chiamato in missione a Wuhan per isolare il DNA del nuovo pericoloso coronavirus. Ed è a Wuhan, a più di ottomila kilometri di distanza dall’Italia, che Alberto vivrà esperienze mozzafiato facendo scoperte allarmanti e sbalorditive sull’andamento del nostro pianeta ma anche della sua vita privata. L'autrice Laura Zavatta, foggiana, è professore aggregato presso l’Università del Sannio, dove insegna Filosofia del diritto nel Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza. È con-direttrice della rivista «Filosofia dei Diritti Umani - Philosophy of Human Rights» e membro del comitato scientifico della «Revista Interdisciplinar de las Ciencias Sociales Latinoamericanas “Questiones de Ruptura”». Oltre a molti saggi e monografie scientifiche, ha pubblicato i romanzi: Macolé. Licenza di vivere, Bari 2014; L’Amico Bill, Roma 2017; Ancora in tempo, Palermo 2018. Sinossi completa, di Laura Zavatta Poco dopo l’inizio della pandemia, per la curiosità e il timore suscitati da questo evento inquietante, nasce Eclissi virale, sull’impeto delle notizie che arrivavano da Wuhan, quando tutti si era ancora lungi dal pensare che quel virus – all’apparenza appena un po’ più forte di quello dell’influenza di stagione – avrebbe messo in ginocchio il mondo e cambiato le nostre vite. All’inizio del 2020 non c’era solo lo strano virus cinese a tenere con il fiato in sospeso l’umanità, ma anche l’incendio in Amazzonia, le armi nucleari in Corea, l’uccisione di Soleimani da parte di un raid statunitense voluto da Trump, l’atteggiamento antioccidentale dei Paesi arabi. Poi giunsero, a metà gennaio, le news di politica internazionale che raccontavano di uno straordinario accordo economico pattuito tra la Cina e gli Stati Uniti. Un accordo sbandierato come un successo storico, planetario dallo stesso Trump, che si sbilanciò nel definire “amico” il presidente cinese XI Jinping (contro il quale invece fino a pochi giorni prima sembrava volesse far scoppiare una guerra mondiale), garantendo un viaggio in Cina entro poco tempo. Dunque l’inizio del contagio virale avvenne proprio nel momento in cui le superpotenze mondiali – quella occidentale e quella orientale – siglarono un accordo eccezionale che significava la nascita un asse privilegiato tra Stati Uniti e il gigante Cinese, mettendo in secondo piano gli storici alleati Europei. Ma improvvisamente scoppiò l’imprevedibile bomba sanitaria, capace di rimettere tutto in discussione. Furono spunti, avvenimenti di cronaca che mi sembrarono adatti ad essere trasformati in una spy story. Benché sia messo al centro del racconto l’evento di attualità più grave che ha cambiato le nostre vite, Eclissi virale non può definirsi un istant book. Perché la trama, oltre che occuparsi del virus e del contagio, racconta di un intreccio di relazioni e di sentimenti. Tanto che il suo sottotitolo potrebbe essere: Storia di ordinarie infedeltà. Nel racconto c’è il malvagio, agli ordini di altri malvagi, che vuole diffondere il virus, c’è la giovane scienziata costretta a collaborare a un piano malefico, il ricercatore italiano che si ritrova invischiato e cerca di darle una mano a venir fuori dai guai. E poi c’è un bel po’ di passione e intreccio di sentimenti, che rendono la trama più coinvolgente e di facile lettura. La storia si svolge tra l’Italia e la Cina, tra Agropoli e Wuhan. Protagonista è Alberto Sfigani, un ricercatore biochimico, che ha già collaborato con l’Istituto di microbiologia di Wuhan e viene richiamato proprio a gennaio 2020 per un ulteriore periodo di ricerca. In attesa di completare la lunga carriera accademica, il ricercatore si ritrova uomo adulto, sposato e con un figlio avuto nell’arco di pochi mesi dopo un matrimonio con una donna marchigiana, bella ma non appassionata, un rapporto in cui viene a mancare l’entusiasmo, la gioia. Ed è per questo che Alberto – anche se inizialmente cerca di resistere – si invaghisce di un’altra donna della sua cittadina. Una donna che prima si accontenta di essere la sua amante, poi comincia a pretendere di più. L’offerta di un periodo di lavoro all’estero, così lontano, a Wuhan, è l’occasione per riflettere sulle vicende amorose e dedicarsi all’unico suo vero interesse: la ricerca. Il viaggio a Wuhan è il viaggio verso quello che in quei giorni era il centro inquietante del mondo. Alberto arriva a gennaio in una città cupa, fredda, grigia. Vede i volti già coperti dalle mascherine e percepisce la preoccupazione della popolazione, l’ansia per il pericoloso virus sconosciuto che da un mercato ittico si stava propagando in modo incontrollato e minaccioso. Qui Alberto ha una storia con una ricercatrice cinese, Lian Chin. Una ragazza che ha conosciuto nel suo precedente periodo di studio e lavoro in Cina. Per lui Lian rappresenta solo una avventura, mentre per Lian Alberto è il vero amore, ma soprattutto il sogno di lasciare la Cina per andare a vivere in Italia. Ma Lian è ostaggio di un uomo losco, un uomo dei servizi segreti – non meglio identificati. Dietro di lui si muovono nell’ombra intrighi pericolosi di potenze economiche e politiche che vogliono fette sempre più ampie di potere, e sono decise ad ottenerle ad ogni costo. Alberto senza volerlo si ritrova così invischiato in un giro rischioso e malefico, nel quale riuscirà ad avere una mano solo da un simpatico collega ricercatore spagnolo che tenterà fino alla fine di salvargli la vita. Per lavoro scrivo monografie e saggi scientifici, e lo faccio con passione. Spesso però le vicende del mondo, mi spingono ad affrontare un genere di scrittura diverso, quello letterario, dove l’immaginazione può intrecciarsi più liberamente con la realtà, volare lontano, e forse, chissà, arrivare vicino alla verità più di quanto non si pensi. L’idea che probabilmente il virus non sia un “accidente” della natura ma un prodotto di laboratorio, il risultato dello studio avviato in vista di una guerra batteriologica, ha stuzzicato in me il desiderio di sondare il terreno più a fondo. Con Eclissi virale cerco di stimolare la fantasia, sia dei più giovani che dei meno giovani, la voglia di indagare, di conoscere le trame del mondo, allargare gli orizzonti in una forma agile, coinvolgente, piacevole. Unendo elementi reali di cronaca insieme a sospetti, dicerie, immaginazione. Se sono riuscita nell’intento devono dirlo i lettori i quali giudicheranno - anche alla luce di quanto si è vissuto scritto e detto in questo lungo anno di pandemia - quanto si possano avvicinare alla realtà, dando una verosimile spiegazione dei fatti, le pagine di Eclissi virale. Eclissi virale romanzo di Laura Zavatta (Aracne editrice, pag.95, 10 euro)

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