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Sabato, 20 Aprile 2024
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Daniela Marcone agli studenti: "Per combattere la mafia non bisogna smettere di raccontarla"

La vice presidente nazionale di Libera: “Voi siete il futuro, ma anche il presente. Il 21 marzo tutti insieme in piazza”

Ore 11.00 di un lunedì mattina. Sul maxischermo della “Zingarelli” di Foggia scorrono le immagini del video fatto realizzare, alcuni anni fa, dalla famiglia per ricordare Francesco Marcone, direttore dell'Ufficio del Registro di Foggia, ucciso il 31 marzo 1995.

“Queste fotografie – ha sottolineato Daniela Marcone – sono rimaste chiuse in un cassetto per tanti anni. Alcune volte trovavo la forza di riguardarle, per ripensare a quando eravamo tutti insieme e conducevamo una vita normale. Prima che mio padre venisse ucciso a Foggia, nella sua città, non a caso”.

Ha esordito così la vicepresidente di Libera, durante il suo intervento nella scuola media, ospite – insieme con la giornalista e scrittrice Annalisa Graziano - della dirigente, Mirella Coli e della appassionata docente Lucia Palmieri.       

“Quando fu ucciso mio padre – ha spiegato agli alunni delle classi terze – ci fu consigliato il silenzio, anche da amici di famiglia, per paura. Io, che all’epoca avevo 25 anni, non avevo la percezione della mafia. Quando un poliziotto, che mi aveva soccorso, mi disse ‘devi essere coraggiosa, tuo padre è stato ucciso dalla mafia’, lo presi per matto. Poi capì cosa è la Società foggiana. Spara e quei proiettili colpiscono anche te, una parte di te va via insieme con la vittima. Iniziai, allora, un percorso con alcune docenti del ‘Pascal’, che dopo poche settimane dall’omicidio di papà mi vollero far incontrare i loro studenti, per farmi sentire che non ero sola”.

Da allora, sono trascorsi oltre 20 anni, ma “ad ogni anniversario della morte di papà temo che i giornali possano ancora chiedersi perché fu ucciso. Il perché si sa, lo sappiamo tutti: decise di denunciare – e non soltanto una volta – la corruzione presente in questa città”. Nelle carte processuali del caso Marcone il magistrato Lucia Navazio scriveva, nero su bianco, che la “parte sana” della città non volle collaborare, “una cosa molto grave”. Anche per questo motivo è necessario non smettere di raccontare e ricordare che Francesco Marcone era un padre di famiglia, funzionario pubblico e vittima del dovere.

“Siamo felici di avere organizzato quest’appuntamento – ha detto la dirigente Coli – per ricordare, grazie a Daniela Marcone, che occorre convertire la rabbia in senso di civiltà. ‘Non a caso’ è uno strumento di riflessione su ciò che siamo chiamati a fare come cittadini, perché quella contro la mafia è una battaglia di tutti. Parlando delle vittime ci si prende cura della loro memoria, che deve diventare viva. Anche attraverso le nostre scelte possiamo fare in modo che il sacrificio di tante vittime innocenti non risulti vano. E bisogna iniziare dalla scuola, evitando atteggiamenti di omertà e bullismo, che sono già forme di un atteggiamento mafioso che dobbiamo continuare a combattere, ogni giorno”.

Annalisa Graziano, responsabile della Comunicazione e referente del Tavolo carcere e volontariato del CSV Foggia, ha raccontato il suo incontro con Daniela Marcone e Libera e le forme di collaborazione che il Centro di Servizio per il Volontariato sta mettendo in campo in vista del 21 marzo, giornata della memoria e dell'impegno per le vittime delle mafie. “Si dice che non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo. Ebbene – ha sottolineato - noi tutti siamo chiamati a ricordare, insieme ai familiari, le vittime innocenti di mafia. Legalità significa anche responsabilità e questa deve essere la nostra scelta, il 21 marzo come ogni giorno”.

L'iniziativa è stata organizzata nell'ambito del progetto didattico "Incontro con l'autore" voluto fortemente dal dirigente scolastico Mirella Coli, per condurre gli studenti alla scoperta della lettura come piacere, avvicinarli al mondo dell'editoria e conoscere le motivazioni che inducono un autore a scrivere per altri. Il progetto è curato da Lucia Palmieri, docente di Italiano e Storia della scuola media “Zingarelli”.

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