Aperitivo con la storia alle 'Marcelline' di Foggia
Sabato 14 novembre dalle ore 9:30 alle ore 12:30 presso l’Istituto Marcelline di Foggia potrete compiere un viaggio nel tempo, che potrà forse ricordare qualche giro in terre lontane. La cucina, si sa, è una parte fondamentale del nostro modo di essere. L’italia è per antonomasia, il paese del buon vino e del buon cibo e l’amore per la tavola ha origini lontane nella storia e ben radicata nella nostra cultura.
Il medioevo è stato senza dubbio un momento essenziale per l’evoluzione e il consolidamento di alcune tra le più famose pietanze nostrane. E proprio in questo periodo storico, gli italiani, venendo a contatto con le popolazioni germaniche, cambiavano, adattavano e aggiungevano gusti e sapori alla tradizionale cucina romana, basata essenzialmente su frumento, cereali e vino. Certo, siamo ancora piuttosto lontani dalla cucina come oggi la conosciamo: pertanto, (ri)scoprire la cucina del Medioevo è, anzitutto, compiere un viaggio nel tempo che ci porta in un mondo di sensazioni sconosciute.
Dobbiamo innanzitutto scordarci di alcuni degli alimenti noti ai nostri giorni e parte integrante della nostra dieta: il pomodoro e la patata saranno messe al bando, dato che questi prodotti di origine americana sono stati adottati tardi nel nostro continente. Per lo stesso motivo escluderemo il peperoncino; la polenta non sarà di mais e non sorseggeremo il caffè dopo il dessert; naturalmente, non avremo modo di fumare a tavola. Al contrario, potremo bere tutto il vino che vorremo, ma preferibilmente allungato con sapori dolci quale il miele, e potremo gustare la birra, importata nella penisola italiana dai Germani che stanziavano al confine con l’impero romano.
Saremo sommersi di spezie come lo zafferano, il pepe, la cannella e lo zenzero, spesso accompagnati col chiodo di garofano. Scopriremo gli effluvi dell’acqua di rose e non avremo alcun timore di mischiare sapori dolci con quelli salati, come un pollo ricoperto di zucchero o un’anguilla farcita con i fichi secchi. Dovremo purtroppo dimenticare il dessert, almeno quello come oggi lo conosciamo, ma addolciremo la bocca con frutta o spezie confette allo zucchero. Ci abitueremo ad una conserva di cibi basata su metodi originalissimi, come quella sotto ghiaccio, sotto fumo, sotto aria o sotto sale, per essiccazione e affumicazione che cambiavano molto il sapore degli alimenti.
La cucina medievale che proponiamo è inspirata all’opera di Maestro Martino, il gastronomo italiano più importante del XV secolo. Scrisse il “Libro de Arte Coquinaria”, intorno al 1444, codice medievale ancora oggi preso come punto di riferimento per gli storici che vogliono comprendere l’arte in cucina tra la fine del medioevo e gli inizi dell’età moderna. Il testo è una summa di tutte le conoscenze culinarie di quei secoli e sapientemente riporta le portate che i commensali di quegli anni abitualmente dividevano sulle loro tavole: si va, tra le tante cose, da come cucinare la porchetta e la selvaggina, a come preparare brodetti e minestre; spazia dalle ricette sulla preparazione del pane, a quelle sull’ approntamento del pesce e delle salsine per accompagnarlo. Illustra, infine, come cucinare le più disparate torte dolci o salate, proponendo un connubio di sapori molto lontani dalle nostre abitudini alimentari. Il testo, scritto in un italiano che ancora tanto somiglia al latino, non solo dà uno spaccato di vita di quei secoli così affascinanti, ma mostra attraverso il suo ampio ventaglio opzionale di ricette come si è evoluta la cucina italiana ed europea, la cultura dello stare a tavola, i modi e gli utensili per la preparazione, dal XV secolo ai giorni nostri.