Scienze umane tra ricerca e didattica. Da una proposta del prof. Cipriani, tre giorni di dibattito e confronto
Tre giorni di dibattiti e confronti tra operatori del settore - docenti, insegnanti, educatori, tecnici della didattica, editori, ma anche amministratori e dirigenti del pubblico e del privato -, tre giorni dal 24 al 26 settembre. Una grande occasione corale per provare a fare il punto sulle “Scienze umane tra ricerca e didattica”, sui doveri delle università ma anche sulla missione delle scuole e delle istituzioni pubbliche di fronte alle proposte (di rimodulazione e talvolta anche di riforma) che ciclicamente riguardano soprattutto le discipline umanistiche.
Si parte lunedì 24 settembre (ore 9.30, appuntamento nell’aula magna del Dipartimento di Studi umanistici. Lettere. Beni culturali e Scienze della formazione, in via Arpi 176 a Foggia), alla presenza del Rettore dell’Università di Foggia, prof. Maurizio Ricci; del direttore del Dipartimento di Studi umanistici, prof. Pierpaolo Limone; del Prorettore dell’Università di Foggia e delegato alle Politiche culturali, prof. Giovanni Cipriani; del vice presidente della Regione Puglia, dott. Giandiego Gatta; della Soprintendente ad interim di Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province BAT e Foggia, dott.ssa Maria Giulia Picchione; della dirigente dell’Ufficio scolastico di Foggia, dott.ssa Maria Aida Episcopo; della presidente della Società Dante Alighieri Foggia, prof.ssa Donatella Di Adila; e dell’assessore comunale alla Pubblica istruzione, avv. Claudia Lioia. E da quel momento in poi, appunto fino alla sera del 26 settembre, sarà un vivace susseguirsi di idee, spunti, provocazioni, temi e istantanee sullo stato di salute delle discipline umanistiche, sulla loro percezione soprattutto tra i giovani (si allegano brochure e programma dell’intera manifestazione).
Molto complesso il lavoro di organizzazione e coordinamento svolto dai promotori di “Scienze umane tra ricerca e didattica”, uno staff molto qualificato composto dai proff. Giovanni Cipriani, Antonella Cagnolati, Anna Maria Cotugno, Anna Dipace, Manuela Ladogana, Laura Marchetti, Maria Luisa Marchi, Rossana Russo, Francesca Scionti e Antonella Tedeschi. Come detto si tratta di tre giorni tra incontri e dibattiti, 18 finestre di dialogo scientifico, 10 panel e 5 tavole rotonde, per un totale di oltre 85 tra relatori, espositori ed esperti del settore. Una convention il cui obiettivo primario è fare il punto sul rapporto degli studi umanistici con il territorio, tenendo d’occhio - in particolar modo - le esigenze e le ambizioni delle generazioni future. Cosa si aspettano, gli studenti Foggiani, dalle discipline umanistiche? Che cosa ne pensano? Cosa ritengono che manchi? In cosa credono che potrebbero essere migliorate? Domande a cui cercherà di rispondere “Scienze umane tra ricerca e didattica”, organizzato su idea e proposta del prof. Giovanni Cipriani. «Sono orgoglioso di aver lanciato una proposta culturale di queste dimensioni – ha commentato il Prorettore e delegato alle Attività culturali dell’Università di Foggia –. Una proposta che è stata interpretata entusiasticamente dai miei colleghi, come una doverosa affermazione della qualità delle nostre strategie didattiche e dei nostri sentieri di ricerca. E’ con grande soddisfazione che ammiro la crescita del nostro Ateneo e, di pari passo, del nostro settore di studi: questo anche grazie alle straordinarie innovazioni metodologiche in materia di didattica e alle originali innovazioni determinate dalle nostre indagini scientifiche. E’ un dato inconfutabile il fatto che siamo stati capaci di trasformare sedi gemmate in centri di ricerca autonomi e competitivi a livello internazionale».
L’evento sancirà anche l’uscita dai ruoli (per collocamento in quiescenza) del prof. Giovanni Cipriani, che ne approfitta per tracciare brevemente il suo cammino umano e scientifico all’interno della Capitanata e dell’Università di Foggia. «Il dialogo con il territorio ha avuto bisogno, nel corso degli anni, di numerose prove di dedizione e di progressivo radicamento, prove che dessero anche la misura del nostro impegno in vista di una crescita non solo del nostro profilo di docenti, ma anche dell’apporto al progresso culturale della Capitanata – ha ricordato il prof. Cipriani –. Personalmente, quale docente di una disciplina (Lingua e Letteratura Latina) di non facile accesso (sono in tanti gli studenti del Dipartimento di Studi umanistici che non provengono dai Licei; NdR) in questi 20 anni ho puntato al recupero del Latino quale strumento di civiltà e come chiave d’accesso alla nostra storia individuale, nazionale ed europea. Una storia fatta di una cultura materiale e immateriale, che porta tracce incancellabili e imperdibili di quel passato/presente che rimonta a duemila anni fa: orbene, in quel passato si trovano indelebili tracce di quella che noi ora chiamiamo “accoglienza” e che i Latini chiamavano “hospitium”, riservando a tale pratica rituali sociali e religiosi di grande pregnanza umanitaria… E in questi tempi, in cui l’accoglienza sembra essere tornata una concessione e non una prerogativa umana, intimamente credo che niente sia indispensabile come l’esempio offerto dai Latini e ancor prima dai Greci. Da uomo e da docente, all’Università di Foggia ho vissuto alcuni degli anni più belli e gratificanti della mia vita, per questo le sono e le sarò sempre legato».
Sull’uscita dai ruoli del prof. Giovanni Cipriani, è intervenuto anche il Rettore dell’Università di Foggia. «Conoscendo il prof. Cipriani, non rinuncerà alla sua vocazione - aggiunge il prof. Maurizio Ricci - continuando a soddisfare la sua voglia di conoscenza e a dare il suo apporto alla ricerca e alla trasmissione dei saperi: lo dimostra l’uscita, meno di un mese fa, della “Fedra” di Seneca per l’editore Rusconi (suoi l’introduzione, la traduzione e il commento; NdR). E’ stato un valore aggiunto per molti anni, lo sarà ancora per chi lo ha sempre visto come un sicuro punto di riferimento per la cultura classica e la sua presenza nella civiltà europea».