La chitarra infuocata di Paul Warren al Moody Jazz Café
Il 1° Marzo sarà Luna nuova per una nuova Luna del Moody jazz cafè. Dopo poco più di 4 anni ritorna l'artista che ha lettaralmente infiammato gli animi e i corpi di coloro che hanno avuto voglia di essere presenti ad uno dei concerti più coinvolgenti e indimenticabili della storia del piccolo club foggiano. Dopo la poesia sublime jazzistica del mese di Febbraio si passa alla forza dirompente del rock, del blues e del funky di Marzo e si da il via proprio con il tanto atteso concerto della band capitanata da uno dei chitarristi più energici e prorompenti della storia del rock moderno, PAUL WARREN.
Chi lo ha visto in qualcuno degli oltre venti tour mondiali da lui fatti avrà avuto un assaggio dei suoi soli infuocati, ma quando suona nei club, Warren accende il pubblico per torrenziali show anche di tre-quattro ore di fila senza alcuna tregua; un vero animale da palco dove ha davvero ben pochi rivali, un suono incredibile che riesce a tirar fuori anche dal più misero ampli, Paul ha inoltre una eccellente voce blues ed è un patrimonio vivente di cinquant'anni di storia del blues e del rock, trascinando la sua band in ciò che gli passa per la testa, senza seguire alcuna scaletta ed in grado di proporre un repertorio completamente diverso da una sera all'altra.
Per crederci basta dare un'occhiata alla biografia di seguito.
PAUL WARREN
Un vero enfant-prodige della chitarra, Paul inizia a calcare le scene professionistiche nel 1969 all'età di 15 anni, in una band di Detroit chiamata Justice, che apriva nei più importanti locali della città per artisti come Rod Stewart & The Faces, Traffic e Jethro Tull. A 17 anni, Paul si era già affermato facendo sessions come chitarrista per la Motown Records. Il suo più importante lavoro con i Temptations produsse il brano "Papa was a rolling stone", numero uno all'epoca negli Stati Uniti.
A 18 anni Paul intraprese il suo primo tour internazionale come chitarrista per la blues band Pacific, Gas & Electric. La Motown Records lo mandò poi a Los Angeles a fare sessions quando la grande etichetta trasferì i propri uffici sulla West Coast. Subito dopo si unì al gruppo rock Rare Earth. Nel 1975 Paul suonò sul disco "Let's take it to the stage" dei Funkadelic.
Nella seconda metà degli anni settanta Warren diventò il cantante e chitarrista solista dei Nite City, gruppo fondato da Ray Manzarek dei Doors, dopo la fine del gruppo con Jim Morrison; la band pubblicò due dischi diventando oggetto di culto nella scena di Los Angeles (anche i Van Halen aprirono per loro) e andando in tour negli States, suonando al loro apice davanti a 50.000 spettatori al Coconut Grove in Florida.
Nel 1980 Paul registrò il suo primo album solista chiamato "Paul Warren & Explorer" per la RSO Records. Negli anni '80, Paul ha suonato con i Ventures rivestendo anche il ruolo di produttore; è poi diventato il chitarrista live per Tina Turner partecipando al tour del suo grande ritorno "The private dancer tour"; inizia da qui il suo lungo girovagare in lungo e in largo per il mondo come chitarrista solista di nomi importantissimi; Richard Marx dal '87 al '94 (facendo anche da direttore musicale), Joe Cocker dal '94 al '95 (suonando a Woodstock di fronte a 250.000 persone), Eros Ramazzotti dal '96 al '98, Rod Stewart dal '99 al 2002, di nuovo Ramazzotti per il "9 tour" tra il 2003 e il 2006 e da allora di nuovo insieme a Rod Stewart fino allo scorso anno.