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Cinema San Giovanni Rotondo

A San Giovanni Rotondo presentata 'Rumore', l'opera prima del regista Nicola Telesca

I protagonisti vivono una storia d’amore tormentata da una tragedia accorsa a un amico comune, sullo sfondo del cambiamento antropologico del Sud Italia, che da paradiso incontaminato si ritrova a essere chiave di un’industrializzazione forzata

Si è svolta questa mattina nella sala Consiliare del comune di San Giovanni Rotondo, la conferenza stampa di presentazione del film “Rumore”, opera prima in fase di lavorazione del regista Nicola Telesca. All’incontro sono intervenuti: il Sindaco Michele Crisetti, la Vicesindaco Mariapia Patrizio, gli attori protagonisti Ivan Castiglione, Francesca Inaudi e Pascal Zullino, il regista Nicola Telesca, il produttore Franco Bocca Gelsi e, telefonicamente, con un saluto in apertura, Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission.

“Girare a San Giovanni Rotondo per me ha significato tanto, siamo stati accolti in un grande abbraccio non solo dalle istituzioni ma anche dai cittadini che si sono messi totalmente a disposizione per qualsiasi nostro bisogno durante le riprese – ha spiegato Telesca - C’è chi ha aperto alle telecamere la porta della propria casa, chi, tra gli anziani, vedendoci affaticati nei giorni più caldi ci ha offerto ristoro, acqua, gelati. Qui mi sono sempre sentito a casa: le stradine del centro storico, la periferia, ogni angolo di questa città mi ha reso semplice raccontare questa storia, grazie ai suoi scenari non consueti e al contempo familiari”.

“'Rumore' è un film delicato. Nessuno di noi, e credo davvero di poter parlare anche a nome dei miei colleghi, ha accettato a cuor leggero di farne parte – ha raccontato l’attrice Francesca Inaudi -  Sono fermamente convinta che raccontare un certo tipo di storie sia necessario, a prescindere da quello che chiedono il mercato o il pubblico. Ci vuole grande coraggio e sensibilità, qualità che Nicola Telesca possiede”.

A farle eco i colleghi Pascal Zullino e Ivan Castiglione: “Quest’opera ha un’urgenza pura, sana, di raccontare una storia, che non è solo una storia d’amore tra i due protagonisti ma anche nei confronti della propria terra, dei luoghi del Sud, cogliendone le più varie sfumature e mezzitoni. Un’occasione unica, profonda, per chi fa questo mestiere, e da non lasciarsi scappare”.

A chiudere la conferenza Franco Bocca Gelsi, delegato alla produzione per Gagarin, che ha aggiunto: “Nonostante le tante difficoltà che un’opera prima porta con sé, siamo riusciti a difendere un cast importante, che non sempre è possibile avere in situazioni di questo tipo. E di questo non possiamo che essere felici. Ringrazio davvero chi ha accettato di lavorare con noi, perché in questa storia, bella, c’è un modo diverso di raccontare il Sud, e che merita di arrivare a tutti”.

Pur essendo la prima regia di lungometraggio di Telesca, non ha paura di confrontarsi con temi forti come il lavoro, l’ambiente, l’amore, la morte. Il film, infatti, è un classico mélo fortemente incentrato su una storia dai caratteri ruvidi e decisi di tipo ambientalistico/sociale.

I protagonisti vivono una storia d’amore tormentata da una tragedia accorsa a un amico comune, sullo sfondo del cambiamento antropologico del Sud Italia, che da paradiso incontaminato si ritrova a essere chiave di un’industrializzazione forzata.

Con questo film il regista intende mettere in risalto lo spirito di umanità e la bellezza del Sud Italia, favorendo un percorso di avvicinamento alle tematiche green, di protezione e valorizzazione dell’ambiente.

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