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La povertà educativa al centro del 'Buck Festival': "I libri aiutano con le loro storie"

Ai microfoni di FoggiaToday, Vico ha anche detto la sua sul rapporto tra le nuove tecnologie (i social in primis) e il tema della divulgazione: “Nella storia delle comunicazioni ogni tecnologia migliora la situazione. Il web è una buona fonte per informarsi al volo, ma non è un luogo dove fare ragionamenti ed esaminare la complessità"

La quinta giornata del Buck Festival ha visto la partecipazione di autori, illustratori, giornalisti, divulgatori ed esperti del settore, per una tavola rotonda dedicata al tema della povertà educativa e agli strumenti per combatterla, come la lettura.

“Negli anni abbiamo sempre mirato ai beni materiali. Ci siamo un po’ dimenticati valori come lo scambio, il confronto, il vivere insieme. I libri spesso aiutano con le loro storie. I festival aiutano a incontrare altri libri e aiutano i ragazzi ad incontrare gli scrittori, noi siamo al loro servizio”, ha commentato Andrea Vico, noto divulgatore scientifico, tra gli ospiti della dodicesima edizione del Festival dedicato alla Letteratura per ragazzi. 

Ai microfoni di FoggiaToday, Vico ha anche detto la sua sul rapporto tra le nuove tecnologie (i social in primis) e il tema della divulgazione: “Nella storia delle comunicazioni ogni tecnologia migliora la situazione. Avere un ventaglio di strumenti di comunicazioni in più è sempre un vantaggio, bisogna capire che cosa dire e attraverso quali strumenti. Il web ha lo svantaggio di essere tutto veloce. È una buona fonte per informarsi al volo, ma non è un luogo dove fare ragionamenti ed esaminare la complessità. Si tratta di fare i distinguo, di capire i pregi e le ombre dei social media e usarli. TikTok è fantastico, basta dare dei messaggi adatti a Tik Tok e poi uscire, trovarsi insieme e ragionare”. 

Malgrado manchino ancora tre giorni al termine della rassegna, con diversi grandi appuntamenti in programma, è già possibile tracciare un bilancio della dodicesima edizione di Buck, quella del vero ritorno alla normalità. Una edizione dai numeri incredibili, sia per quel che concerne il numero degli appuntamenti (quasi 150) tutti condensati in una settimana, sia per l’imponente richiesta di partecipazione ai diversi laboratori inseriti nel programma. 

“Il sold-out ci fa piacere, ma ci pone il problema di ampliare ancora di più l’offerta di Buck, cosa che non è facile. È un successo, abbiamo notato un grandissimo gradimento da parte di tutti. C’è già uno sforzo degli organizzatori e dei partner. Sta crescendo anche la partecipazione dei volontari. Il problema sarà far rientrare tantissimi appuntamenti in una settimana. Accrescere l’offerta non sarà semplice, ma Buck è uno dei fiori all’occhiello di questa città e di questo territorio. Faremo del nostro meglio, su Buck non lesineremo il nostro impegno né personale, né finanziario”.  

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