Andrea Bajani ospite alla Ubik: a Foggia uno dei più grandi autori italiani
Semplificare il dolore? No, grazie. Ma raccontarlo sì, con onestà, senza dargli una definizione certa, mettendolo fuori, accanto al protagonista, come fosse un vero e proprio personaggio. Addirittura, un amico. D’altronde questa è la storia di un bambino. Di un bambino e di una scuola. Di un bambino e di una famiglia, come tante. “Il dolore è misterioso per natura” dice Andrea Bajani, uno degli scrittori più importanti della letteratura italiana contemporanea, pluripremiato grazie a romanzi come Se consideri le colpe (2007, Premio Super Mondello, Premio Recanati, Premio Brancati, Premio Lo Straniero) e Ogni promessa (2010, Premio Bagutta). Giovedì 10 novembre, alle ore 19, l’autore incontra per la prima volta il pubblico della libreria Ubik di Foggia per presentare il suo ultimissimo romanzo dal titolo Un bene al mondo (Einaudi, 2016). Un appuntamento – e un libro – di assoluto valore letterario ed educativo, soprattutto per coloro i quali operano nell’ambito dell’insegnamento, dai docenti agli educatori sino agli stessi studenti, come conferma l’incontro mattutino dell’indomani, venerdì 11 novembre, all’Istituto Giordani di Monte Sant’Angelo, nel quale Andrea Bajani incontrerà i ragazzi che hanno aderito al progetto-lettura organizzato insieme con la Ubik. A conversare con lo scrittore, in libreria, sarà il direttore artistico del presidio culturale di Piazza U. Giordano, Michele Trecca.
Un bene al mondo (Einaudi, ottobre 2016; Supercoralli; 160 pagine). Dentro questa storia ci sono un bambino come tanti, un dolore che l’accompagna come il più fedele degli amici e una bambina sottile che si prende cura di loro. Ci sono le ferite degli adulti. C’e? soprattutto la scoperta che la fragilità e? una ricchezza. Un bene al mondo e? un romanzo unico, una storia universale. Dice una cosa semplice, e lo fa con la forza della letteratura: se non nascondi quello che fa male, la vita ti sorprenderà. Un bene al mondo racconta di un paese sotto una montagna, a pochi chilometri da un confine misterioso. Un paese come gli altri: ha poche strade, un passaggio a livello che lo divide, e una ferrovia per pensare di partire. Nel paese c’e? una casa. Dentro c’e? un bambino che ha un dolore per amico. Lo accompagna a scuola, corre nei boschi insieme a lui, lo scorta fin dove l’infanzia resta indietro. E ci sono una madre e un padre che, come tutti i genitori, sperano che la vita dei figli sia migliore della loro, divisi tra l’istinto a proteggerli e quello opposto, di pretendere da loro una specie di risarcimento. Ma nel paese, soprattutto, c’e? una bambina sottile. Vive dall’altra parte della ferrovia, ed e? lei che si prende cura del bambino, lei che ne custodisce le parole. E? lei che gli fa battere il cuore, che per prima accarezza il suo dolore. Un bene al mondo e? una storia d’amore e di crescita di un’intensità e di una poesia travolgenti. E? una storia universale, perché racconta quanto può essere preziosa la fragilità se non la rifiutiamo. Basta cercarsi su una mappa, disseminare parole per trovarsi, provare altre strade e magari perdersi di nuovo. “La felicita? forse si trova più in fretta, se ci si fida del proprio dolore”.
Andrea Bajani. Nato nel 1975, autore di romanzi e racconti, ma anche di reportage, opere teatrali e traduzioni dal francese e dall'inglese. Nel 2002 pubblica il suo primo romanzo, Morto un Papa. Per Einaudi ha pubblicato, tra gli altri libri, Cordiali saluti (2005), Se consideri le colpe (2007), Ogni promessa (2010) e La vita non e? in ordine alfabetico (2014). Se consideri le colpe ha vinto il Premio Super Mondello, il Premio Recanati, il Premio Brancati e il Premio Lo Straniero. Ogni promessa ha vinto il Premio Bagutta. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue. Ha preso parte a molte antologie, tra cui Scrivere sul fronte occidentale (Feltrinelli, 2002), Deandreide (Bur, 2006) e Ho visto cose (Bur, 2008). Suoi articoli sono pubblicati su La Stampa, l'Unità, il manifesto, il supplemento domenicale de Il Sole 24 ore, Libération.