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Foggia festeggia i 100 anni di 'Rucchetìlle', l'ultimo carrettiere della città che non c'è più

Oggi, 25 gennaio 2021, taglia il traguardo del secolo di vita tra l'affetto dei suoi 10 figli, generi, nuore e tutti i nipoti e pronipoti. Nei suoi ricordi, le immagini di una Foggia che non esiste più

Spegne 100 candeline il foggiano Rocco Manzo, detto Rucchetìlle, l'ultimo carrettiere della città. Oggi, 25 gennaio 2021, Rocco taglia il traguardo del secolo di vita tra l'affetto dei 10 figli, generi, nuore e tutti i nipoti e pronipoti.

Rucchetìlle per parenti e amici, oggi è un arzillo vecchietto, baffetti bianchi ben curati, sempre disponibile e facile alla risata. Ha avuto dieci figli, cinque maschi e cinque femmine e un piccolo esercito di nipoti. Così tanti che è difficile ormai tenerne il conto.

Tranne che per il periodo della seconda guerra mondiale - prima in Francia nella 127^ Squadra panettieri e poi lungo lo scacchiere del Mediterraneo interessato alla difesa costiera - trascorre la sua vita a fare trasporti di ogni genere come carrettiere. Nei suoi racconti sbiaditi dal tempo, ricorda i suoi due bei cavalli e la stalla in via San Severo, poi passa ad elencare tutti i nomi dei finimenti (“i guarnemìnde”): “a capèzze, i rèdene, u cullàre, a vardèlle (dove erano incise le sue iniziali), u sottopànze e a vrèche”.

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Poi ci racconta dei suoi “trasporti speciali”: il materiale da costruzione “pu’ palàzze Peruggìne”, al Piano delle Fosse, un gigante per la Foggia dell’epoca, e del trasporto al Santuario della Madonna dell’Incoronata della “corona”, il grande lampadario in ferro, diviso in otto parti assemblate sul posto e successivamente ancorato al soffitto della Chiesa. Infine, una passeggiata nella Foggia dei mestieri scomparsi legati alla sua attività: “Pavelùcce u’ ferracavàlle” (il maniscalco), “‘u mastecarrìre” (il carradore), ma anche il macellaio vicino all’ospedale vecchio, a cui fu costretto a vendere un suo cavallo fortemente compromesso in un incidente sul lavoro: “Un cavallo …..” ricorda Rocco “…. che valeva almeno un milione, ne ricavai solo duecentomilalire!”.

Oggi Rocco compie cento anni, dei giorni nostri di cui accetta tutto senza far confronti col passato, è però rimasto legato all’olio da usare sui capelli (unica concessione che si permettevano gli uomini di una volta per "impomatarsi"), e alla vecchia lira. Lui nell’Euro non è mai entrato. 

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