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Economia

Zone industriali come cimiteri: riecco la Zes per salvarle

Si va verso la revisione della perimetrazione. Pronti a entrare i Comuni di San Severo e San Paolo di Civitate

“Le nostre zone industriali sono diventate dei cimiteri”. È la diapositiva desolante di tante aree decadenti di periferia. Non ha usato mezzi termini il presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta, una decina di giorni fa, parlando ai colleghi sindaci in un incontro su milioni e milioni di euro del Pnrr. Ha accennato alla Zona Economica Speciale per salvarle.

All’interno delle Zes, le imprese possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative. Nel 2019 è stata istituita la Zona Economica Speciale Adriatica interregionale nelle regioni Puglia e Molise. L’anno scorso, dal Decreto Semplificazioni in poi, è stata operata una riforma per rendere finalmente operative le otto Zes. Ironia della sorte, la nomina del commissario straordinario, ingegner Manlio Guadagnuolo, chiamato come gli altri ad accelerare le pratiche, è ancora in corso di finalizzazione, incagliata per una formalità. Dopo la firma del decreto di nomina del presidente del Consiglio, manca la registrazione alla Corte dei Conti. La‘bollinatura’ attesa da qualche mese ritarda l’effettivo avvio delle attività.  

Per fortuna, le risorse per gli interventi infrastrutturali derivanti dalla linea di finanziamento inserita nel Pnrr con un plafond di 630 milioni di euro da dividere tra le otto Zes, sono al sicuro. Nonostante la nomina ufficiosa, l’ingegnere Manlio Guadagnuolo ha collaborato con l’Agenzia per la Coesione territoriale per predisporre le analisi ambientali degli interventi di cui la Zes è soggetto attuatore e stazione appaltante, rispettando la scadenza del 31 marzo. La Zes, del resto, deve avere un passo diverso rispetto a una classica pubblica amministrazione, a parte l'intoppo. E i tempi perentori devono essere rispettati. In provincia di Foggia, 41 milioni sono destinati al recupero e alla rifunzionalizzazione del Bacino Alti Fondali di Manfredonia. In questo caso, il soggetto attuatore è l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. Ma c’è ancora spazio per un’ulteriore analisi delle altre infrastrutture che si possono finanziare nell’ambito del Pnrr, oltre a quelle già finanziate con il decreto interministeriale del 2021.

La ministra per il Sud, Mara Carfagna, il 21 aprile, in un incontro organizzato da Confindustria Puglia a Bari ha fatto sapere che la finalizzazione della nomina sarebbe stata solo una questione di giorni. Il numero uno di Palazzo Dogana attende l’ufficialità per poter programmare un incontro con il commissario, Confindustria e tutte le organizzazioni datoriali e sindacali, per “mettere a punto una strategia di rilancio delle nostre aree industriali”. Il commissario nominato all’inizio dell’anno gli ha già prospettato le allettanti opportunità e ha assicurato sin da subito la sua presenza. Una volta investito dei pieni poteri, sarà in giro per i territori per esaminare i progetti, i programmi di sviluppo delle aree rientranti nell’ambito della Zes ma anche dei singoli investitori che vogliono realizzare iniziative imprenditoriali.

La ministra, nei giorni scorsi, ha parlato della possibile revisione della perimetrazione. Nell’ambito della Zes Adriatica, peraltro, ci sono ancora 260 ettari da occupare in Puglia perché le Regioni, all’atto della perimetrazione del 2019, non avevano coperto tutta l’area determinata in funzione della loro superficie territoriale. Molte aree, poi, sono sature. I 200 ettari della Zona Asi Incoronata di Foggia, per esempio, richiederanno una verifica dell’attuale occupazione. Ad oggi, nell’elenco delle particelle incluse nella Zes figurano le unità territoriali dei Comuni di Ascoli Satriano, Candela, Cerignola, Foggia Asi Incoronata, Manfredonia-Monte Sant’Angelo Asi, Manfredonia Pip e Manfredonia Porto. Può sperare San Severo, che nel 2019 ha partecipato a un secondo bando per l’attribuzione delle aree disponibili e non ancora assegnate delle Zes insieme al Comune di San Paolo di Civitate per inserire la zona Cip che presentava i requisiti richiesti dall’avviso pubblico: un’area urbanizzata con 26.082 metri quadrati di lotti assegnabili. L’istruttoria della domanda, presentata la bellezza di tre anni fa e arenata con relativo rimpallo di responsabilità, ora sarebbe destinata a disincagliarsi.  

La valutazione sull’inserimento nelle perimetrazioni della Zona Economica Speciale spetta al commissario: è lui ad individuare i criteri, anche sulla scorta di un confronto con i territori, per inserire quelli che hanno realmente una vocazione imprenditoriale dove c’è interesse a realizzare dei programmi di investimento seri e concreti, supportati da piani industriali che siano realistici e solidi, per creare sviluppo d’impresa e occupazione. Si prospettano evoluzioni positive sia in termini di infrastrutture che di investimenti sul territorio, attese da anni per la verità.

Le Zes sono nate per infondere una nuova linfa alle aree industriali e liberare dai lacci e lacciuoli della burocrazia le nuove iniziative imprenditoriali, anche grazie alle semplificazioni amministrative. Con la riforma, sono stati dimezzati i tempi per le autorizzazioni ordinarie e ridotti di un terzo i tempi per le autorizzazioni ambientali e paesaggistiche. Gli imprenditori, per lo sviluppo della propria iniziativa imprenditoriale, avranno un unico interlocutore che è il commissario della Zes e potranno presentare le istanze allo sportello unico digitale. Il commissario, al termine della conferenza di servizi, rilascia l’autorizzazione unica che vale, ove necessario, anche come variante urbanistica. Al commissario sono conferiti, in pratica, poteri straordinari, per superare questioni che semmai erano rimaste impantanate nei Consigli comunali.

E poi ci sono le agevolazioni fiscali, credito d’imposta che è stato esteso anche all’acquisto dei suoli dei capannoni, alla realizzazione di strutture, degli immobili funzionali allo svolgimento dell’attività, compreso l’ampliamento. L’imprenditore gode del credito d’imposta a partire dall’acquisto del suolo fino alla completa realizzazione degli immobili funzionali alla esecuzione dell’attività.

“La Zes può dare una prospettiva vincente delle nostre aree – afferma il presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta - Abbiamo bisogno di invertire la rotta sul piano occupazione, di dare speranze ai nostri giovani e la Zona Economica Speciale può dare una speranza al nostro territorio”.

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