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Martedì, 28 Marzo 2023
Economia

Foggia ha il suo vocabolario: 11mila parole e 20 anni di lavoro targati Michele Frattulino

L’opera, imponente, pregiata e unica, sarà presentata presso la Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte. E’ acquistabile nelle librerie e sul sito di Edizioni ‘Il Castello’

Un’opera unica, imponente, oltre che tipograficamente rilevante: è il vocabolario Foggiano-Italiano di Michele Frattulino, che ha richiesto un lavoro lungo vent’anni per raccogliere oltre 11mila vocaboli dispiegati in una prestigiosa edizione cartonata data alle stampe per i tipi della Edizioni il Castello di Foggia. L’opera  (già disponibile nelle librerie di Foggia e acquistabile direttamente sul sito internet della casa editrice) sarà presentata questo pomeriggio, alle 17:30, nella Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte di Foggia.

Come ricorda Alberto Mangano nella introduzione “questo non è il solito dizionario che semplicemente traduce una parola dal vernacolo all’italiano: è un modo per conoscere vocaboli e frasi idiomatiche, ma soprattutto un modo per non seppellire definitivamente un mondo passato, per tramandare una lingua che ha saputo caratterizzare una popolazione e che deve saper evidenziarne le eventuali eccellenze. Lilino non solo ha una grande cultura ed un amore infinito per la sua terra, ma ha l’umiltà, da buon ricercatore, di voler continuare a sapere e a conoscere.

E così, sempre da ricercatore, ha continuato a raccogliere materiale, a prendere appunti sul suo taccuino, a immortalare momenti importanti della sua amata città, cercando sempre e comunque di condividere con i suoi conterranei le sue ricerche, le sue scoperte. E solo così, con i tanti appunti di una vita intera e con una dedizione maniacale dedicata alla loro classificazione, poteva nascere questa pubblicazione che definire unica è veramente poco. Quest’opera non può mancare nella libreria di chi vuole davvero bene a Foggia”.

E l’autore tiene a sottolineare che “l’intendimento principale di questo lavoro, partendo dal presupposto che si debba scrivere così “come si parla”,  è quello di preservare il nostro idioma, senza volerne stravolgere le caratteristiche predominanti”

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