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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Landella si piega alla Ra.Co: dal Comune 2 milioni per la vertenza Giordano

Mongelli riteneva il Comune creditore per 400mila euro. Sulla Ra.Co. pende un'indagine della Procura di Foggia. Landella rischia di chiudere frettolosamente in anticipo la fase giudiziaria

Teatro Giordano, un pozzo di soldi senza fine. Non sono bastati 8 anni per vederlo riaprire, due diversi appalti per il restauro, milioni di euro spesi, un'inchiesta aperta presso la Procura di Foggia ed una controversia giudiziaria avviata sotto l'amministrazione Mongelli con la ditta appaltatrice sul riconoscimento o meno di lavori in più eseguiti, allo stato in fase di dibattimento presso il Tribunale di Foggia. Il capitolo della controversia Comune - RACO srl si arricchisce, infatti, nelle ultime ore di un nuovo capitolo: l'amministrazione Landella potrebbe risolvere in anticipo la controversia giudiziaria in corso conuna proposta di transazione, a firma dell'assessore al contenzioso Sergio Cangelli e del dirigente dell'avvocatura, Domenico Dragonetti, che riconoscerebbe alla RACO qualcosa come 2milioni di euro.

A sostegno della transazione, dirigente ed assessore riportano i pareri del CTU nominato dal Tribunale, Roberto Mastromattei, che nel maggio scorso riduceva a 2milioni 870 mila euro la richiesta iniziale di 4milioni di RACO (rimandandone però il giudizio di ammissibilità al Magistrato) ed il parere del nuovo consulente chiamato a luglio da Landella, Francesco Rocco Da Bari, che si rimette in buona sostanza al giudizio del CTU. L'assessore avrebbe chiesto che la somma fosse inscritta e riconosciuta tra i debiti fuori bilancio già nel prossimo consiglio comunale di metà dicembre. Ricevendo però, pare, un niet dalla presidenza del consiglio comunale mancando i pareri dei dirigenti deputati a verificarne la regolarità e la copertura finanziaria.

Due milioni di euro, insomma, che in queste ore fanno saltare sulla sedia i consiglieri comunali che si dicono all'oscuro di tutto e che vanno ad aggiungersi ai 3milioni e mezzo già liquidati nel 2013 alla ditta per i lavori di restauro rispetto ai quali, come è noto, RACO eccepì delle riserve chiedendo un riconoscimento di 4milioni in più mai avvenuto da parte dell'amministrazione precedente che a Raco oppose i ritardi nella consegna dei lavori (dal 2009 al 2013), il mancato giudizio di ammissibilità da parte del CTU ed una lunga relazione dell'ingegnere incaricato, Pio Apollo, che nel suo collaudo tecnico-amministrativo  dimostrava invece come fosse Raco a dover riconoscere 400mila euro all'ente comune. Una controversia, appunto, finita nelle aule di Tribunale e rispetto alla quale venne aperto anche un fascicolo in Procura rispetto a subappalti non autorizzati da parte di Raco.

Oggi l'amministrazione Landella decide di risolvere bonariamente ed anticipatamente quella controversia, redigendo una proposta che mira a risarcire RACO in tre anni. Qualcosa che la dice lunga  sul timore nutrito dall'ente Comune di soccombere nelle aule giudiziarie nei confronti della ditta, conscio probabilmente dell'aleatorietà del progetto firmato a suo tempo dal dirigente Matteo Ercolino e validato dal direttore dei lavori Pino Casolaro (entrambi oggi in pensione), finiti spesso in questi anni sul banco degli imputati.

E la domanda è proprio questa: perché il Comune di Foggia si costringe ad una transazione? Riconosce le responsabilità dell'ente? E di chi sono quelle responsabilità? Perché non rivalersi sui funzionari che hanno sbagliato piuttosto che piegarsi ad una transazione che pagheranno sempre e solo i cittadini?  Perché nella proposta di delibera manca il parere dell'ingegner Apollo (sostituito a luglio da Landella con l'ingegnere Francesco Rocco da Bari)? Sono tante le domande alle quali l'assessore Cangelli è chiamato a rispondere con trasparenza: in fretta, pubblicamente e senza omissioni. 

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