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Uil Foggia: “Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani”

Sabato 14 ottobre a partire dalle 10.30 presso la Prefettura di Foggia presidio unitario Cgil-Cisl-Uil su pensioni, giovani, lavoro e Sanità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

“In Capitanata, ci sono circa 166 mila pensionati. Il 66% riceve pensioni minime, inferiori a 500 euro mensili. L’importo medio delle pensioni erogate in provincia di Foggia è pari a 616 euro. Sono quasi 94mila le donne pensionate, poco meno di 73mila gli uomini in pensione. Sono circa 32mila le prestazioni riconosciute agli invalidi civili per un importo medio mensile di quasi 400 euro ciascuno. Sono stime che servono a farci capire come tante grida d’allarme siano a dir poco strumentali. Mi riferisco alle recenti dichiarazioni di Boeri in merito al presunto “buco” di 141 miliardi che il blocco dell’età pensionabile causerebbe alle casse dello Stato”. Questo uno dei passaggi dell’intervento di Andrea Falla (Uil Foggia) nel corso dell’attivo unitario regionale sulle pensioni svoltosi a Bari. “La proposta che Cgil, Cisl e Uil hanno inviato al Governo per intervenire sulla previdenza per "superare le attuali rigidità e favorire il turn over generazionale e per rendere più equo l'attuale sistema previdenziale" è un momento importante di sintesi e di unità. E rappresenta la chiave di volta per uscire dall’impasse. Nonostante i miglioramenti degli ultimi tempi, non possiamo dimenticarci che, qui al Sud, la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, tocca ancora livelli stratosferici”, ha proseguito Falla che ha quindi rimarcato: “La strada da percorrere è quella del blocco dell'adeguamento all'aspettativa di vita, previsto per il 2019 a 67 anni. Ed è fondamentale che al tempo stesso, "si avvii un tavolo di studio per individuare un nuovo criterio che rispetti le diversità e le peculiarità di tutti i lavori". A seguire, il rappresentante Uil Foggia ha illustrato le proposte salienti in materia: “1. riconoscimento di un anticipo per l'accesso alla pensione di vecchiaia per tutte le lavoratrici che abbiano avuto o adottato dei figli (e non solo per l'accesso all'Ape social); 2. un bonus contributivo" per i lavori di cura; 3. sull'Ape, in caso di lavori gravosi e usuranti, di una riduzione da 36 a 30 anni del requisito contributivo per accedere all'anticipo cosiddetto "sociale". A trarre una sintesi politica, Gianni Ricci, segretario generale Uil Foggia: “ci auguriamo che nell’ambito della Fase 2, si torni a parlare di una separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale. Uno studio prodotto dalla UIL evidenzia che nel 2014, semplicemente togliendo la tassazione (66 miliardi di euro, secondo la commissione Europea) ed i TFR/TFS (22,8 miliardi di euro), la spesa per pensioni in Italia è dell’11% rispetto al Pil invece del 16,5% così come rilevato dai dati Eurostat. Una spesa netta per pensioni dell’11% è perfettamente in media con quella degli altri Paesi della UE e, addirittura, 1,4 punti meno della Francia, 1 punto in meno dell’Austria, 0,4 punti in meno della Germania”. “Se questo è il quadro complessivo, va però evidenziato come siamo a un punto di svolta. Gli indicatori generali ci dicono che siamo in un trend di buona ripresa. Ecco, questo è il momento giusto per riformare il sistema previdenziale, favorendo il turnover e il ricambio generazionale. Dobbiamo essere pronti a cogliere questa occasione. Col dialogo col governo e le parti datoriali se permane la volontà di confrontarsi”, ancora Ricci che ha concluso ricordando l’importante appuntamento della prossima settimana nell’ambito delle iniziative in tutta Italia programmate dai tre sindacati: “Per questo, sabato 14 ottobre, a partire dalle 10.30 presso la Prefettura di Foggia, mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil Foggia per “cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani, difendere l’occupazione e dare a tutti una Sanità efficiente”.

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