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Riapre il resort 'Baia dei Faraglioni': Mattinata entra nel cluster 'deluxe' di Apulia Hotel

Ad aggiudicarsi la gestione della struttura, recentemente acquistata e riqualificata dal Gruppo Di Carlo, è il management di Apulia Hotel, la catena alberghiera avviata 8 anni fa dai foggiani Gaetano Colavita e Antonio Vivo, interamente fondata sul concetto di ’accoglienza autentica’

Da una settimana, o poco più, i turisti sono tornati nuovamente a godere dei servizi e del panorama mozzafiato offerti dall’Hotel Baia dei Faraglioni, a Mattinata, il resort a picco su una delle spiagge-simbolo del Gargano e della Puglia. Ad aggiudicarsi la gestione della struttura, recentemente acquistata e riqualificata dal Gruppo Di Carlo, è il management di Apulia Hotel, la catena alberghiera avviata 8 anni fa dai foggiani Gaetano Colavita e Antonio Vivo (nella foto in basso), interamente fondata sul concetto di ’accoglienza autentica’. Quella pugliese, nello specifico.

“Iniziamo in corsa, ma siamo soddisfatti per questo inizio”, spiega a FoggiaToday Gaetano Colavita. “Partiamo proponendo un resort a 4 stelle, ma è già previsto un piano di investimento con relativa programmazione per tornare, già dalla prossima stagione, con accoglienza e servizi a 5 stelle”, assicura. Il personale arruolato per la riapertura (in gran parte del territorio, altri ‘in trasferta’ dalle altre strutture del gruppo) ha fatto un piccolo miracolo: “In 10 giorni, lavorando sodo, sono riusciti a riavviare l’intera macchina per accogliere i primi arrivi”, aggiunge soddisfatto Colavita, che ha seguito personalmente le attività di riapertura, prima di rientrare nella base di Apulia Hotel, ad Ostuni.

Le prenotazioni iniziano ad arrivare e si susseguono fino a fine settembre; attesi anche turisti stranieri, perlopiù tedeschi e svizzeri. La gestione della struttura di Baia dei Faraglioni rappresenta un tassello importante della strategia del gruppo, che si sta aprendo al cluster degli hotel di lusso. Il target di riferimento è trasversale, ma è quello che in economia si definisce ‘alto-spendente’: “Partiamo da qui, da Baia dei Faraglioni, per una vacanza chic sul Gargano. Ma stiamo anche riqualificando una struttura storica a Castel del Monte (che sarà inaugurata ad aprile 2023) e stiamo portando il nostro hotel di Ostuni a livello cinque stelle. Faraglioni, Castel del Monte e Valle D’Itria: abbiamo puntato sui luoghi simbolo della Puglia, icone riconosciute in tutto il mondo”, racconta.

La struttura di Mattinata conta 60 camere (suite, junior suite, camere comfort e standard e bilocali family) con acceso diretto alla spiaggia privata, raggiungibile tramite un ascensore panoramico o percorrendo la scalinata esterna che assicura la vista sull’intera baia. Presente anche una piscina panoramica con vista sui Faraglioni. Il gruppo - che conta oggi 12 strutture distribuite in quattro diverse regioni e genera un fatturato medio di 15 milioni di euro - subentra in corsa nella stagione in atto, ma forte di una conoscenza diretta non solo del segmento di riferimento (“L’esperienza maturata in Salento ci ha insegnato tanto sulle vacanze luxury”, spiega), ma anche della struttura stessa: “In passato, io e il mio socio, collaborammo in qualità di manager nel passaggio di questa struttura da 4 a 5 stelle. Subentrare ora nella gestione, con una programmazione a lungo termine, è una grande soddisfazione".

Il focus resta quello dell’accoglienza autentica (non a caso, ‘Accoglienza e passione del sud’ è il payoff del gruppo). “Puntiamo a fare poche cose, ma fatte benissimo: dall’accoglienza ai servizi, dal menù dei ristoranti (‘Le Orchidee’ e ’I Faraglioni’, entrambi affidati alla guida dello chef Domenico De Vita, mattinatese con esperienze internazionali) all’offerta di proposte alternative per scoprire il territorio”. Vacanze esclusive, ma anche banchettistica di alto livello: “Stiamo lavorando anche sul fronte del wedding, per cerimonie esclusive: poche, ricercate e in una location unica al mondo”.

Quello deluxe è un modello di turismo adatto al Gargano? “Per questa struttura sicuramente”, spiega convinto Colavita. “E’ sempre stata una location esclusiva. Ma dobbiamo capire meglio la gestione dei trasporti”. Quanto hanno influito, quindi, le notizie che giungono sul fronte Gino Lisa nell’avviare questa avventura? “Poco o niente. Saremmo andati avanti comunque per la nostra strada, perché era un obiettivo del nostro piano industriale. Ben venga, ovviamente, l’avvio dei voli da e per lo scalo foggiano, ma non è stato determinante”.

Tra i primi laureati del corso UniFg in Economia e gestione dei Servizi turistici (corso oggi non più presente nell’offerta formativa dell’ateneo dauno), Colavita e Vivo hanno sempre creduto in questo settore, nonostante tutto: “I problemi sono tanti e bisogna essere pronti a fare tanti sacrifici: noi siamo partiti da una struttura, dividendoci le notti in reception”, racconta. “Oggi che operiamo su più regioni (Abruzzo, Puglia, Calabria, Sardegna e il prossimo anno anche Sicilia con una nuova apertura) devo ammettere che la Puglia, nel panorama del sud Italia è un passo avanti. Si è riusciti, forse anche a livello politico, a creare un brand che aiuta il turismo. Poi, come sempre quando si parla di privato, ‘aiutati che Dio t’aiuta’. Nessuno ti regala niente”. Su Baia dei Faraglioni, anticipa, ci sono grandi progetti: “La proprietà ci ha consegnato un piccolo gioiello e ha sposato la nostra visione. Ora tocca rimboccarci le maniche e crederci”, conclude.

Gaetano Colavita e Antonio Vivo

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