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Economia

Pesanti tagli al trasporto pubblico di Capitanata, Ataf scuote la politica: "Servizio a rischio e 30 licenziamenti"

Preoccupano i tagli ai servizi minimi che l'assessore regionale Giannini sta riprogrammando. Sindacati sul piede di guerra. Chiesto incontro urgente a Presidente della Provincia e sindaci

Sembrano cadere nel vuoto gli sos sulla riprogrammazione dei Servizi Minimi nel settore del Trasporto pubblico locale che sta effettuando la Regione Puglia. A parlare ora di “quadro allarmante” in termini di percorrenze chilometriche urbane per la provincia di Foggia e Foggia città è il presidente di Ataf, Stefano Torraco, che in una lettera inviata alla politica (sindaci e presidente della Provincia di Foggia) sollecita a svolgere un “ruolo determinante per impedire l’impoverimento della nostra Capitanata”.

“La nuova programmazione dei Servizi Minimi, infatti – scrive Torraco-, sebbene non giustificata appieno da uno studio socio-economico del territorio, oltre che da un’analisi approfondita della reale domanda di mobilità della comunità, prevede un taglio complessivo dei servizi urbani per la provincia di Foggia pari a 1.399.403 km. Tale valore, rapportato al solo servizio urbano della città di Foggia, si traduce in minori percorrenze per circa 600.000 km (il dato numerico esatto non è ancora stato fornito).

E’ inutile sottolineare la gravità che tale riprogrammazione – continua- comporterebbe, sia in termini di servizi , sia in termini occupazionali. Infatti, lo scopo ultimo del trasporto pubblico locale è quello di fornire un servizio che soddisfi appieno la domanda di mobilità e incentivi l’utilizzo dell’autobus a discapito del mezzo privato. Ciò detto, non si capisce come sia possibile riprogrammare i Servizi Minimi introducendo tagli ai chilometri di tale portata, fermo restando la legittima ottimizzazione degli stessi al fine di ridurre possibili sprechi di risorse pubbliche, senza inevitabilmente incorrere in una qualche forma di disservizio verso la comunità. Una città con minori servizi è una città più povera.

La situazione è ancor più grave – aggiunge Torraco- se si considera il conseguente taglio occupazionale che tale riprogrammazione comporta. Un taglio di 600.000 km si tradurrebbe in un esubero di circa 30 unità lavorative (il dato è al ribasso). Ed a poco servirebbe la clausola di salvaguardia sociale, inserita nel futuro contratto di servizio, poiché avrebbe un valore temporaneo ben definito, anche con gli aiuti economici regionali previsti per l’anno 2020 e 2021. Probabilmente non sarà nemmeno possibile attuare la mobilità tra i servizi urbani e quelli suburbani, poiché verosimilmente, per l’Ato di Foggia, si effettuerà una gara per le percorrenze urbane ed un’altra per quelle suburbane (sulle quali è tra l’altro previsto un ulteriore taglio chilometrico).

Al taglio dei servizi per la collettività si contrappone una maggiore retribuzione chilometrica, non ancora stabilita, ma deducibile dai costi standard riportati nelle slide della Regione Puglia. Tale aumento sarà ad esclusivo beneficio delle imprese di trasporto che gestiranno i vari bacini, tra cui quello di Foggia” conclude.

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti chiedono incontro urgente

“Manifestano forte preoccupazione relativamente alla sostenibilità della gestione delle reti urbane dei comuni in indirizzo, da ridursi complessivamente di circa 1,5 milioni di chilometri con conseguenti ricadute sulla offerta di mobilità sostenibile per le popolazioni dei comuni oggetto di riduzione chilometrica, e sui livelli occupazionali per il personale addetto ai servizi con probabili trasferimenti di azienda, evenienza che andrebbe a gravare pesantemente sulla tranquillità lavorativa degli stessi e delle loro famiglie” anche Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che, in una nota congiunta, tornano a chiedere un incontro urgente a Provincia, sindaci e Regione. Scrivono in una nota congiunta: “Aprezzando l’esatta applicazione del c.d. DM. 157/18 “costo standard” che consentirà ai gestori vincitori delle procedure di gara di aggiudicarsi le stesse a corrispettivi sicuramente capaci di migliorare il servizio, con investimenti certi – esordiscono i sindacati-, la lodevole destinazione di ulteriori risorse regionali in favore dei gestori del TPL per la piena salvaguardia dei livelli occupazionali, impegno assunto dall’Ass.re Giannini e mantenuto con pari previsione nella legge regionale di bilancio 2018, costituirebbe un “paracadute” ai disequilibri delle gestioni aziendali per il solo periodo 2020-2021, mentre quanto sopra segnalato causerebbe notevoli difficoltà alle imprese, quindi ai lavoratori ed agli stessi territori per l’intera durata del futuro contratto di servizio”.

I sindacati “confermano quindi, con assoluta chiarezza e determinazione, che non transigeranno sui livelli occupazionali e sui diritti acquisiti (contrattazione di secondo livello), per cui chiedono che nel bando di gara siano inseriti come clausole sociali imprescindibili in quanto elementi da tenere nella massima considerazione, non negoziabili. E’ opinione fondata delle Scriventi – aggiungono- che la più ponderata razionalizzazione dei servizi automobilistici locali, extraurbani ed urbani, non potrà ottimamente realizzarsi se non a seguito della sottoscrizione dei nuovi contratti di servizio dell’intero settore ferroviario, in connessione con le previsioni del D.L. n.50/2018 che privilegia, nella scelta del modo di trasporto la maggiore economicità per il pubblico erario. Da ultimo, non per importanza, con riguardo ai servizi extraurbani, resta necessario conoscere la concreta ripartizione delle percorrenze tra gli ATO confinanti, Foggia e BAT, così come l’effettiva consistenza di servizi ex sostitutivi da riconvertire permanentemente con particolare riguardo a quelli interessanti l’importantissima relazione Manfredonia Foggia. Per quanto sopra – concludono-, chiedono un urgente incontro al fine di conoscere quali sono le determinazioni che l’ente in indirizzo intende adottare in vista della Conferenza dei Servizi, prima della stesura definitiva dei servizi minimi di TPL”.

Faisa Cisal: "Difendiamo la Capitanata"

Sulla vertenza, come già a più riprese scritto, anche la Faisa Cisal Foggia per la quale “la tanto decandata “razionalizzazione” che la Regione Puglia vuole servire alla bistrattata Capitanata, altro non è, che un pesantissimo taglio di km/bus che, sicuramente, produrrà l’effetto di impoverire ancor di più il nostro territorio a tutto vantaggio di altri territori che, invece, i Km/Bus se li vedranno aumentare notevolmente.

La preoccupazione del sindacato “è tanta e a poco servono le modifiche apportate alla L.R. 18/2002 novellata dalla L.R.67/2018 ove all’art. 9 si prevedono cofinanziamenti aggiuntivi per solo due anni, però sempre nei limiti della disponiblità di bilancio. “Sedazioni” queste che non sortiscono alcun effetto! “ tuonano.

“Meno chilometri/bus di Servizi Minimi equivalgono: a meno Servizi di TPL sul territorio; minor diritto alla mobilità; incremento dell’uso del mezzo automobilistico privato a discapito del mezzo pubblico e, ancor più grave, un notevole rischio occupazionale nel settore, conseguenza inevitabile dei tagli”.

“La mannaia – continua la Faisa Cisal- colpirà con maggior vigore i servizi urbani di Foggia e di cittadine come Manfredonia, Lucera, Cerignola, San Giovanni Rotondo”.  La FAISA-Cisal di Capitanata dice “no a questa politica di tagli a discapito di diritti costituzionali sanciti come il lavoro e la mobilità”.

“Al Presidente della Provincia di Foggia, a tutti i Sindaci del territorio, a tutti i Politici, a tutti gli utenti e cittadini – concludono- chiediamo una ferma e decisa presa di posizione a prescindere dai legami partitici esistenti, affinchè si induca la Regione alla Ragione e a cambiare decisamente rotta. Qui si difende la nostra Capitanata”.

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