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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Non c'è pace per il Teatro 'Giordano': i lavori di restauro rischiano di costare altri 1,7 milioni di euro

Il Comune ci riprova e si prepara ad approvare un nuovo atto transattivo con la Raco Appalti srl, già Raco srl. Interpellanza urgente del consigliere Mainiero: esistono relazioni che provano gli inadempimenti della ditta

La saga infinita quella dei lavori di ristrutturazione del Teatro Umberto Giordano. Ora la città è chiamata a sborsare altri 1,7 milioni di euro per chiudere la transazione dei giudizi pendenti dinanzi al tribunale di Foggia con Ra.Co Appalti srl (già Ra.Co. srl, la ditta che si occupò degli interventi. Lo rivela il capogruppo dei Fratelli d’Italia Giuseppe Mainiero in una interpellanza urgente inviata stamani a presidente del consiglio comunale, Luigi Miranda, e sindaco di Foggia, Franco Landella, con cui mette in guardia dall’adottare la Proposta di Deliberazione – consiglio comunale iscritta nel Registro delle Proposte deliberative al numero 476 del 06/11/20018 per il “riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio, ai sensi dell’art. 194 del D. Lgs. 267/2000, e liquidazione della somma complessiva di euro 1.700.000,00 omnicomprensiva”. E’ l’atto secondo della transazione già tentata nel 2014 per chiudere la vicenda giudiziaria con Ra.Co.

Ma c’è chi dice no. Tra questi Mainiero, appunto, secondo il quale non sono state intraprese dall’amministrazione comunale tutte le iniziative per far valere le ragioni del Comune nelle sedi competenti, oltre al riconoscimento dei danni patiti. Ed è questo il contenuto dell’interpellanza. Il consigliere aveva già chiesto di conoscere le iniziative del Comune con precedenti interpellanze dell’08.03.2015 e del 15.04.2015. Le interrogazioni traevano la loro motivazione nella Proposta di Deliberazione –Consiglio Comunale N. 448 DEL 17/11/2014, che però, si ricorderà, fu poi ritirata.

“Nelle suddette interpellanze – dichiara Mainiero- vengono richiamati atti e documentazione comprovanti una serie di irregolarità compiute durante il corso dei lavori; anche l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici, con nota del 12.03.2013 prot. n. 27444, ha evidenziato una serie di irregolarità concernenti l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione funzionale del teatro Umberto Giordano ed i ritardi nell’esecuzione, per cui il Comune di Foggia ha proceduto alla risoluzione contrattuale con determinazione dirigenziale n. 226/2013, mai contestata dall’appaltatore; il servizio lavori pubblici del Comune ha trasmesso all’attenzione della Giunta Comunale la proposta di deliberazione n. 43 del 19.02.2015, con cui si proponeva di prendere atto della relazione a firma del dirigente del servizio, ing. Potito Belgioioso, del 27.01.2015 prot. n. 7426, in cui si evidenziano le gravi irregolarità commesse dall’impresa esecutrice, tra cui il ritardo con cui sono state completate le opere, le anomalie riguardanti il collaudo tecnico a firma dell’ing. Francesco Rocco, e con cui si conferma che l’impresa RACO è debitrice nei confronti del Comune di Foggia dell’importo di € 361.488,66”.

Altro che credito, dunque. Ancora, “nella suddetta relazione a firma del Belgioioso viene confermata, ancora una volta, l’inammissibilità a norma di legge delle riserve esplicate dall’impresa sul conto finale” ricorda Mainiero, per il quale “la suddetta deliberazione contiene pertanto elementi che potranno risultare dirimenti ai fini della definizione del contenzioso in corso tra il Comune e l’impresa appaltatrice”. E però la “suddetta proposta di deliberazione n. 43/2015 non risulta ancora adottata dalla Giunta comunale”. Perché? Si tratta di un atto che “evidenzia in modo inequivocabile le gravi responsabilità a carico dell’impresa” e  la mancata adozione “potrebbe configurare un’attività omissiva ai fini dell’accertamento della verità”.

La relazione a firma dell’ing. Potito Belgioso, di cui si chiedeva l’adozione con Delibera di Giunta (Proposta n.43 del 19/02/2015) è stata altresì trasmessa (prot. n. 7426 del 27/01/2015) al Sindaco pro tempore Franco Landella, all’Assessore pro tempore al Contenzioso Avv. Sergio Cangelli ed al Segretario Generale dell’Ente, con la quale si evidenziava “… la inammissibilità delle riserve […]Dal che deriva che la riserva apposta in calce al conto finale è contrattualmente nulla in quanto ha disatteso la procedura sottoscritta a contratto. Improcedibilità transattiva. Nessuna iniziativa transattiva può essere attivata per l’essenziale motivo che dovrebbe trattarsi in primo luogo di riserva introdotte dall’appaltatore nel rispetto delle procedure sancite a contratto e no di riserve formulate in spregio alle obbligazioni pattuite e sottoscritte. In tale ultima ipotesi, qual è il caso di specie, le riserve non consentono, per la loro inammissibilità e conseguente improcedibilità di attivare alcuna procedura di natura transattiva per evidente mancanza del presupposto di legittimità.”

“La mancata adozione da parte della giunta comunale ha di fatto consentito al ricorrente (RA.CO. srl), come risulta agli atti del contenzioso, di appellarsi all'art 141 comma 3 del codice degli appalti d.lgs 163/2006, in base al quale il collaudo redatto dall’ing. Rocco può intendersi tacitamente approvato. In altre parole, in presenza di due atti di collaudo, il primo favorevole all’amministrazione (a firma dell'ing. Apollo) ed il successivo favorevole all'appaltatore (a firma dell'ing. Rocco), la mancata adozione della suddetta proposta di deliberazione di Giunta Comunale n. 43 del 19.02.2015, ha portato alla tacita approvazione del collaudo favorevole all'appaltatore, creando così i presupposti per l'emanazione da parte del Tribunale di Foggia del decreto ingiuntivo n.1631/18 con cui si condanna il Comune di Foggia al pagamento della somma di € 2.522.191,74”.

A ciò si aggiunga “il parere negativo del Dirigente ai Servizi Finanziari del 22 novembre del 2018 alla formulazione della nuova proposta transattiva con la società RA.CO. Appalti srl”.

Tutto ciò premesso, il consigliere, alla luce di quanto sopra esposto, reitera la richiesta di cui alle precedenti interpellanze e chiede di conoscere le ragioni per le quali la suddetta proposta di deliberazione di Giunta Comunale n. 43/2015 non è stata discussa e/o approvata dalla Giunta Comunale; di sapere se tutta la documentazione, ivi compresa la suddetta proposta di deliberazione, tutte comprovanti in modo inequivocabile le gravi responsabilità a carico dell’impresa, siano state prodotte agli atti del contenzioso, e, in caso di risposta negativa, le ragioni per le quali non sono state prodotte nel Giudizio a tutela dell’Ente, posto che il dirigente del settore LL.PP., con formale comunicazione a mezzo PEC, in data 02.12.2014, ha restituito all'ing. Rocco l'atto di collaudo da lui redatto, “[…] in quanto non conforme alle norme di legge.”.

L’interpellanza di Mainiero ha ovviamente carattere d’urgenza, attesa l’imminente definizione della causa civile pendente presso il tribunale di Foggia.

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