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Gino Lisa, le tariffe non sono un problema. Fly Service assicura: "Aeroporti di Puglia crede fortemente nello sviluppo dello scalo di Foggia"

La società subconcessionaria per i servizi di handling nello scalo di Foggia specifica tutte le voci dei costi: "Nel nostro settore il concetto chiave è la qualità"

Le tariffe dell'aviazione generale applicate al 'Gino Lisa' di Foggia "sono in linea con quelle di tutti gli aeroporti italiani". Non ci sta la Fly Service srl, attuale subconcessionaria per i servizi di handling, accusata di applicare "tariffe esorbitanti". Daniele La Faja, amministratore e socio fondatore della società, ci mette la faccia. Il Comitato Vola Gino Lisa era arrivato a chiedere ad Aeroporti di Puglia di risolvere, eventualmente, il contratto con la società, purché si riportassero i costi a livelli competitivi, anche alla luce di rimostranze e reclami apparsi su una rivista di settore.

"Essendo stato sempre considerato, per così dire, un aeroporto di serie B, erano abituati male: venivano qui e pagavano 8-10 euro - spiega La Faja - All'inizio, quando eravamo ancora in fase di organizzazione, è arrivato un elicottero e, in quel momento, eravamo scoperti con il personale allora ho chiesto personalmente ad Aeroporti di Puglia se, in via del tutto eccezionale, poteva fornirgli assistenza come aveva fatto fino alla settimana prima. Questo elicottero è andato via pagando 15 euro. Un elicottero che arriva a Napoli non li paga nemmeno per passare sull'aria di Napoli".

Fly Service srl si è aggiudicata la gara indetta da Adp e oggi è l'unico handler per l'aviazione generale all'aeroporto di Foggia. Le operazioni sono iniziate, per la precisione, il 29 luglio.

"Il progetto di Aeroporti di Puglia era quello di iniziare con un'azienda che avesse un know-how sufficiente per poterli aiutare ad incrementare il traffico". La società ha sposato il progetto con investimenti e costi che, al momento, com'è facilmente intuibile, non hanno riscontro nei relativi ricavi. Se dovesse fare un bilancio costi-ricavi dell'aeroporto di Foggia, ora  come ora, dovrebbe "smontare baracca e burattini e scappare".

Daniele La Faja parte da un presupposto per fornire la sua versione e le delucidazioni del caso: l'aviazione generale oggi è business aviation, anche nel vocabolario dell'Enac. "Questo tipo di attività, in grande crescita negli ultimi anni in tutto il mondo e anche in Italia, ha un criticità particolare, soprattutto nei nostri aeroporti: non riesce a trovare allocazione per le soste - spiega l'amministratore di Fly Service - L'aereo privato dell'americano che vuole andare in vacanza a Capri non può rimanere a Napoli 5 giorni o una settimana, perché le esigenze commerciali di un aeroporto impongono a quell'aeroplano di liberare il piazzale quanto prima. Per esempio, all'aeroporto di Napoli, prima del Covid - perché poi la pandemia ha cambiato tutta una serie di realtà - l'aeroplano non poteva sostare più di tre ore. Questo aeroplano deve andare a dormire da qualche parte e dove va? In un aeroporto dove, probabilmente, c'è meno domanda di traffico commerciale e che, però, ha la possibilità di ospitare un aereo che sosta magari due, tre giorni o più. Ed ecco il motivo per il quale siamo entrati a Foggia. Essendo handler su Napoli, Salerno, Bari, Brindisi, Palermo e Catania abbiamo pensato di poter contribuire commercialmente a movimentare il traffico del Gino Lisa".

In quel poco che la società è riuscita a fare a stagione ormai in corso, ha raccolto "una serie di feedback positivi", diversamente dal pilota dell'Aeroclub che ha lamentato di aver pagato costi esorbitanti. "L'aereo più grande che è arrivato a Foggia - racconta l'amministratore della Fly Service - ha detto di aver trovato finalmente un aeroporto dove parcheggiare, dove c'è personale competente e una società attenta alle esigenze tipiche del nostro settore e quindi è rimasto contento".

Le tariffe studiate dalla società in forza della sua esperienza ultradecennale di handler per lo specifico settore dell'aviazione generale "non fanno una piega", ribatte. All'estero, lo stesso pilota, stando ai suoi calcoli, pagherebbe anche oltre 5 volte di più. "Noi assistiamo il pilota dell'Aeroclub, gli diamo la massima attenzione, cerchiamo anche di applicargli tariffe diverse da quelle previste nel nostro tariffario ma laddove si lamenta perché il servizio di security gli è costato 200 euro, io che posso fare?".

È lui stesso a scorporare le voci dei costi e a individuare il problema. "Nonostante i nostri sforzi e quelli di Aeroporti di Puglia, la criticità sta nel fatto che un aeroporto che, al momento, ha attività quasi zero ha bisogno di tutta una serie di servizi: il presidio della Polizia che non c'è, quello della Guardia di Finanza che non c'è, un presidio fisso di security, e ovviamente Aeroporti di Puglia non mette due persone 24 ore su 24 per un aeroplano che arriva magari un giorno sì e un giorno no. Quindi tutti questi servizi sono su chiamata e i servizi su chiamata hanno un costo reale che è completamente differente". Il servizio security inizialmente costava 210 euro, poi Aeroporti di Puglia si sarebbe resa conto che era troppo caro ed è stato ridotto a 120 euro.

"I servizi non vanno confusi con l'handling - spiega Daniele La Faja - I servizi di security, di Polizia, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco sono gestiti in parte dal gestore aeroportuale e in parte dagli enti pubblici, e noi vorremmo tanto che la politica locale si adoperasse per dare una spinta in questo senso. Aeroporti di Puglia si è resa conto, per esempio, che il servizio di security era troppo caro e lo abbiamo ridotto: gli sforzi congiunti li stiamo facendo tutti. Io vorrei che fosse valorizzato questo sforzo perché, ad oggi, procura soltanto costi sia al gestore sia all'handler e sia, probabilmente, all'ente di Stato che deve attrezzare la pattuglia per venire a fare i controlli. Se si vuole avviare un aeroporto, ahimè, lo sforzo di start-up va fatto e congiuntamente. Allora, più che accanirsi su una struttura che stenta a partire ma per tutti i motivi che sono, credo, oggettivamente valutabili, io direi: diamoci tutti una mano, perché tutti quanti stiamo facendo degli sforzi. Ovviamente io faccio l'imprenditore, non faccio gli sforzi per beneficenza, ma perché penso che in prospettiva futura poi possa esserci un ritorno, ma in questo momento di ritorno, credetemi, non se ne parla proprio".

Quando arriva un aereo, la società deve dare il preavviso, aspettare, per esempio, la pattuglia della Polizia che magari deve distoglierla da un altro servizio. "Lavorare in queste condizioni è difficilissimo, ma mi rendo conto delle esigenze di tutti". La differenza sulle tariffe è dovuta proprio al fatto che ci sono tutta una serie di costi. "Se lei va a vedere, per esempio, il tariffario di Firenze, o di Taranto, si rende conto che il nostro - e mi riferisco alle tariffe puramente di handling - è assolutamente in linea ma forse probabilmente anche una spanna più sotto in termini di economicità. Noi ci teniamo ad attrarre traffico e siamo certi che possiamo anche incentivarlo. Capirete che quando arriva un aereo dagli Stati Uniti d America che a Napoli non può sostare, io tendo a mandarlo a Foggia, è mio interesse".

Se si remasse tutti nella stessa direzione, ne è convinto, si accorcerebbero i tempi necessari per "portare l'aeroporto di Foggia nella condizione di poter ospitare anche aerei più grandi che hanno bisogno di una categoria antincendio che attualmente i Vigili del Fuoco non hanno ancora rilasciato. Quest'estate - fa sapere La Faja - abbiamo dovuto dirottare altrove, all'ultimo momento, aerei di 40 e 50 tonnellate che abbiamo convinto a venire a Foggia perché, purtroppo, non siamo ancora pronti per ospitarli". Il Gino Lisa al momento può ospitare aerei fino alla quinta categoria, "Aeroporti di Puglia ci sta lavorando ma, di fatto, non siamo ancora attivi per la sesta categoria. La sesta categoria, tanto per intenderci, è quella che poi può ospitare gli aeroplani che sono quelli più interessanti, che danno anche più immagine, più visibilità. E sono gli aeroplani tipicamente che vengono dall'altra parte del mondo, che hanno bisogno di trovare un'area di parcheggio. Attiviamoci tutti nella stessa direzione, poi gli aeroplani noi li portiamo".

Ha in mano le carte per dimostrare che la società che dice di aver pagato 460 euro per 2 ore di sosta ha pagato in realtà 370 euro, e avrebbe fatto anche rifornimento. "A Napoli avrebbe pagato gli stessi quattrini, anzi forse pure qualcosa in più. La differenza è soprattutto su quelli che sono i servizi erogati dal gestore aeroportuale e varia veramente di poco, non è quella che incide".

A Foggia "erano abituati male in un settore che, poi, diciamocelo, è un settore ricco. Nel nostro settore il concetto chiave è la qualità: io devo essere in grado di soddisfare tutte le esigenze al meglio. Dopodiché, il cliente difficilmente  va guardare l'euro in più o in meno, perché è contento". E ha pagato meno che se andasse in Inghilterra, in Russia o in Francia.

Fly Service ha sottoscritto un contratto a cinque anni. È perfettamente consapevole di come ci sia da "soffrire almeno tutto l'inverno, perché purtroppo il nostro traffico è molto stagionale". Non ha alcuna intenzione di mollare e, come tutti gli imprenditori, non bada ai numeri della fase di start-up. "Non siamo mai andati via da un aeroporto, non vedo perché Foggia dovrebbe essere il primo".

Aeroporti di Puglia, secondo La Faja, "non è solo interessata a far crescere il Gino Lisa ma ci sta obbligando a darle una mano a farlo crescere. Credo che Adp abbia un fortissimo interesse a sviluppare Foggia. La Puglia è l'unica regione d'Italia che ha un sistema aeroportuale integrato di quattro aeroporti".

Non si occupa di voli commerciali, non è il suo settore, ma dal suo osservatorio sente di poter dire che possono funzionare a Foggia. "Il volo commerciale è soggetto a due fattori: uno è il movimento di business e l'altro il movimento turistico, e io credo che la Puglia turisticamente sia una regione molto richiesta e molto interessante. E anzi, le dirò di più: contrariamente a Napoli dove abbiamo Capri, la perla che fa da calamita mondiale, la Puglia attrae di più il turismo commerciale che non il turismo business. Cioè, il ricco americano che viene a farsi le vacanze in Italia va alle Eolie, va a Capri, ma forse difficilmente va in Puglia o alle Tremiti. Invece, il turista che poi vola con la compagnia commerciale che sia EasyJet o Ryanair è molto attratto da tutto il Sud Italia e, da buon meridionale, ritengo che la Puglia sia una meta ambitissima, bellissima, quindi penso che quel turismo possa attecchire. Se Foggia verrà gestita un po' come sta tentando di fare la Campania con Salerno, orientata verso il low cost - conclude il numero uno di Fly Service - penso che potrà avere un futuro".

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