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Invitati in rivolta, sposi preoccupati. Il tampone ai matrimoni scatena la rabbia e l'ironia sul web: "I soldi li scaliamo dalla busta"

"Per salvare il comparto del wedding", nella bozza consegnata ieri all'assessore Lopalco, c'è una postilla in cui si chiede di trovare una soluzione per rimborsare i tamponi agli invitati e agli sposi

La proposta contenuta nella bozza ‘Matrimonio Covid free’ consegnata ieri a Taranto all’assessore Lopalco, ha suscitato più di una reazione tra gli invitati. Il protocollo di sicurezza su cui hanno lavorato le delegazioni Wedding di Confcommercio di Brindisi, Lecce e Taranto e l'associazione Pwpa, Wedding Production Association-Sposia... ', prevede infatti che la partecipazione alle nozze venga "autorizzata solo dopo lo screening" con "l'utilizzo di tamponi per ridurre al minimo il rischio di contagio tra gli invitati o in alternativa la presentazione del certificato di vaccinazione con la creazione di un database per la tracciabilità immediata dei partecipanti".

“E fu così che nessuno si sposò” ironizzano sul web. La proposta pare non abbia convinto nemmeno le coppie, perché se il piano al vaglio della Regione Puglia dovesse passare, anche loro dovranno sottoporsi al test molecolare quindici e due giorni prima del grande evento.

Qualcuno fa notare come lo scorso anno i matrimoni non prevedessero alcunché e che in questo modo si penalizzerebbe ulteriormente il settore wedding: “Credo che adesso si stia esagerando, la gente avrà una scusa in più per non partecipare”

C'è chi fa i conti in tasca: “Tra vestiti, regalo e tampone, ci vogliono 1000 euro”, chi prova a smorzare i toni: “Matrimoni con media età di 80 anni, visto che solo loro saranno vaccinati”, chi non ha subbi sul regalo di nozze: “Ovviamente i soldi per i tamponi li scaliamo dalla busta”.

“Preferisco farlo senza festa e non stressarmi ulteriormente” scrive una futura sposa. “Quindi io invitato non solo devo mettere i soldi nella busta, devo pagarmi pure il tampone? A questo punto resto a casa, non creo assembramenti e risparmio soldi” la chiosa. 

Invitati in rivolta, sposi preoccupati. In realtà nella bozza si legge anche che “per rendere operativo il protocollo è però necessario avere prezzi calmierati dei tamponi oppure il rimborso totale o parziale del costo, un'assicurazione che tuteli i pagamenti ai fornitori in caso di cancellazione del matrimonio per contagio degli sposi e si potrebbe pensare di vaccinare i futuri marito e moglie "per salvare l'intero comparto".

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