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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Nuove assunzioni al Cup dei Riuniti, ma tagli agli stipendi degli storici

Raffaele Piemontese si schiera dalla parte dei 23 lavoratori del Centro Unico Prenotazione degli Ospedali Riuniti che hanno subito un decurtamento di 250 euro a fronte però di sette nuove assunzioni

Nuove assunzioni al Cup dei Riuniti, me tagli alle buste paghe dei lavoratori storici. Per questo motivo Raffaele Piemontese è corso ai ripari incontrando i lavoratori del Centro Unico di Prenotazione degli Ospedali Riuniti in stato di agitazione dopo il subentro della Gpi Trento, aggiudicataria dell’appalto che ha esternalizzato il CUP per i ticket. “I servizi per la salute devono garantire efficienza per i cittadini, ma chi ci lavora deve essere retribuito con equità” la premessa dell’assessore regionale al Bilancio.

L’esponente del Partito Democratico è stato chiaro: “Ho chiesto che all’incontro fossero presenti l’Azienda Ospedaliero Universitaria OORR, la Gpi di Trento e il sindacato perché fosse chiaro a tutti che non è tollerabile si registrino penalizzazioni sull’inquadramento e sugli stipendi dei lavoratori, i quali hanno subito un decurtamento di 250 euro sulle buste paga mensili, con l’aggravante di procedere, contemporaneamente, a fare sette nuove assunzioni: rigore, trasparenza ed equità valgono per il management pubblico come per il management privato, quando si ha che fare con le risorse e i servizi pubblici”.

SMACCO CONTRATTUALE AL CUP DEI RIUNITI

Per questo motivo, ha affermato Piemontese, “la misura minima che mi pare giusto assumere è elevare subito da 36 a 40 ore il nuovo contratto che lega i ventitre lavoratori storici”. “Il miglioramento del servizio attraverso questo nuovo schema adottato dalla direzione degli OORR è uno sforzo molto apprezzabile e condivisibile, soprattutto perché riguarda il settore in cui il servizio sanitario regionale sta faccia a faccia con i cittadini che chiedono una prestazione all’azienda ospedaliero-universitaria”.

Il consigliere e assessore regionale ha concluso: “Proprio per questo il buon senso avrebbe dovuto suggerire di risolvere prima la situazione critica dei lavoratori storici in stato d’agitazione e solo dopo procedere a nuove assunzioni sulla base del rimanente monte ore del servizio appaltato. Perché tutta questa fretta da parte della Gpi di Trento? È francamente molto discutibile che esordisca a questo modo il privato chiamato a modernizzare un segmento così delicato del sistema sanitario pubblico”.

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