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"Quel piano va fermato", Barone (M5S) contro i tagli al trasporto pubblico foggiano della Regione: "Non siamo di cittadini di serie B"

Al coro di preoccupazione si unisce anche quello della consigliera regionale cinquestelle. "Avvierà un incontro con i sindaci interessati - annuncia-, la Capitanata non sia più la Cenerentola della Puglia"

“La Provincia di Foggia continua a essere la cenerentola di Puglia per quanto riguarda il trasporto pubblico, che subirà ulteriori tagli, come si può chiaramente vedere dal nuovo piano presentato dall’assessore Giannini all’ATO di Foggia. La Capitanata sarà penalizzata nel trasporto urbano ed extraurbano su gomma, con il drammatico effetto di impoverire ancora di più la nostra zona. Una decisione particolarmente grave, per un territorio dalla conformazione geografica particolare e così esteso”, È il duro commento della consigliera del Movimento 5 Stelle Rosa Barone sul piano elaborato dall’assessore Giannini per il Trasporto Pubblico Locale che comporta - per quanto riguarda la definizione dei servizi minimi - la riduzione complessiva di 1 milione e 700mila Km/veicoli (l’unità convenzionale in questo ambito) per tutta la provincia di Foggia. 

Un taglio pesantissimo per il Comune capoluogo (-620.966,12), ma anche per i Comuni di Cerignola (-252.442,97), San Severo (-149.703,99), San Giovanni Rotondo (-178.131,34), Monte Sant’Angelo (-145.013,79, il 73 per cento), Manfredonia (-25.005,67), Lucera (-24.311,17), Mattinata (-3.828,43). 

“Comuni come Monte Sant’Angelo subiranno un taglio dei trasporti fino al 75%. Tutto ciò è molto grave se si pensa che in molti di questi non esistono valide alternative ai sistemi di trasporto extraurbani e ai cittadini non resterebbe che fare ricorso all’auto privata con gravi ripercussioni anche sull’ambiente. Ma il problema riguarderà anche i trasporti urbani che saranno notevolmente ridotti con i conseguenti disagi negli spostamenti all’interno dei paesi, soprattutto in inverno, quando in molti centri nevica. Meno chilometri/bus equivalgono a meno servizi sul territorio per i cittadini, minor diritto alla mobilità, e comportano un notevole rischio occupazionale nel settore. Per questo avvierò subito un confronto con i sindaci, per cercare di fare tutto il possibile per fermare questo piano”, denuncia la consigliera. 

I tagli interesseranno anche altre province pugliesi ad eccezione di quelle di Bari e Lecce. Anche i sindacati hanno annunciato iniziative di mobilitazione di tutto il personale delle aziende. 

“Sappiamo benissimo che l’assessore Giannini - incalza Barone - ritiene che con questo piano saranno coperti i servizi minimi per la provincia di Foggia, ma questo per soli tre anni e non nove come era previsto dal piano stesso. Un tempo così breve, non può compensare i disagi di una provincia estesa quanto una regione. La Capitanata non può essere sempre la provincia più penalizzata, i foggiani non possono essere considerati cittadini di serie B. Finora abbiamo sentito solo promesse, nei fatti, raggiungere e spostarsi nella Capitanata diventa sempre più un percorso ad ostacoli”. 

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