Stop alla musica alle 24, scatta la petizione per una deroga: "Manfredonia non è un paese per vecchi"
I promotori della raccolta firme chiedono di spostare di due ore, almeno nei giorni di venerdì e sabato, l'orario del termine delle emissioni sonore
In poche ore ha superato le 250 firme la petizione lanciata da Manfredonia Viva su Change.org per chiedere una deroga all'ordinanza che prevede lo stop alla musica alle 24.
I promotori chiedono alla Commissione Straordinaria di adottare un apposito atto che preveda la sospensione delle emissioni sonore alle 24 dalla domenica al giovedì, concedendo mezz'ora in più, però, almeno agli stabilimenti balneari, e alle 2, (2:30 per gli stabilimenti balneari) nei giorni di venerdì e sabato.
Non c'è mai stata, si evidenzia nel testo della petizione, una regolamentazione specifica per il periodo estivo, caratterizzato anche da un notevole afflusso di turisti, e si chiede, in buona sostanza, di tener conto della differenza rispetto al periodo invernale e della diversità delle zone collocate nel centro storico da quelle collocate a ridosso dei lidi balneari.
La stagione estiva, "rappresenta un?occasione importante per il rilancio dell?economia del nostro territorio a maggior ragione in un momento storico, caratterizzato dalla mancanza di organi politici eletti per le vicende note, ove è assente una programmazione culturale di eventi", sottolinea Manfredonia Viva. "In tale situazione, sono proprio le tante attività commerciali e lidi balneari presenti in città a garantire momenti di divertimento soprattutto per i giovani e nel rispetto delle norme ancora in atto e volte a contenere il contagio da Covid-19".
E quei momenti di divertimento, fanno rilevare i promotori, "garantiscono anche maggiore sicurezza per i giovani spesso vittime di incidenti stradali di ritorno da eventi musicali presenti nelle località limitrofe ove il limite per le emissioni sonore non è stabilito alle 24". Manfredonia Viva sostiene, cioè, che oltre a rendere meno attrattiva la città, lo stop alla musica metta a repentaglio la vita dei ragazzi, costretti a mettersi su strada per raggiungere altri comuni.