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Orta Nova, lo sdegno di Persiano (Spi Cgil): “La stele di Di Vittorio danneggiata da miserabili”

Per il segretario provinciale dello SPI, si tratta di un gesto "figlio di un’epoca segnata dai seminatori d’odio. Apprezziamo la presa di posizione del sindaco Mimmo Lasorsa e del consigliere comunale Gianluca Di Giovine"

“Chi ha distrutto la stele commemorativa di Di Vittorio, a Orta Nova, certamente è un miserabile, figlio di un’epoca tristemente segnata dai seminatori d’odio. Apprezziamo l’immediata presa di posizione del sindaco Mimmo Lasorsa e del consigliere comunale Gianluca Di Giovine che hanno assicurato l’immediato ripristino della stele”.

E’ Franco Persiano, segretario provinciale dello SPI Cgil Foggia, a intervenire riguardo all’atto vandalico ai danni di un simbolo, la lapide sulla quale si ricorda il primo luogo di lavoro di Giuseppe Di Vittorio, politico e sindacalista che ha scritto la storia del sindacalismo italiano e mondiale, una delle figure più alte e nobili della storia italiana.

“Abbiamo un Ministro della Discordia che, invece di lavorare al bene di tutto il Paese, va in tour sulle spiagge a disseminare parole d’odio e di contrapposizione. Quanto accaduto a Orta Nova, e quanto sta succedendo in tutta Italia, è la dimostrazione che occorre ricostruire e rafforzare le basi della cultura democratica nel segno del rispetto e della conoscenza. L’ignoranza genera miseria e partorisce gli imbecilli che, con gesti come quello che stiamo commentando, si appuntano sul petto la medaglia di latta che certifica il loro vuoto".

"Giuseppe Di Vittorio era rispettato da tutti, anche dai suoi avversari, perché fu un uomo capace realmente di lottare per il bene di tutti, partendo dagli ultimi, dai braccianti, dai lavoratori e dalle lavoratrici, favorendo il loro riscatto da condizioni di povertà e sopraffazione. A partire dal basso, dai semplici cittadini alle istituzioni comunali e alle scuole del territorio, torniamo a valorizzare le personalità che hanno saputo incarnare i valori più alti della nostra Costituzione, quella stessa Carta Fondamentale che scrissero dopo aver lottato per riconquistare la libertà soffocata da un regime ottuso e dittatoriale”, ha concluso Persiano.  

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