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Economia

Diritto allo studio: l'emergenza da Covid non risparmia gli studenti, misure di sostegno dalla Regione Puglia

Leo si è reso disponibile ad accogliere le richieste degli studenti, in parte rinnovando anche per il prossimo anno accademico molte delle misure del piano straordinario per il diritto allo studio varato da Regione Puglia negli scorsi mesi di pandemia, in parte mettendo in atto interventi sperimentali che si andranno ad innestare sui nuovi scenari che il post Covid avrà delineato

Si è tenuto l'altroieri l’incontro tra l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo, e i rappresentanti degli studenti universitari pugliesi in seno all’Adisu e Curc per discutere delle nuove misure di sostegno per il diritto allo studio, a fronte dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

Diverse le istanze portate sul tavolo di confronto, alcune di natura strettamente economica come per esempio la richiesta di un nuovo contributo straordinario per la dotazione di strumenti informatici e relativa connettività o come l’erogazione anticipata della seconda rata della borsa di studio Adisu, ad altre, invece, più orientate ai servizi per gli studenti come interventi sulla mobilità sostenibile, spazi di coworking o la richiesta di presidi medico-psicologici gratuiti nelle residenze universitarie.

Un confronto attento e proficuo che l’assessore Leo ha fortemente incoraggiato per venire incontro alle numerose problematiche ai danni degli studenti e delle loro famiglie, soprattutto di natura economica, legate alla situazione emergenziale da Covid-19 che perdura ormai da quasi un anno.

Leo si è reso disponibile ad accogliere le richieste degli studenti, in parte rinnovando anche per il prossimo anno accademico molte delle misure del piano straordinario per il diritto allo studio varato da Regione Puglia negli scorsi mesi di pandemia, in parte mettendo in atto interventi sperimentali che si andranno ad innestare sui nuovi scenari che il post Covid avrà delineato.

È il caso, per esempio, della misura regionale relativa agli spazi di coworking, che potrà essere estesa anche agli studenti fuorisede. L’idea è quella di incentivare a livello regionale i nuovi trend relativi al “south working”, il fenomeno che dopo l’emergenza sanitaria e il ricorso allo smart working da parte di realtà private e pubbliche, ha portato molti cittadini e molti studenti a lasciare la metropoli per rientrare nelle regioni del Sud con un importante impatto su servizi ed economia.

Al termine dell’incontro l’assessore Leo ha concluso i lavori con l’impegno di convocare un tavolo di confronto, includendo tutte le associazioni studentesche, le Università, i Comuni, le parti sociali e tutti gli attori a vario titolo coinvolti nella vita di un cittadino universitario. (com,)

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