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Fialt: “Cercasi piano industriale per Amica”

“Politici e Prefetto tutti in silenzio. Il dott. Santamaria deve fornire delle risposte chiare ed inequivocabili, deve informarci”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

A fine luglio 2010 a ridosso di agosto ci fu una fulminea convocazione, per comunicarci la decisione dell’amministrazione comunale di mettere in liquidazione AMICA s.p.a. e che lo stesso dott. Di Bari da amministratore unico era stato nominato liquidatore della medesima società.. Molte furono le dichiarazioni di tranquillità e fiducia che il tutto era indispensabile e necessario proprio per salvare la storica azienda AMICA ed i suoi lavoratori. Allo stesso tavolo fu ribadita la necessità e l’importanza che tutti i sindacati avevano e dovevano tenere in questa fase transitoria e momentanea molto delicata…quindi ampia disponibilità e senso del dovere di tutte le OO.SS, al fine di non creare frizioni, a dire del liquidatore e del sindaco, “ inutili”, ma contribuire a risolvere le problematiche. Oggi, a pochi giorni da un ulteriore incontro tenuto in comune, tra Amministrazione comunale, dove per l’ennesima volta la FIALT è stata artatamente esclusa dal Sindaco. Per oltre un anno, abbiamo ascoltato i medesimi concetti, tra cui, la punta di diamante, la tanto decantata “new co”. Adesso invece da qualche mese, tutto sembra pendere dalle decisioni del Tribunale, ricorsi, appelli, ecc…ma tutto questo cosa ha a che vedere con la riorganizzazione del servizio, del personale, (nuovo piano industriale) le ataviche problematiche del servizio.

A questo punto ci chiede,  se conoscere in modo chiaro e trasparente il futuro dei lavoratori dell’AMICA  è inutile? Conoscere il futuro dei lavoratori delle società collegate AMICA GESTIONI e DAUNIA AMBIENTE è un segreto di stato? Se queste problematiche, prima erano da condividere con tutte le OO.SS., successivamente prerogativa delle sigle firmatarie?? Ma non stiamo trattando o discutendo di questioni contrattuali, ma “solo”  sociali, morali, e che riguardano centinaia di lavoratori e le rispettive famiglie che oggi sono più a rischio di ieri, per la possibile perdita del posto di lavoro, grazie alla oramai definita incertezza totale sull’azienda ed i lavoratori stessi di AMICA, determinata da questa amministrazione comunale.

La segreteria provinciale della  F.I.A.L.T. chiede, ancora una volta, in modo petulante,  a questo punto, se è stata giusta la scelta di mettere in liquidazione l’azienda, attuare un rilancio serio, attraverso l’incasso dei 25 milioni di euro dal Comune ed il realmente il taglio radicale delle spese inutili. La scelta della messa in liquidazione, siamo sempre più convinti che è stata dettata solo dall’intento di alleggerire il comune di Foggia, con i conti in profondo rosso, del debito nei confronti dell’AMICA, per evitare il dissesto, ma a spese e sulla pelle dei lavoratori dell’AMICA!!! Si quei lavoratori, a cui sempre più frequentemente, si scarica l’onere e la responsabilità della mancata raccolta e della generalizzata inefficienza dell’intero servizio di N.U. della città. Alle numerose carenze, mezzi, gasolio, adesso si è aggiunto il grande problema dell’impianto di biostabilizzazione, che provocherà, entro qualche giorno, le sue notevoli e considerevoli responsabilità. Ma anche questo è meglio non dirlo e non scriverlo, probabilmente è più comodo scaricare il fardello , generalizzando episodi, promettendo piani di emergenza, automezzi nuovi, e tante altre “parole”.  I lavoratori dell’AMICA oramai da mesi non possono più accedere a nessuna forma di credito ( prestito personale, cessione del V o mutui) in quanto lo stato di liquidazione della società inibisce di fatto l’accesso a forme di credito autorizzato, di questo il Sindaco oggi, ed il Vice sindaco ieri, si sono preoccupati?? Sono impegnati su altro? Su problematiche o interessi più importanti,,oramai non è una nostra considerazione, ma solo la realtà dei fatti, la città per l’ennesima volta è invasa dai rifiuti. Inoltre, tra i lavoratori cresce l’ansia e la preoccupazione di aver concesso disponibilità e sacrifici per mesi e di trovarsi, comunque con un pugno di mosche in mano. Il dott. Santamaria  deve fornire delle risposte chiare ed inequivocabili, deve informarci, per iscritto, sull’immediato futuro dell’azienda e consentirci di fornire il giusto apporto, nel rispetto dei propri ruoli ed eventualmente accettare anche il “confronto”!

 

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