Corse tagliate e studenti lasciati a terra: disagi a gogò in Capitanata
Finito lo stato di emergenza, i servizi tornano alle condizioni pre-pandemia, ma gli orari scolastici, riorganizzati in funzione del trasporto pubblico, non cambiano. E a Biccari il disservizio è amplificato da un tratto di strada chiuso
Dall’1 aprile, con la fine dello stato di emergenza sanitaria, la capienza dei mezzi adibiti a servizi di linea e trasporto pubblico locale è tornata al 100%, compresi i posti in piedi, e sono terminati anche i cosiddetti servizi aggiuntivi del trasporto pubblico. Gli orari scolastici, però, riorganizzati anche in funzione del Tpl, e relativi ingressi e uscite scaglionati, restano in vigore fino all’ultima campanella, e decine e decine di studenti, ma anche lavoratori pendolari, sono rimasti appiedati.
Solo a Biccari, una trentina gli studenti sono stati lasciati a terra negli ultimi giorni, e anche domani niente da fare, l’autobus non passerà. Oggi, per arrivare a Lucera, alcuni studenti sono stati accompagnati dai genitori, altri sono entrati alla seconda ora, ma non può essere che una soluzione tampone. Nessun preavviso dalla società, in questo caso Ferrovie del Gargano. Peraltro, hanno pagato gli abbonamenti, senza previa comunicazione della scadenza delle corse aggiuntive introdotte in virtù delle misure di contenimento della pandemia da Covid19, che semmai li avrebbe convinti a desistere.
Ieri mattina, il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna, ha scritto alla società dei trasporti, alla Provincia di Foggia, alla Regione Puglia e, per conoscenza, al prefetto, per segnalare i disservizi e chiedere l’immediato ripristino delle corse. Di lì a qualche ora, la soppressione delle corse è stata oggetto di una riunione. La Provincia ha dato ampia disponibilità a trovare una soluzione anche transitoria, l’unico problema di Ferrovie del Gargano è la copertura dei costi e, una volta risolta la questione economica, sarebbe pronta a riattivare i collegamenti. “L’ultima parola spetta alla Regione Puglia che deve rifinanziare le corse”, spiega Mignogna. Da Bari hanno chiesto un paio di giorni per verificare la copertura finanziaria e la Prefettura ha già convocato un nuovo tavolo per domani pomeriggio.
A Biccari il disagio è amplificato dall’interdizione al traffico di un tratto della Sp130 causa lavori, ma lo stop ai servizi aggiuntivi per il trasporto scolastico ha innescato un cortocircuito in tutta Italia. Tant’è che la Conferenza unificata, che consente a Regioni, Province e Comuni di partecipare alle scelte del governo, lo scorso 30 marzo, si è espressa chiedendo di mantenere i servizi fino al 30 giugno e programmarli all’interno dei tavoli prefettizi. Anche perché, per quanto siano venute meno le limitazioni, permangono alcune disposizioni di sicurezza, come la delimitazione di uno spazio inaccessibile ai viaggiatori in prossimità della cabina di guida e la chiusura della porta anteriore che “sembrano confermate dalle bozze di linee guida disponibili”, come osservato dalla Conferenza unificata.
Il ministero dell’Istruzione e il dicastero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili avevano già attivato i tavoli prefettizi per poter garantire quei servizi aggiuntivi che permettono di non modificare gli orari scolastici; le Regioni, dal canto loro, hanno evidenziato i gravi problemi connessi al definanziamento dei servizi aggiuntivi già previsti per le scuole che hanno organizzato le attività su più plessi. A sua volta, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiarito che sarà necessario quantificare l’onere del servizio scolastico individuando i mezzi di copertura.
A ben vedere, anche a livello nazionale si sono mossi nell’imminenza della scadenza e i disagi sarebbero stati prevedibili e inevitabili. Si tratta di coprire meno di tre mesi. In una lettera datata 2 aprile, indirizzata alla Provincia di Foggia e per conoscenza all’assessorato alla Mobilità e ai Trasporti della Regione Puglia, alla Prefettura, al Co.Tr.A.P. e ai comuni di Roseto, Alberona, Biccari e Lucera, Ferrovie del Gargano ha comunicato che una delle due corse, in partenza da Biccari alle 7.25 e diretta a Lucera non sarebbe stata effettuata, vista la fine dei servizi aggiuntivi e la chiusura al transito della Sp130 nel tratto tra Tertiveri e Alberona, dall’incrocio con la Sp133 per Biccari fino all’abitato di Alberona. Sollecitava la Provincia a indire una riunione per valutare soluzioni alternative.
Perso anche il pullman che arriva da Roseto per i lavori in corso, gli studenti che frequentano le scuole superiori sono rimasti a piedi. Il presidente della Provincia Nicola Gatta e la tecnostruttura di Palazzo Dogana si sono messi subito a disposizione. A Biccari sperano solo che la matassa venga sbrogliata al più presto. “Noi siamo aperti a trovare anche altre soluzioni, perché ovviamente non possiamo creare un disagio del genere in pieno anno scolastico”, afferma Mignogna.
A Roseto Valfortore ormai ci hanno fatto il callo. Era già stata penalizzata con la chiusura della strada. “I ragazzi arrivano con quasi mezz’ora di ritardo a scuola, ho dovuto fare io una comunicazione agli istituti superiori a Lucera”, fa sapere la sindaca Lucilla Parisi, che si domanda ancora oggi come si possa ragionare di politiche del turismo senza avere almeno un paio di corse la domenica e nei giorni festivi.
Non va meglio sulla tratta Monte Sant’Angelo-San Severo, questa volta a bordo della Sita. Da Monte ogni mattina, come segnala un utente, partono 70-80 persone dirette a San Giovanni e San Severo, ma dall’1 aprile viene garantito un solo pullman. Il Comune di Monte ha provveduto a scrivere alla Provincia già venerdì, non appena si è presentato il problema, o meglio, come l’ha definita l’assessore al Bilancio Generoso Rignanese, rispondendo alla segnalazione, una “situazione surreale”. E quando si riesce a salire sul pullman, nelle altre tratte in cui è stata abolita la corsa aggiuntiva, si torna a viaggiare come sardine. Accade sulle tratte San Marco-San Giovanni-Foggia e Monte-Manfredonia-Foggia, come segnalato nella lettera di un'infermiera, dove ora viaggia un solo pullman: "Il risultato è che è strapieno".