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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Ritorno al Futuro e Bollenti Spiriti: il 60% dei beneficiari pugliesi ha trovato lavoro

Ritorno al Futuro, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, si rivela uno strumento funzionale all’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani pugliesi

Rispondono «occupato» il 58,5% dei pugliesi che, intervistati a 12 mesi dalla fine del Master, hanno beneficiato delle borse di studio di “Ritorno al Futuro” e ben il 58,9% dei pugliesi che per studiare ha usufruito del finanziamento di “Bollenti Spiriti”. I due interventi sostengono la qualificazione dei giovani laureati pugliesi attraverso l’erogazione di borse di studio per la frequenza di Master post-laurea. Ad oggi sono stati finanziati 12.534 studenti per un impegno totale di spesa di € 191.647.500.

Il 60% di occupati a 12 mesi dalla fine del corso è soltanto uno dei risultati emersi dal rapporto sulla valutazione esterna relativo alla programmazione regionale 2000-2006 in materia di “Iniziativa del Servizio Formazione Professionale Bollenti Spiriti” attivato dalla Regione Puglia ed effettuato da primarie società di ricerca e consulenza come Cles s.r.l., Te.Dim Europa e Laser.

Lo studio, condotto su un campione di beneficiari dell’Avviso 5/2006 – Bollenti Spiriti e su un campione dell’Avviso 1/2008 – Ritorno al Futuro, risulta ancora più interessante perché la valutazione d’impatto è stata condotta secondo il cosiddetto modello controfattuale, ed ha previsto la valutazione dell’efficacia dell’intervento formativo attraverso il confronto con i risultati conseguiti da un gruppo di controllo.

Il campione riferito al gruppo di controllo è composto da soggetti che non hanno beneficiato degli interventi previsti dal programma pur avendo avanzato istanza di partecipazione. Ciò perché, grazie alla presenza di pari requisiti di accesso, è stato possibile esaminare persone in possesso di caratteristiche del tutto simili a coloro che hanno beneficato del programma.

È quindi emerso che il tasso di placement a 12 mesi dalla fine del corso è pari al 58,5% per i beneficiari di “Ritorno al Futuro” e 58,9% per i beneficiari di “Bollenti Spiriti”. Il dato acquisisce ulteriore valore se confrontato con il tasso di placement del gruppo di controllo, ovvero di coloro che non hanno beneficiato dei finanziamenti pur avendone fatto richiesta: per i non beneficiari di “Bollenti Spiriti” è pari al 51,4% mentre per i non beneficiari di “Ritorno al Futuro” è pari al 45,1%.

Se per i finanziati di “Bollenti Spiriti” sono occupati il 7,5% in più rispetto ai non finanziati, il distacco aumenta per “Ritorno al Futuro”: ha trovato occupazione a 12 mesi dalla fine del corso il 13,4% in più dei beneficiari rispetto ai non beneficiari. Questi dati dimostrano chiaramente come i beneficiari di “Ritorno al Futuro” abbiano risentito meno della generale crisi del mondo del lavoro che si è fatta sentire forte proprio a partire dal 2008 per esplodere nel 2009, biennio in cui si è sviluppato l’Avviso 1/2008. La crisi spiega anche la minore differenza tra beneficiari e non relativamente a “Bollenti Spiriti” (Avviso 5/2006), quando ancora il mercato del lavoro era in grado di rispondere più o meno bene alla domanda occupazionale.

Focalizzando l’attenzione su alcune caratteristiche più rilevanti, per i partecipanti a “Bollenti Spiriti” si osserva che il tasso di placement è più elevato per i maschi: a 12 mesi, la differenza è di 1,3 punti percentuali (58,4% Femmine e 59,7% Maschi), analogo discorso per “Ritorno al Futuro”: qui i maschi occupati sono il 59,6% contro il 57,8% delle donne (differenza di 1,8%).

Analizzando i dati specifici per tipo di laurea, i tassi di placement più elevati riguardano coloro che hanno un titolo di studio scientifico-tecnologico, mentre il dato meno positivo è quello relativo a lauree rientranti della macro-area delle discipline umanistiche. Si tratta di differenze significativamente alte per “Bollenti Spiriti” (16 punti percentuali a un anno dalla fine del master che riflettono, tuttavia, tradizionali divari di occupabilità) ma che si assottigliano per “Ritorno al Futuro”, dove si osservano differenze minime nell’ordine di un punto percentuale.

Un ulteriore aspetto considerato riguarda il luogo dove si è svolto il master: per i beneficiari di “Bollenti Spiriti” i tassi di placement migliori sono registrati da coloro che hanno seguito un master sul resto del territorio nazionale (63,7%), seguiti da quelli che sono stati all’estero (56,3%) mentre, nel caso di coloro che hanno svolto il loro percorso formativo in regione, il dato è pari al 50,8%. Nel caso di “Ritorno al Futuro”, in relazione al luogo di svolgimento del master, il valore più alto si registra tra i soggetti che hanno seguito un master all’estero (66,7%) o che lo hanno seguito sul territorio nazionale (66,4%) mentre il tasso di placement per chi ha frequentato il master in Puglia è decisamente più basso (50,4%).

In conclusione, è stato misurato l’indice di soddisfazione, cioè quanti fra i frequentanti dei percorsi formativi sono rimasti soddisfatti dell’esperienza fatta, al di là dell’effettivo successo dell’attività formativa svolta in termini occupazionali e dell’effettiva utilità dei master svolti. Il risultato è 70,6% per “Bollenti Spiriti” e 69,2% per “Ritorno al Futuro”.

«Questi numeri in termini di placement, con circa il 60% di occupati a 12 mesi dalla fine delle attività formative finanziate dalle borse di “Bollenti Spiriti” e “Ritorno al Futuro”, sono un risultato importante – dichiarano Alba Sasso, assessore al Diritto allo studio e formazione e Guglielmo Minervini, assessore alle politiche giovanili – Tali risultati sono ancor più rilevanti anche in considerazione degli andamenti occupazionali nel mercato del lavoro regionale e nazionale. Le due iniziative, infatti, si sono svolte in una fase economica di crisi che ha portato a una riduzione dei tassi di occupazione, colpendo in misura maggiore rispetto alla media i giovani e le persone in possesso di titoli di studio universitari e post-universitari. Soprattutto i partecipanti a “Ritorno al Futuro”, hanno dovuto confrontarsi con un mercato del lavoro in cui le opportunità di occupazione si erano ridimensionate rispetto a pochi anni prima. In conclusione, riteniamo che l’intervento pubblico abbia aiutato questi giovani pugliesi a specializzarsi e ad avere maggiore chances da spendere sul mercato del lavoro, soprattutto nell’attuale contesto di crisi. Per queste ragioni anche quest’anno prevediamo la pubblicazione di un nuovo bando di “Ritorno al Futuro”».

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