Sanità privata, sproporzione tra Bari e Foggia: “Aumentare fondo sanitario da 20 a 28 milioni”
La richiesta della Direzione generale della ASL di Foggia circa l’aumento del Fondo sanitario può sicuramente risollevare l’organizzazione delle case di cura e dei servizi prioritari per il territorio
Il tavolo tenutosi presso la Direzione generale della ASL di Foggia con i rappresentanti della sanità privata di Capitanata è per la Funzione Pubblica CGIL un’iniziativa importante per superare le problematiche che attanagliano l’intero settore provinciale, che si scaricano sulle condizioni di lavoro, sul salario degli operatori oltre a creare problemi all’utenza. La richiesta della Direzione generale della ASL di Foggia circa l’aumento del Fondo sanitario provinciale da 20 a 28 milioni di euro, può sicuramente risollevare l’organizzazione delle case di cura e dei servizi prioritari per il territorio.
Da un'analisi e ricognizione effettuata in merito alla ripartizione del fondo per la sanità privata, si evince una sproporzione, a dispetto dei 300 miliardi del fondo, tra i 120 destinati alla provincia di Bari e i 20 alla Capitanata. A questo dato, va aggiunta la spesa complessiva di 65 milioni per la mobilità passiva extra regionale che riguarda la sola Capitanata, e che grava sulle casse regionali in conseguenza di una carenza di servizi per l’utenza. A penalizzare inoltre gli operatori vi è l’assenza di un contratto settoriale, non rinnovato dal 2000.
Per la FP CGIL è opportuno che immediatamente si possa costituire un tavolo unico tra ASL, AIOP/Confindustria e Sindacati per affrontare tale questione presso la Regione Puglia e per evitare che il clima elettorale possa posticipare tale esigenza.
Brodetti |
5.815.554,60 |
CC Riunite |
9.532.488,38 |
Daunia |
414.563,19 |
De Luca |
1.801.998,23 |
San Michele |
2.369.793,68 |
TOTALE |
20.047.080,00 |