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Economia

L’operazione ‘Il Volo’ costa 100mila euro

Lievita la spesa per recuperare il monumento dell’aeroporto Gino Lisa, e si avvicina a quella quantificata nel 2018 dal Comune di Foggia

Il recupero dell’opera ‘Il Volo’ “costa 100mila euro”. Pensava, probabilmente, di trovarsi lontano da orecchie indiscrete il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile, quando ha scandito la cifra in un incontro indetto da Confindustria Foggia, annunciato come un convegno sui canali della community di Mondo Gino Lisa.

I giornalisti, per quanto le porte fossero aperte nel vero senso della parola, non erano contemplati. Ma lo ha detto davanti ad una platea altolocata composta da una cinquantina di imprenditori e professionisti, quasi tutti presidenti o direttori. Insomma, rimanendo sul pianerottolo, o affidandosi al passaparola, a rischio di scivolare nel ‘telefono senza fili’, la somma sarebbe venuta fuori. Ma a margine del convegno prova a ridimensionare la dichiarazione: non c’è ancora un preventivo.

Eppure, a conti fatti, sembra che il restauro dell’opera di Gianfranco Rizzi, dal titolo ‘Ali sospese (Il Volo)’, originariamente collocata nel piazzale dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia, sia abbastanza oneroso. Per mesi, il comitato di cittadinanza attiva La Società Civile ha tenuto sotto torchio Adp che aveva promesso una “cura di bellezza”, per andare fino in fondo alla vicenda e capire quali fossero le intenzioni della società, dopo l’avvistamento nel deposito di una ditta a San Severo.

L’operazione ‘Il Volo’ verrà a costare più o meno 100mila euro, o perlomeno questo è il budget previsto. Sta seguendo la pratica anche l’avvocatessa Vania Romano, a dicembre entrata nel Consiglio di amministrazione di Aeroporti di Puglia. Del resto, la somma non si discosta molto da quella quantificata nel 2018 dal Comune di Foggia, oggetto di un emendamento approvato in Consiglio comunale all’epoca, per riposizionare la statua in aeroporto: erano pronti fino a 120mila euro.

AdP sta ancora facendo ripulire l’opera, e non è un mistero che sia stata aggredita dalla ruggine. Il maestro Rizzi, due mesi fa, ha visto con i propri occhi le condizioni della sua creazione risalente al 1970, in ferro forgiato, bronzo e rame. Nella foto di rito scattata con l’artista, le recisioni erano ancora evidenti e, difatti, la sua consulenza era stata richiesta anche per le saldature. Tempo addietro, quando era stata smantellata, era stata fatta a pezzi. 

Il monumento potrebbe essere sottoposto ad alcune analisi. Poi bisognerà trovare una base che lo renda stabile, perché la questione sicurezza non è certo trascurabile per Adp. La scultura è alta 8 metri, e per evitare ‘l’effetto vela’, serve un plinto che la ancori stabilmente al suolo. E poi c’è il trasporto.

Alla sinistra del presidente Vasile, il padrone di casa, Eliseo Zanasi, accoglie con soddisfazione il ritorno del monumento, considerato un simbolo identitario. Gli industriali sembrano disposti anche a tendere una mano quando il loro leader prospetta l’ipotesi di visionare il piano degli investimenti. Accanto a lui c’è Damiano Gelsomino, presidente di quella Camera di Commercio che negli anni ’70 commissionò l’opera. Ma, a quanto sembra di capire, Adp si accollerà tutte le spese per il restauro e dovrà attingere alle risorse in bilancio.  

E a proposito di arte, al presidente Vasile piacerebbe portare al Gino Lisa le statue di Palazzo Dogana. “Se potessi chiedere un favore a questo territorio – ha detto - chiederei al presidente Giuseppe Nobiletti di prestarci le 10 opere d’arte che sono all’interno del palazzo della Provincia”. Il numero uno di Palazzo Dogana si è detto disponibile a verificare la fattibilità del prestito.

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