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Martedì, 23 Aprile 2024
Regione Puglia

Commissione speciale antimafia, Barone termina il mandato da presidente: ecco la relazione finale

Il prossimo presidente avrà l’onore ed il compito di accogliere le altre commissioni regionali. Per il nostro territorio è stato proposto come tema da approfondire il fenomeno del caporalato e le agromafie

Ultima seduta presieduta da Rosa Barone quella che si è svolta oggi della Commissione di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia, durante la quale ha presentato la relazione finale in seguito al termine del mandato da presidente della Commissione. 

La presidente uscente ha precisato che la sua presidenza è durata circa nove mesi in più di quanto previsto dalla legge regionale istitutiva della Commissione stessa, poiché desiderava portare a compimento l’approvazione del Testo unico sulla legalità. 

Rosa Barone ha evidenziato l’importanza del lavoro svolto anche a livello nazionale, considerato che in sede di Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali è stato deciso di dare la possibilità a queste Commissioni di lavorare in rete e di stimolare anche le altre Regioni a dotarsene.

Pertanto, rivolgendosi al suo successore, che verrà eletto nella prossima seduta, ha annunciato che il prossimo presidente avrà l’onore ed il compito di accogliere le altre commissioni regionali, in quanto la Puglia rientra nel tour tematico organizzato con le altre regioni, per poter avere una visione unanime di quelli che sono i fenomeni malavitosi che si insinuano in modo diverso nelle varie realtà.

In particolare per il nostro territorio è stato proposto come tema da approfondire il fenomeno del caporalato e le agromafie. 

Il testo integrale della relazione finale

Gentile Presidente e gentili Colleghi, sono qui a relazionare sull'attività della Commissione speciale sullo studio e l'inchiesta del fenomeno della criminalità organizzata in Puglia che, come recita l'articolo 4, della l.r. 29/2016, prevede una relazione finale in seguito al termine del mandato del presidente della commissione.

Ci tengo a precisare, come già fatto in altri luoghi e sulla stampa, che la mia presidenza è durata circa 9 mesi in più di quanto previsto dall'articolo 2 della legge istitutiva della commissione stessa, e me ne assumo la responsabilità poiché desideravo portare a compimento un risultato che la commissione si era prefissato: quella del testo unico sulla legalità che finalmente è stato iscritto ai lavori dell’Aula, e quindi posso rassegnare le dimissioni da presidente. Nella prossima commissione utile verrà votato il mio successore a cui auguro di cuore buon lavoro perché, sebbene sia una commissione che si incontra poco, mi sento di dire che il lavoro fin qui svolto è stato molto importante e la strada che è stata tracciata ha un valore intrinseco che con il tempo sarà sempre più apprezzato.

Questo sta avvenendo anche a livello nazionale, infatti dal mese di luglio scorso, si sono svolti incontri a Roma con le altre commissioni regionali diciamo "antimafia", perché si è deciso in capo alla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali per la prima volta, di dare un coordinamento nazionale a queste commissioni, per confrontarsi, scambiarsi idee e progetti, lavorare all'unisono ed in modo coordinato.

Stiamo preparando, ad esempio, proposte di legge tematiche che verranno presentate in tutti i Consigli regionali, come la proposta che nasce dalla commissione anti ‘ndrangheta della Regione Calabria 'Liberi di scegliere', a cui la Rai ha dedicato anche una fiction, che prevede un rinserimento dei figli dei carcerati in collaborazione con i ministeri e la procura.

Contemporaneamente la direzione unanime è quella di stimolare anche le altre regioni a dotarsi di commissioni simili alla nostra, ad oggi siamo una decina, ed ovviamente queste commissioni sono presenti nelle regioni più interessate dai fenomeni criminali, però promuovere una maggiore sensibilità sul tema, creare un maggior attenzione da parte di enti legislativi è sicuramente un modo positivo per riuscire ad individuare i fenomeni e aumentare gli anticorpi nelle nostre società.

In quest'ottica di coordinamento e collaborazione ho avuto l'onore, come presidente pugliese, di partecipare all'incontro con il Procuratore nazionale antimafia dott. Federico Cafiero De Raho e tutti i procuratori antimafia a dicembre scorso, e il 9 gennaio dell’anno in corso sono stata all'incontro tra tutte le commissioni regionali antimafia e la commissione nazionale, questo per sottolineare quanto sia sempre più centrale e fondamentale l’interesse a creare reti per agire in modo compatto e confrontarsi per poter migliorare la propria azione legislativa ed essere sempre più incisivi ed attuali nei confronti dei fenomeni malavitosi che, sicuramente, della rete e della collaborazione a più livelli agiscono.

Il mio successore avrà l'onore e il compito di accogliere le altre commissioni regionali qui in Puglia, in quanto ho proposto la nostra Regione per il tour tematico che stiamo organizzando con le diverse Regioni, per poter avere una visione d'insieme di quelli che sono i fenomeni malavitosi che si insinuano in modo diverso nelle diverse realtà; per il nostro territorio ho proposto come tema da approfondire le agromafie ed i ghetti, credendo che il motivo fosse chiaro e assolutamente dovuto, fare conoscere le dinamiche malavitose da cui sorgono e come la Regione, in qualche modo, stia dando un'alternativa seria al concetto di accoglienza, ma cercheremo anche di analizzare il risvolto economico e sociale delle agromafie, ma questa sarà un'analisi che toccherà al prossimo presidente.

In questo anno e mezzo abbiamo cercato di dare un senso e un ruolo a questa commissione, con la speranza che i pugliesi possano sentire la politica dalla loro parte, ed è per questo che appena insediata abbiamo ascoltato la giornalista Marilù Mastrogiovanni che era stata attaccata in modo molto duro su facebook da parte di un consigliere comunale di Casarano, e la commissione tutta firmò una mozione a suo sostegno; in seguito, per la redazione del testo unico sulla legalità abbiamo udito enti, associazioni, magistrati, prefetti, questori, addetti al settore. Per questo il lavoro è stato lungo ma assolutamente interessante, era un obbligo avere una legge che, come in altre regioni, avesse una visione d'insieme del fenomeno criminale, nei vari settori di influenza.

Abbiamo promosso, appena insediati, la proiezione del film di Pif " La mafia uccide solo d'estate" in tutte le scuole superiori della regione, in onore dei 25 anni dalla morte di Falcone e Borsellino, ma soprattutto in ricordo di Rocco Dicillo ed Antonio Montinaro, uomini della scorta di Falcone - due eroi pugliesi di cui ancora troppi pochi nostri corregionali conoscono la storia. Ci è sembrato da subito un obbligo promuoverne la memoria, in collaborazione con “Apulia film commission” che ha gentilmente supportato l’iniziativa.

Abbiamo finanziato tre borse di studio alle università pubbliche pugliesi nei settori della sanità, dei rifiuti e delle agromafie, e speriamo a breve di riuscire ad avere le relazioni finali in modo da poter legiferare con maggior consapevolezza in questi settori, perché, come sapete bene, quanto più un fenomeno lo conosci tanto più si può agire in modo più opportuno e mirato.

E il 17 gennaio del 2018 abbiamo svolto quella che, a detta di molti commissari, è stata la più bella e sentita delle commissioni di questa legislatura, quella in cui abbiamo avuto il piacere e l'onore di accogliere ed ascoltare una delle voci più imponenti nell'ambito dell'antimafia, Don Luigi Ciotti, presidente di “Libera contro le mafie”, che ha parlato di politica ed impegno in politica in modo magistrale e commovente.

Forse, come commissione potevamo avere più coraggio, in alcuni casi avremmo potuto incidere di più, come nella vicenda del voto di scambio, per approfondire in tutte le sue sfaccettature il tema, soprattutto per evitare, nel futuro più prossimo, nuovi scandali, ma mi auguro che possa essere un tema da affrontare con la prossima presidenza.

Chiudo con la menzione di chi questa commissione l'ha voluta e si è adoperato perché fosse istituita e fosse efficace, il dirigente della Sezione regionale Sicurezza del cittadino, politiche per le migrazioni ed antimafia sociale, dott. Stefano Fumarulo, che è venuto a mancare pochi giorni dopo la mia nomina a presidente; sicuramente con lui al fianco il lavoro sarebbe stato più facile e immediato: aveva mille idee e proposte per questa commissione come per tutto quello che seguiva con enorme passione e studio. Spero solo che guardandoci da lassù possa essere un pochino soddisfatto di quanto con sacrificio abbiamo fatto quaggiù.

Ovviamente, il mio impegno in questa commissione non verrà assolutamente meno, ora che ne sarò una semplice commissaria, anzi, cercherò di essere ancora più impegnata e al fianco di chi sarà il mio successore, con assoluta dedizione e massimo impegno, come quando la presi in mano dalla collega Guarini, anche perché le attività che abbiamo svolto sono state importanti e nel tempo che ci rimane abbiamo l'obbligo di lavorare ancora molto per la nostra amata Puglia.

Auspicando che il Consiglio regionale possa dedicare un giusto confronto a quanto con la presente riferito, magari anche in occasione dell’esame del testo del disegno di legge sulla legalità, informo che la presente relazione, così come disposto dalla legge regionale istitutiva in oggetto, viene trasmessa contestualmente alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere e all’Autorità nazionale anticorruzione.

 

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