La Capitanata gioca d'anticipo sul Recovery Fund. In 24 al tavolo per le grandi opere. Gatta: "Un progetto dal basso"
Le infrastrutture sono in cima alle priorità. La cabina di regia tornerà a riunirsi già la settimana prossima con un gruppo di lavoro tecnico più ristretto. E i Cinquestelle suggeriscono di concentrarsi tutti su un paio di progetti
"La provincia di Foggia forse è uno dei primi territori a partire con la discussione sul Recovery Fund, non potremo certo essere tacciati di aver dormito. Non dobbiamo perdere tempo". Il presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta detta il passo e la cadenza. Con un clic, in videoconferenza, ha riunito 24 partecipanti, tra politici, presidenti di enti, sindacalisti, direttori di associazioni agricole e di categoria.
La prossima riunione sarà un po' più ristretta per agevolare le interlocuzioni. Subito al lavoro. Tra oggi e domani sarà trasmesso il verbale dell'incontro e già la prossima settimana sarà calendarizzato un tavolo tecnico. Sarà costituito un gruppo che coinvolgerà i tecnici dei vari enti, dell'Università e le Aree Interne Monti Dauni e Gargano che "ci possono dare un appoggio concreto anche in termini di programmazione". Gatta ha riattivato la cabina di regia - questa volta allargata - che si era occupata dei progetti del Cis Capitanata e del Patto per la Puglia.
È soddisfatto il numero uno di Palazzo Dogana, buona la prima: "C'è stata piena sinergia". Consiglieri regionali e parlamentari dimostrano attenzione al territorio attraverso la loro partecipazione, ma "è chiaro che questo non basta. Dobbiamo avere un'interlocuzione continua e costante, non solo con i parlamentari ma anche con il governo regionale che ieri era assente". In una videoconferenza così affollata, per citare Nanni Moretti, si nota di più chi non viene. Era presente Antonio Tutolo, consigliere regionale di maggioranza, ma oggi stesso Nicola Gatta si è ripromesso di chiamare il vicepresidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese, per spiegargli che l'iniziativa "non va in contrasto con la programmazione regionale. Vogliamo far partire un progetto dal basso, quindi dal territorio, con il coinvolgimento di tutti gli attori". A scanso di equivoci, per evitare incidenti diplomatici.
Le grandi opere
Poca retorica, contano i fatti. E sin dal primo appuntamento si è parlato di progetti concreti. Le infrastrutture restano il vero pallino della provincia di Foggia e in cima alle priorità, nella classifica del presidente, c'è per esempio il completamento della Regionale 1, "per dare un futuro ai comuni delle aree interne dei Monti Dauni", e della Garganica Vico del Gargano-Mattinata, "per rilanciare il distretto del turismo garganico e finanziarlo". Nell'agenda torna prepotentemente anche la Diga di Piano dei Limiti. "Poi c'è tutto il capitolo della digitalizzazione, il rilancio delle aree industriali, partendo magari dalle programmazioni che abbiamo. Le Zes potrebbero dare un grosso impulso - aggiunge alla lista delle priorità il presidente e sindaco di Candela Gatta - Se non creiamo occupazione i giovani purtroppo vanno via".
I progetti al palo
A preoccuparlo, non ne fa mistero, sono i tempi. In premessa, ha illustrato lo stato dell'arte delle programmazioni passate e la fotografia non è delle migliori. "Per esempio, il Patto per la Puglia: 630 milioni per la Capitanata di cui 270 milioni per l'allargamento della statale Foggia San Severo, fermo. Questo è il problema. Il treno tram Foggia-Manfredonia: 40-50 milioni, bloccato. Ci sono stati anche altri programmi che sono stati attuati, per esempio quello delle aree interne dei Monti Dauni: 30 milioni per la viabilità e i lavori sono stati tutti appaltati. Noi dobbiamo cercare di far rispettare un cronoprogramma".
Il ripescaggio dal Cis
Resta valida l'idea di attingere alla programmazione del Contratto Istituzionale di Sviluppo della Capitanata per recuperare progetti che non hanno trovato copertura finanziaria. "Secondo me noi possiamo partire proprio da tutta quella programmazione: 120 progetti per un importo pari a 3 miliardi di euro di cui è stato finanziato un programma per 280 milioni. È da lì che possiamo fare uno screening di quei progetti e renderli cantierabili ed esecutivi, perché altro aspetto che bisogna tener ben presente è che abbiamo bisogno di progetti cantierabili, considerato che l'Unione Europea vuole già avere dei primi effetti nel 2023-2024".
Un nuovo modello agricolo
Il mondo agricolo guarda con grande attenzione al Recovery Fund nel granaio d'Italia, terra dell'oro rosso, provincia a vocazione ben definita che ambisce da sempre a diventare una food valley.
"È senz'altro un'opportunità per rilanciare questa provincia - afferma il direttore provinciale di Coldiretti Foggia Marino Pilati che ha partecipato all'incontro - La cosa fondamentale è dare anche una immagine diversa di questa provincia rispetto a quello che sta emergendo ultimamente". Per quanto riguarda l'agricoltura, "gli assi fondamentali sono la digitalizzazione, la sicurezza nelle campagne, il discorso della fauna selvatica col presidente del Parco Pazienza, le infrastrutture e le piattaforme".
Si ragiona nell'ottica di "un modello agricolo nuovo per la provincia di Foggia". Il distanziamento sociale ha inevitabilmente portato anche al distanziamento fisico che si riduce solo con la digitalizzazione. "Non possiamo più pensare a un'agricoltura come veniva fatta vent'anni fa alle condizioni date oggi - avverte Pilati - Sicuramente bisogna guardare all'agricoltura di precisione, un'agricoltura più digitale e più green".
Sulla Diga di Piano dei Limiti ci va cauto. "Se ne è parlato, se ne parlerà e questa è una di quelle opportunità che potrebbe essere sfruttata. È sicuramente un'opera incompiuta. Ma non possiamo ripartire da un progetto di 20 anni fa, va assolutamente rivisto in base alle esigenze attuali anche nell'ottica del progetto della condotta dal Molise, e potrebbe non essere più interessante. Bisognerà anche valutarne la sostenibilità".
Per le associazioni agricole, hanno partecipato anche il presidente di Confagricoltura Filippo Schiavone e il direttore Cia Capitanata,Nicola Cantatore.
Cosa chiede l'Europa
Folta la pattuglia a Cinquestelle con i parlamentari Marco Pellegrini, Maria Luisa Faro, Giorgio Lovecchio, l’europarlamentare Mario Furore e la consigliera Rosa Barone. È Furore a spiegare come il Recovery Plan non sia un piano definitivo, perché la fase di ascolto è appena iniziata: dovrà essere discusso - è previsto anche un confronto con le parti sociali -, eventualmente emendato e approvato dalla Camera e dal Senato prima di essere inviato a Bruxelles. Rassicura, così, chi temeva che la Capitanata potesse essere esclusa.
L'europarlamentare pentastellato ha particolarmente apprezzato lo spirito dell'incontro: "Ultimamente, sia da parte di Gatta che del sindaco di Foggia Landella c'è stata una volontà di convocare i parlamentari del territorio per un ragguaglio sui progetti. Io credo che la concertazione serva perché i primi che devono candidare i progetti sono proprio gli enti e, purtroppo, in passato - un esempio è rappresentato anche dal Cis - molti enti non hanno saputo dimostrare, a mio modo di vedere, un'aderenza dei progetti ai vari strumenti. L'Europa ci chiede soprattutto progetti esecutivi, in grado di creare un effetto leva importante dal punto di vista economco, perché è vero che il Recovery Fund ha una sostanziosa parte di fondo perduto, ma più del 50% è costituito da prestiti, certo, a condizioni agevolate, ma vanno restituiti. Se la cabina di regia serve a concertare tra noi parlamentari ed enti dei progetti che davvero possono servire alla Capitanata e dall'altra parte essere funzionali al Recovery abbiamo centrato l'obiettivo, quindi ha fatto bene Gatta a convocare questo incontro. A mio avviso, dobbiamo accelerare su 2 o 3 progetti - continua Furore - e puntare soprattutto su quelli. Noi, in effetti, abbiamo dei problemi logistici, di trasporto perché siamo la seconda provincia più grande d'talia, la prima per antropizzazione. Allora vogliamo concentrarci sui trasporti e su infrastrutture importanti? Facciamolo, ma puntiamo su quei progetti tutti insieme e usciamo da questo limbo".
Oltre ai politici e rappresentanti già menzionati, hanno partecipato alla videoconferenza - ne va dato atto - il sindaco di Foggia Franco Landella; i consiglieri regionali Giandiego Gatta e Paolo Dell’Erba; il presidente del Parco del Gargano Pasquale Pazienza; il presidente dell’Asi Agostino De Paolis; il presidente reggente di Confindustria Eliseo Zanasi; il presidente dell'Area interna Monti Dauni Michele Dedda; il presidente dell'Area interna Gargano Michele Di Pumpo; il presidente del Consorzio di Bonifica del Gargano Giovanni Terrenzio; il presidente della Camera di Commercio Damiano Gelsomino; il presidente Pmi Confartigianato Vincenzo Simeone; il segretario generale Ugl Gabriele Taranto; il direttore del Consorzio di Bonifica della Capitanata Raffaele Fattibene e la vice direttrice di Confartigianato Alessia Di Franza.