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Economia

"Mancano medici e specialisti". La strategia dell'Università di Foggia che si apre alla Bat: le immatricolazioni passano da 90 a 180

Tra le novità che riguardano l'Area medica dell'ateneo dauno, il progetto di un secondo corso di laurea in Medicina nella Bat e due nuove scuole di specializzazione, rispettivamente in Cardiochirurgia e in Medicina e chirurgia d'urgenza. Dattoli: "Colmerà la penuria di medici in pronto soccorso"

La pandemia lo ha insegnato. L’anno da poco terminato lo ha dimostrato in maniera cruda e netta: servono più medici e specialisti sul territorio; aggiungere quantità alla qualità della formazione.

Carenze e bisogni che l’Università di Foggia ha subito intercettato e ai quali ha risposto raddoppiando, di fatto, il numero dei posti per le immatricolazioni al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia che, per il prossimo anno accademico, passano da 90 a 180. “E’ una strategia significativa che dimostra la grande attenzione per il territorio”, spiega il rettore Pierpaolo Limone.

 “Parallelamente a questo importante risultato, centrato anche grazie al lavoro predisposto dalla precedente Governance di ateneo, che ci ha fatto trovare tutti i conti in ordine, stiamo progettando anche uno sviluppo ulteriore nella provincia Bat, dove siamo già presenti con un corso di area medica, ma dove vorremmo avviare un nuovo corso di laurea in Medicina”, spiega.

Sul punto, al momento, è in corso la negoziazione con la Regione Puglia: “E’ un sistema complesso che si mette in atto per dare risposte efficaci e soluzioni al territorio”, conclude Limone. Accanto al rettore, ci sono i docenti di area medica Maria Filomena Caiaffa, direttrice della scuola di specializzazione in Allergologia e Immunologia, Gaetano Serviddio, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche e Giuseppe Carrieri, prorettore. “Questo risultato è il riconoscimento del lavoro fatto in questi anni. L’ateneo dauno cresce nel numero di scuole di specializzazione, in medici e specialisti. Aggiungiamo quantità alla qualità”, spiega Carrieri.

Recentemente, infatti, l’Università di Foggia ha lanciato 15 nuove scuole di specializzazione “perché non possiamo immaginare di formare dottori senza garantire loro di completare il proprio percorso di formazione sul territorio”, aggiunge Serviddio che, numeri alla mano, spiega: “Il prossimo anno avremo 650 iscritti ai corsi di Medicina attivi in Puglia, quindi tra 6 anni avremo formato 650 medici a fronte di 750 posti di specializzazione. Questo vuole dire che, a pieno regime, tutti gli studenti di medicina avranno l’opportunità concreta di specializzarsi sul territorio”.

Ma non solo, il ventaglio di specializzazioni e la qualità della formazione (“abbiamo assunto docenti di primissimo piano”, sottolinea il rettore), stanno rendendo l’ateneo dauno la scelta di numerosi medici laureati in altre università d’Italia: “Molti specializzandi vengono dal nord, il nostro ateneo è sempre più attrattivo”   conferma il prorettore Carrieri.

Un percorso, questo, che si fonda nella stretta collaborazione tra Università e Policlinico Riuniti, e che si concretizzerà con l’istituzione, a breve, di altre due scuole di specializzazione: Cardiochirurgia e Medicina e chirurgia d’urgenza. “Quest’ultima, in particolare - aggiunge il dg del Riuniti, Vitangelo Dattoli - andrà a colmare, con 20 specializzandi per anno, la penuria di medici in pronto soccorso, fenomeno comune in tutta Italia”.

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