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Raccolta differenziata: il bando per l’acquisto di materiale non convince Cislaghi

“Interrogativi che ci preoccupano perché torniamo a vedere all’opera fantasmi che speravamo fossero svaniti”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Il bando per l’acquisto di materiale necessario per l’avvio della raccolta differenziata a Foggia suscita molte perplessità, sia per quanto si vuole acquistare, sia per quello che non si vuole acquistare. Preliminarmente ci permettiamo di fare osservare al “responsabile del procedimento” che l’ente nazionale di accreditamento per gli organismi certificatori di qualità da dicembre 2009 è Accredia.

Il Sincert, indicato nel bando, ha smesso di operare da quella data. Ci permettiamo anche di far notare che, probabilmente, la dizione corretta delle norme in vigore sia ISO 9001:2008 e non, come indicato nel bando, semplicemente ISO 9001. Pensiamo che questi non siano dettagli trascurabili quando si redige un bando pubblico e, forse, sarebbe il caso di correggerli.

La prima perplessità riguarda i sei mezzi auto compattatori a caricamento posteriore che, recita il bando, devono essere a pianale e cabina ribassati (altezza primo gradino da terra max 470 mm). Questa caratteristica rende impossibile l’uso di questi mezzi per operazioni in discarica e impone una buona manutenzione della strada di accesso all’impianto di biostabilizzazione perché mal sopportano il lavoro su strada sconnessa.

Unico vantaggio, una minore sollecitazione alle vibrazioni per l’operatore del mezzo ma, se questo è il motivo della scelta, sarebbe bastato valutare con punteggio adeguato l’intensità delle vibrazioni trasmesse all’operatore senza obbligarsi all’acquisto di mezzi con possibilità d’uso limitata.

La seconda perplessità riguarda i contenitori per la raccolta differenziata inclusi nel capitolato dell’appalto. Non riusciamo a spiegarci perché non vi siano gruppi omogenei tra i vari tipi di contenitore. In particolare non riusciamo a capire perché si ordinino 29.325 contenitori da 10 litri destinati alla raccolta “porta a porta” della frazione organica destinata al compostaggio, mentre non si ordinano contenitori della stessa capienza per carta, plastica e indifferenziato (o “frazione secca non riciclabile”).

Non riusciamo a spiegarci perché si ordinano 1785 contenitori da 240 litri per la plastica e solo 1595 contenitori, di uguale capienza, per la carta. Si prevedono giri di raccolta differenti? Non riusciamo a capire perché si ordinano 1800 “paletti antifurto per bidoni carrellati”, compresa la messa in opera, se gli stessi bidoni sono apribili solo con apposita chiave. 

Se siamo perplessi per quello che è ordinato, non riusciamo a spiegarci perché altre cose non lo sono. Ad esempio non riusciamo a trovare notizia di automezzi con cassone piccolo da dedicare alla raccolta “porta a porta” dei sacchetti dell’organico, probabilmente destinati alla raccolta nei quartieri settecenteschi o in zone, come al Salice, che hanno marciapiedi stretti e vie spesso intransitabili agli autocarri di 18 PTT.

Come pensiamo di ritirare i sacchetti dell’umido (è previsto l’acquisto di 4 milioni di sacchetti compostabili)? Suggeriamo di utilizzare gli Asini di Martina Franca allevati all’IRRIP, non inquinano e le emissioni (deiezioni equine) sono utilizzabili come compost senza trattamento. Non riusciamo a capire perché non ci sia traccia di contenitori per la raccolta di vetro e lattine, o meglio destinati alla raccolta “multimateriale”. 

Si intende continuare con le ormai vetuste “campane per il vetro”? Se non è previsto questo tipo di raccolta, a che ci serve rimettere in uso l’impianto di “multiselezione”? Non riusciamo a capire perché non si ordinino contestualmente gli adesivi da apporre sui contenitori per identificare correttamente cosa vi si possa conferire.

Ci chiediamo se sia stata fatta una ricognizione preliminare dei contenitori per la raccolta differenziata acquistati negli scorsi anni e (forse) ancora giacenti nei depositi comunali. Ci chiediamo se sia stato fatto un piano “per il potenziamento del servizio di raccolta differenziata nel Comune di Foggia” perché, a oggi, non ne abbiamo notizia? Possibile che si ordini il materiale senza che ci sia il “piano operativo”? Possibile che, se c’è, sia stato fatto il “piano per la raccolta differenziata” senza che AMIU ne sappia niente?

Interrogativi che ci preoccupano perché torniamo a vedere all’opera fantasmi che speravamo fossero svaniti. I fantasmi che non hanno controfirmato, facendo venire meno l’approvazione formale da parte del Comune, il piano di salvataggio di Amica redatto dal consulente Rossi (la mancata firma è citata tra i motivi per cui non è stato dato credito all’intento del Comune di ristrutturarla). I fantasmi che avevano disarticolato e reso inefficiente la vecchia azienda partecipata sino a portarla al fallimento.

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