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Quota 100, Landella scrive al premier Conte: "Comune di Foggia a rischio, dacci possibilità di assumere"

Circa 100 i dipendenti potenzialmente interessati, secondo i calcoli del sindaco. Un numero che, unito al divieto di assunzioni dovuto al decreto Salva-Enti, creerebbe grandi difficoltà alla funzionalità dell'ente

“L’approvazione della cosiddetta ‘Quota 100’, superamento della Legge Fornero in materia pensionistica, impone una riflessione sull’impatto che questo provvedimento avrebbe sulla pubblica amministrazione. In particolare, vanno valutate con grande attenzione le sue conseguenze per le Amministrazioni comunali sottoposte al divieto di assunzioni derivante dalla loro condizione finanziaria e dai vincoli imposti dall’adesione al ‘Decreto Salva Enti’. Si tratta di una analisi da compiere con senso di responsabilità, perché non si può in alcun modo perdere di vista la necessità di tutelare e garantire la funzionalità della macchina amministrativa ed i servizi che un Comune è tenuto ad erogare". Così il sindaco di Foggia, Franco Landella.

"In quest’ottica, nelle prossime ore trasmetterò al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al Ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Buongiorno, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giuseppe Tria, ed al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, una missiva formale con la quale solleciterò la possibilità di allentare i vincoli del Piano di Riequilibrio Pluriennale del Comune di Foggia, in modo da poter governare questa fase limitando le difficoltà operative connesse all’apertura di questa finestra pensionistica.

Come si ricorderà, l’emergenza che il Comune di Foggia vive per ciò che concerne il personale è nota e drammatica. Il divieto di assunzioni imposto dal ‘Decreto Salva Enti’ ed i pensionamenti che progressivamente hanno assottigliato la pianta organica comunale sono un mix esplosivo, che incide molto negativamente sulla qualità ed anche sulla quantità dei servizi. Dal momento dell’adesione dell’Amministrazione comunale al Piano di Riequilibrio Pluriennale e sino alla sua scadenza naturale, il Comune è destinato a passare da una platea nominale di 1100 dipendenti a sole 650 unità. Un tema che personalmente avevo già portato all’attenzione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e dell’allora presidente Piero Fassino, senza ottenere però un impegno concreto, e che recentemente ho ribadito al nuovo presidente Antonio Decaro.

Oggi la prospettiva dell’introduzione della cosiddetta ‘Quota 100’ amplifica ed accelera il rischio di compromettere in modo significativo la funzionalità del Comune. Da stime effettuate dall’Ufficio Risorse Umane, infatti, sarebbero oltre 100  i dipendenti potenzialmente interessati da questo provvedimento.

È dunque di tutta evidenza l’urgenza di prevedere una forma di deroga normativa per l’Amministrazione comunale, che, a mio avviso, non può che essere individuata in un allentamento dei vincoli che tengono congelata la spesa per il personale, quindi concedendo la possibilità di indire concorsi pubblici al fine di realizzare quel turn-over fondamentale per non essere costretti a ridimensionare o, peggio, tagliare i servizi. È un appello che, ovviamente, rivolgo anche alla rappresentanza parlamentare del nostro territorio, affinché, nell’esercizio delle sue funzioni, si interessi e si occupi di questo problema. Ignorarlo o sottovalutarlo sarebbe una grave negligenza.

Sono personalmente e politicamente favorevole all’apertura di questa finestra pensionistica e al varo della ‘Quota 100’, che modifica una legge ingiusta e dannosa come quella Fornero. Per rendere questa scelta davvero virtuosa nel campo della pubblica amministrazione, tuttavia, è necessario mettere in campo politiche che possano realizzare il ricambio di personale, soprattutto favorendo l’ingresso di energie giovani. Una necessità, come detto, ancor più stringente per Foggia: da un lato per fare in modo che il Comune continui ad assicurare i suoi servizi e dall’altro per fornire un piccolo contribuito alla riduzione del tasso di disoccupazione del territorio, che la recente indagine sulla qualità della vita del quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’ ha impietosamente fotografato”.

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