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La Puglia sul New York Times, il viaggio "dove va bene essere stanchi" da Bari a Lecce passando per Martina Franca

"Puglia, dove va bene essere stanchi". Scrive così su Facebook Sebastian Modak, il giornalista e travel blogger inviato del New York Times, che ha dedicato un articolo alle bellezze della Puglia

Da Bari a Lecce passando per Martina Franca, sul New York Times è stato pubblicato il documentario del viaggio in Puglia di Sebastian Modak, dopo la scelta del prestigioso quotidiano di inserire il tacco d'Italia nell'elenco delle 52 destinazioni al mondo da visitare. 

Peccato manchi il Gargano. Ci sarebbe da chiedersi perché. Potrebbe esser stata una scelta editoriale o dovuta semplicemente alla mancanza di tempo. Vero è che sei giorni sono davvero troppo pochi per visitare l'intera costa pugliese. Potrebbe essere anche di natura logistica il motivo che avrebbe spinto il collega giornalista a raccontare il tacco d'Italia, partendo dal luogo dell'atterraggio, ovvero Bari. Più preoccupante se il travel blogger non sapesse dell'esistenza del Gargano, perché vorrebbe dire che le strategie di marketing e comunicazione da queste parti non sono ancora efficienti o sufficienti. E non sarebbero le uniche a non esserlo. Va detto però che mancano anche altre straordinarie località, Trani, Ostuni e Monopoli per intenderci

Per Modak la Puglia è il luogo dove va bene essere stanchi. "Paragonarla a qualsiasi altro luogo non è un buon servizio. Per sei giorni, mentre salivo, scendevo e giravo attorno al tallone d'Italia, ho incontrato un posto che era troppo complesso e troppo vario in termini di cultura, cucina, architettura e storia. Sono andato alla deriva con la brezza appena percettibile da Bari fino a Lecce, poi sono tornato alla splendida città di Martina Franca, costruita su una collina che domina vigneti e ulivi"

Il collega del NYT racconta di aver mangiato piatti di orecchiette con broccoli di rapa e fave e cicoria, il capocollo, la puccia e la carne di cavallo. Descrive città fantasma e minuscoli villaggi "dove era difficile trovare una persona di età inferiore ai 70 anni"

Dice di aver visitato Polignano a Mare ma di averla trovato troppo affollata. E ancora: "La prima volta che vedi i trulli di Alberobello è facile pensare ad alta voce che si è in un set di film fantasy. Sono semplicemente troppo affascinanti per essere reali"

Il giornalista americano sembra aver apprezzato tantissimo Santa Maria di Leuca, proprio sulla punta del tallone, dove si incontrano il Mar Ionio e il Mare Adriatico e dove il sole danza attraverso chiese di pietra calcarea e strade lastricate in marmo: "Lì, il momento più importante della giornata è il tramonto, quando la gente sale centinaia di gradini fino a un faro arroccato a 300 piedi sopra il mare. Campagna idilliaca e costa incontaminata; Maestà barocca e ospitalità casalinga; cucina complessa sulle papille gustative ma semplice nella sua preparazione"

Per Modak "la Puglia ha un po' di tutto e sei giorni sono stati troppo pochi per digerire correttamente tutto"

L’assessore regionale al Turismo, Loredana Capone

“Il New York Times si lascia trasportare dalla Puglia! La prestigiosa testata americana la  racconta  attraverso le parole di Sebastian Modak, in giro nei luoghi  per i quali è stata scelta a gennaio fra le 52 mete da visitare nel 2019. Il reporter americano è rimasto colpito e affascinato al punto da ritenere che sei giorni siano stati troppo pochi perché in Puglia c’é tanto da vedere, da sperimentare e le emozioni  sono fortissime.  Il suo racconto come quello di tanti altri giornalisti o semplici turisti sui social, fa emergere il vero Dna della Puglia che colpisce non soltanto per la sua bellezza ma per la capacità del popolo pugliese di connettersi con chi arriva in Puglia e donargli il suo racconto e la sua accoglienza. Ed effettivamente la Puglia suscita emozioni uniche anche nel panorama delle regioni italiane, visto che secondo Codacons è la preferita anche dai turisti italiani per le vacanze estive. Ma cosa la rende unica e speciale? Cosa ha affascinato il reporter americano e affascina i tanti turisti americani che vengono sempre più in Puglia, soprattutto negli ultimi due anni, e che nei primi 7 mesi del 2019 sono cresciuti del 14%  per gli arrivi e del 16% per le presenze? Certamente l’insieme di paesaggi e borghi autentici e poi la cucina che, con orecchiette con le rape, fave  cicorie o capocollo, provoca quello strano “food coma”, una piacevole sonnolenza post pranzo che ben si concilia con una vacanza rilassante e benefica per la salute. Ma anche la gente e la maniera in cui ti accoglie. Qui si può ancora trovare in piazza gli anziani che ti raccontano le tradizioni e la gente è contenta di farsi in quattro per i “forestieri”. Insomma quella del New York Times non è che l’ultima conferma di una “annata” veramente ottima per il turismo in Puglia. Il nostro impegno come Regione e quello di tanti operatori turistici pugliesi sta dando i suoi frutti e su questa strada dobbiamo continuare e migliorare sempre ”.

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