"Noi esclusi dal Decreto Ripartenza". Il comparto 'wedding' è sul piede di guerra: "Pretendiamo risposte, è una catastrofe"
Il mondo del matrimonio pronto a scendere in piazza, lunedì 26 aprile, dopo 14 mesi di stop assoluto. Nel limbo delle incertezze, oltre alle aziende del settore, anche decine di migliaia di futuri sposi che non sanno se e come convolare a nozze
Un settore completamente in ginocchio, quello del matrimonio che contava, nel 2019, un fatturato da 60 miliardi, 50 mila aziende per un totale di 500 mila lavoratori.
Dopo una brevissima riapertura nei mesi estivi dello scorso anno, arrivò lo stop totale e ad oggi ancoranon si affronta l'argomento 'matrimoni'. Se, nei vari Dpcm, vengono citate anche le attività che dovranno rimanere chiuse, tutto il comparto del wedding non viene nemmeno più nominato.
E in questo limbo, oltre a trovarsi le aziende operanti nel settore, si trovano anche decine di migliaia di futuri sposi che non sanno se potranno convolare a nozze o se saranno costretti a farlo senza il minimo festeggiamento. Lunedì 26 aprile, quindi, in 11 regioni, le associazioni di categoria e i lavoratori, scenderanno in piazza per manifestare il proprio disagio lavorativo che ormai è diventato insostenibile.