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La carica dei 1000 a Palazzo di Città. Rischiano 26 dipendenti Amgas Viola

Palazzo di Città assediato da sit in di protesta quotidiani ormai dei lavoratori di Amica, Amgas ed Atala e derivate. E mentre si attende la riorganizzazione dei servizi, proseguono senza sosta i licenziamenti

Da mesi a questa parte sostano ormai quotidianamente sotto Palazzo di Città chiedendo risposte. E non passa giorno che una delegazione non bussi alla porta del sindaco Mongelli. E’ l’esercito dei “1000”, la carica dei dipendenti di società comunali, derivate e cooperative collegate che aspetta di conoscere il proprio destino.

Molti già licenziati, altri vanno avanti con proroghe (più o meno concesse) e il loro futuro lavorativo è legato a quella riorganizzazione dei servizi comunali che il Comune di Foggia avrebbe dovuto deliberare già entro il 31 dicembre 2010. Ma sono ancora lì, nel limbo, nonostante di alcuni di loro l’ente comune proprio non possa fare a meno: come i 26 dipendenti di Amgas Viola, addetti al servizio informatico e di archiviazione del Comune di Foggia, in cassa integrazione da un anno e il cui contratto è scaduto a marzo.

Ognuno, in media, lavora per l’ente da almeno 10 anni, gli “storici” dal lontano 1984. Amgas Viola - società derivata del gruppo Amgas spa - ha deciso di licenziare: non può più mantenerli, non senza garanzie circa il futuro di ex municipalizzate e derivate. E il sistema informatico rischia il blocco. La riorganizzazione dei servizi comunali - lo ricordiamo - solo due giorni fa ha ricevuto parere negativo dell’ufficio finanziario del Comune alla proposta di deliberazione per il consiglio che prevedeva di sgravare Amica, Amgas ed Ataf del peso di derivate varie, puntando - per queste ultime - alla costituzione di società in house. Niente, troppo oneroso.

Del resto la platea a cui dare risposte è ampia e variegata. Ci sono i 370 dipendenti di Amica e Daunia Ambiente (per la quale volge al termine l’esercizio provvisorio); i 240 di Ataf; gli 80 circa tra Amgas e la derivata Amgas Blu. E, collegati alle aziende madri, ci sono - oltre ad Amgas Viola - i 14 dipendenti di Amgas Rosso (addetti al controllo caldaie), i 36 di Amica Gestioni (guardiana), gli 80 di Foggiaservizi (manutenzione strade ed immobili) e gli oltre 200 delle cooperative del verde. L’esercito dei “mille” insomma, che discutibili gestioni passate politico-amministrative ha portato fin qui: mille famiglie a cui dare risposte, oggi sull’orlo di una crisi di nervi. Fallito il timido tentativo della giunta Mongelli di “tenere tutti dentro” con lo stop dell’ufficio finanziario, si cercano ora soluzioni alternative. Impresa da un milione di dollari, certo, ma è una responsabilità alla quale non ci si può sottrarre. Non la politica. Possibilmente unita e compatta. Avendo il coraggio di dire la verità ed evitando - per quanto possibile - sciacallaggi.

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