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L'Università di Foggia vuole l'ex Caserma Miale ma è più complicato del previsto: "Ci sono problemi complessi"

Il progetto per trasformare l'immobile in Polo Universitario è stato inserito nel piano Next Generation Capitanata, il documento inviato al Governo per provare a intercettare i fondi del Recovery Fund. E intanto sono in corso le interlocuzioni per acquisire l'edificio

Il programma per la trasformazione dell'ex Caserma Miale di Foggia in Polo Universitario è stato inserito nel piano Next Generation Capitanata, il documento inviato al Governo con le progettualità per il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Il budget stimato è di 24 milioni di euro. È uno dei 20 progetti afferenti al pilastro 6 del Recovery Plan: Politiche per la prossima generazione, infanzia e gioventù, incluse istruzione e competenze.

Al rettore Pierpaolo Limone brillano gli occhi quando ne parla: "Ci piacerebbe moltissimo". Ma acquisire l'immobile non è così semplice: "Ci sono problemi complessi, ammette".

Solo un anno fa, l'ex Caserma Miale è diventata sede della Direzione Investigativa Antimafia. Si cerca un equilibrio per contemperare le esigenze delle forze dell'ordine e l'ambizione dell'Università che prova a espandersi realizzando una cittadella che comprende anche la Fiera di Foggia in cui potrebbe nascere un campus, sempre sperando nel Recovery Fund.

L'UniFg vorrebbe trasferire nell'immobile in Piazza Italia tutti i servizi agli studenti, dalle segreterie alle relazioni interrnazionali, i servizi per la disabilità, l'orientamento, poi i servizi dell'amministrazione centrale di via Gramsci e una serie di aule e laboratori per i dipartimenti di Economia e per il Corso di Laurea di Lingue. Esiste già un progetto preliminare.

E proprio mentre il Magnifico trattava per l'acquisizione dell'immobile, un sindacato scriveva al capo della polizia, Lamberto Giannini, per riattivare la scuola di polizia.

"È un'ottima proposta, se ci fosse quell'aspettativa per la caserma noi lo comprenderemmo - afferma Limone - Quello che non deve succedere è che ci siano edifici di quel pregio che non siano sfruttati appieno, ma da questo punto di vista, con il prefetto, con il questore, c'è un dialogo in atto per cercare di capire quale sia la soluzione migliore per le aspettative di tutti questi enti".

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