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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Vieste

La 'Garganica' come "un carro armato in un negozio di cristalli": tra Mattinata e Vieste a rischio l'aquila dei serpenti

Le soluzioni per l’itinerario 3, ultimo tratto dell’anello della nuova strada extra urbana, secondo la sezione provinciale della Lipu vanno accantonate: "Intervento irrealizzabile"

“La presenza di una nuova arteria stradale, con l'irruzione di tutti i cantieri per realizzarla in tale contesto orografico complesso e integro, equivarrebbe a far entrare un carro armato in un negozio di cristalli!”. L’eloquente immagine è di Enzo Cripezzi, coordinatore regionale della Lipu e delegato della sezione provinciale di Foggia, e si riferisce al progetto della nuova strada extra urbana ‘Garganica’.

Le resistenze degli ambientalisti si concentrano, in particolare, sulla tratta Mattinata-Vieste che ricade in zona 1 del Parco nazionale del Gargano, area di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale. La progettualità proposta “investe un’area poco antropizzata e di pregio eccezionale, con emergenze paesaggistiche, faunistiche (es. nidificazioni di rapaci come il Biancone) e botaniche di assoluto valore, di livello e quindi responsabilità di carattere comunitario”. Il Circaetus gallicus, anche noto come aquila dei serpenti, sarebbe a rischio.

La Lipu ha seguito il dibattito pubblico e non reputa convincenti le giustificazioni di carattere economico alla base dell’opera, “se, come è evidente, le comunità che hanno ‘beneficiato’ da decenni della tratta stradale già realizzata, non sembrano primeggiare in termini di sviluppo e consolidamento demografico rispetto alle comunità che aspettano questo intervento”, scrivono dalla sezione provinciale.

“Comprensibili – osservano - le aspettative delle comunità locali, in relazione a una più efficace connettività dei trasporti e alla maggior raggiungibilità dei servizi, unico tema ragionevole a conforto dell’opera. Tuttavia, questo tema va mediato con gli effetti ambientali nell’ambito di tutte le componenti, a cominciare da quelle paesaggistiche, faunistiche, botaniche ed ecosistemiche. E qui è opportuno evidenziare anche che l’integrità paesaggistica e territoriale di un comprensorio (soprattutto a vocazione turistico - ambientale come il Gargano) è base imprescindibile per promuovere valori attrattivi e in ultima analisi anche economici. L'integrità e la marginalità, in alcuni territori identitari (es. la Toscana) paradossalmente diventano un forte valore aggiunto”.

La Lega italiana protezione uccelli evidenzia come la pluralità di tutele, derivanti da Sic, Zps, Pptr, nonché dalle zonazioni e relative norme di salvaguardia del Parco, “ne confortano non solo l’importanza nel merito ma anche la irrealizzabilità dell’intervento, soprattutto sul piano normativo”. Secondo l’associazione per la conservazione e la tutela della natura, le alternative progettuali che prevedono un tracciato in variante nell’itinerario 3, ultima tratta dell’anello che collegherebbe Vico a Mattinata, andrebbero escluse. “La giusta mediazione impone una riflessione di buonsenso e che l’opzione per la tratta Mattinata - Vieste prospettata da Anas sia accantonata poiché del tutto impraticabile, evitando anche illusorie prospettive, e, al limite, valutando un approccio orientato all’adeguamento/riadattamento della SP 53 litoranea”. Quest’ultima ipotesi è stata anche analizzata nello studio di fattibilità, ma ha un ruolo piuttosto marginare.

Le soluzioni progettuali da Vico a Vieste “appaiono in linea di massima ipotesi su cui poter ragionare, sebbene tutt’altro che indolori – scrivono dalla Lipu - Ma in tale ottica di mediazione, visto che si ritiene di voler aprire un nuovo corso concertativo con tutti gli interessi in gioco rispetto al passato, ci si faccia carico di come sono state realizzate nei decenni passati la Strada a scorrimento veloce 693 Lesina/Vico o la stessa Statale 89 Foggia/Manfredonia/Mattinata. Queste arterie stradali, parte integrante del disegno di 'completamento' con il progetto stradale odierno, presentano tratte di pesante incidenza paesaggistica ed ecologica con effetti di frammentazione permanenti e conseguenze deleterie per la biodiversità (mortalità diretta di tassi, lupi, rapaci, ecc), per la mobilità del bestiame e per la sicurezza. In questa circostanza progettuale – concludono - sarebbe giusto prevedere opere di deframmentazione, come ponti naturali ed ecodotti, da adottare anche su queste grandi strade realizzate, quale indiretto contributo di mitigazione per l’opera oggi proposta. Ci aspettiamo quindi una riflessione di Anas e di tutti gli interessati su questi argomenti”.

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