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Economia

Il sogno di quattro ragazzi foggiani con sindrome di down: chi scommette sui 'lavoratori a sei stelle'?

Si tratta di Martina, Pierluigi, Antonello e Roberta, i quattro ragazzi foggiani con sindrome di down coinvolti nel progetto 'Lavoratori a sei stelle', presentato ieri a Palazzo Dogana

Martina, 25 anni, sogna di fare la cameriera di sala. Poi c'è Pierluigi, 19 anni, predisposto alle relazioni col pubblico e che ben si troverebbe dietro una reception d'hotel. Così come Antonello, 27 anni. Infine Roberta, 21 anni, ama stare in cucina, magari come aiuto cuoco, e adoperarsi nella sistemazione delle camere. Sono i quattro ragazzi foggiani con sindrome di down coinvolti nel progetto ‘Lavoratori a sei stelle’, presentato ieri a Palazzo Dogana.

Promosso dall'Aipd (Associazione italiana persone down), col finanziamento di Ebitemp, il progetto è attivo in cinque regioni italiane e mira all'inserimento lavorativo di questi ragazzi in contesti alberghieri, quelli che meglio rispondono alle loro attitudini, in particolare in quei territori dove la percentuale di occupati tra loro è molto bassa, spesso pari allo zero. "C'è ancora un grande pregiudizio" ha esordito la vicepresidente di Aidp Foggia, Antonella Ricciardi, "non si riesce a comprendere, o non si vuol comprendere, che questi ragazzi sono una risorsa nei contesti occupazionali. Lavorare non è offrire loro un percorso terapeutico, bensì dotarsi di una unità che contribuirà alla produttività dell'attività". 

Negli ultimi anni, anche a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita (62 anni) e al numero di adulti con sD (il 61% delle 38.000 persone attualmente presenti in Italia ha più di 25 anni), AIPD sta dedicando un impegno crescente al tema della loro integrazione nel mondo del lavoro, anche attraverso il supporto agli inserimenti con un lavoro di selezione/collocamento mirato e di tutoraggio (da parte di un operatore, sui posti di lavoro). In tal senso, se da un lato è centrale un percorso strutturato di accompagnamento delle famiglie e un lavoro educativo/di orientamento con i potenziali lavoratori, risulta determinante l’approccio al mondo aziendale.

Nella maggior parte dei casi, infatti, le aziende sono poco informate sulle persone con disabilità intellettiva e le loro potenzialità ed esiste ancora un atteggiamento diffuso che vede il loro inserimento lavorativo come un’opportunità occupazionale e/o terapeutica e non come un possibile contributo alla produttività aziendale.

In più di 30 anni di attività, AIPD ha realizzato numerosi inserimenti lavorativi nel mercato ordinario del lavoro, in vari settori. Nonostante ciò, a oggi, secondo una ricerca sul campo promossa da AIPD stessa nel 2013, su 1026 soci con sD maggiorenni solo 125 (il 12% circa) lavorano con regolare contratto (di questi, solo il 1,5% nel Sud e le Isole).

Si, c'è ancora molto pregiudizio. Eppure hanno studiato, hanno frequentato corsi di formazione, hanno già fatto esperienza all'estero. "Sarebbe un loro diritto lavorare, esistono leggi in tale senso costantemente disapplicate. Le imprese preferiscono subire sanzioni piuttosto che assumere ragazzi con la sindrome di down".

Il quadro che disegna Piacquadio, Fisascat Cisl, è sconfortante. E d'altronde, l'assenza in sala di interlocutori determinanti come Confesercenti, Confcommercio, Federdistribuzioni, pure invitati, è lì a dimostrare quanto poco interesse sortiscano i diritti di questi ragazzi. Così come la difficoltà di una proposta progettuale di sostegno e di raccordo dell'assessorato alle Politiche sociali del Comune di Foggia, malgrado risorse ve ne siano, al pari della autorevolezza.

La titolare, Erminia Roberta, ha comunque esortato i referenti di Aidp Foggia a farsi portatori di una proposta precisa: ci auguriamo che ciò avvenga. "Giungere alle sanzioni è il fallimento di una società", dice bene il presidente della commissione Politiche sociali, Antonio Vigiano. Mentre l'assessore alla Cultura, Anna Paola Giuliani, ha plaudito al momento: "È una festa per questi ragazzi oggi. Loro il pregiudizio non lo percepiscono neanche. Semplicemente vanno avanti col sorriso. A loro dico quello che direi a qualunque ragazzo: le opportunità vanno create, non arrivano dall'alto".

Ed è questa una opportunità, in una terra votata al turismo e al settore alberghiero. Pare che il presidente di Federalberghi, Notarangelo, malgrado l'assenza, sostenga l'iniziativa. Ce lo riferisce Fiorella Samele, referente del progetto alla quale chiediamo di tenerci aggiornati sugli sviluppi.

L'unica presenza degna di nota ai fini del progetto giunge dal mondo sindacale con Leonardo Piacquadio, Fisascat Cisl, che ha proposto un confronto di opportunità con le parti imprenditoriali del settore del turismo all'interno degli Enti Bilaterali, a partire da quello dell'EBT (ente bilaterale del turismo Puglia) sino a quello territoriale Ebinter ( ente bilaterale del terziario foggia), avente come socio la Confcommercio, al fine di costruire progetti d'inserimento oltre la quota prevista dalla legge. Ciò è compatibile anche con i percorsi formativi che possono essere messi in campo dallo stesso Ente bilaterale".

Per l'imminente estate ce la facciamo? "Ci proviamo", la replica. Noi monitoriamo.

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