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Da 'impero del grano' a Polo Culturale: il futuro dell'ex mulino di Casillo in un mega progetto, sorgeranno un albergo e una struttura commerciale

La società Daufin Real Estate s.r.l. proprietaria del complesso industriale dismesso, approfittando delle agevolazioni del Decreto Rilancio, è pronta a realizzare il progetto proposto al Comune di Foggia 11 anni fa e oggetto di un Accordo di Programma approvato nel 2015

Riparte in quarta il programma di recupero urbano che trasformerà i silos di via Manfredonia in un polo culturale e riqualificherà il complesso industriale dismesso dell'ex mulino Casillo, trasandato biglietto da visita della città.  

La Daufin Real Estate s.r.l. di Torremaggiore, proprietaria dell'area di 30.594 metri quadrati acquisita nel 2007 per effetto del fallimento della precedente proprietà, la Italsemole Srl, a luglio ha presentato domanda per il rilascio del permesso di costruire e, a settembre, ha chiesto la modifica del cronoprogramma originario, risalente al 2015.

Le agevolazioni del Decreto Rilancio infondono nuova linfa all'accordo di programma approvato 7 anni fa per la riqualificazione dell'area industriale dismessa localizzata a Nord-Est di Foggia, compresa tra la ferrovia e il cimitero.

La richiesta di rimodulazione presentata dall'attuale legale rappresentante della società, Giuseppe Schiavone, allo Sportello Unico per l’Edilizia del Comune di Foggia riduce da 7 a 3 gli stralci e le fasi lavorative in cui si articolano gli interventi, con l'esplicita volontà di imprimere una accelerata all'ambiziosa operazione di riqualificazione. La ditta accorcia anche i tempi per il Polo Culturale che sarà ceduto al comune entro il 30 dicembre 2025: il totale recupero edilizio dell’edificio esistente con la ristrutturazione dei silos è previsto in un solo step, il primo.  

L'avvocato Antonio Puzio, funzionario delegato all'Urbanistica, nella determina del 22 ottobre con cui approva la modifica dell'originario cronoprogramma, mette nero su bianco che "si sostanzia in un miglioramento della realizzazione del programma di riqualificazione e che non modifica i parametri complessivi urbanistici, riferimento unico ed indifferibile, di cui all'Accordo di Programma".

Il progetto prevede la demolizione di diverse costruzioni e manufatti in stato di abbandono, tra cui magazzini, officine e il capannone del pastificio. I silos circolari saranno ristrutturati e riconvertiti in una struttura polivalente, che sarà ceduta a titolo gratuito al Comune, pensata come polo culturale in considerazione della vicinanza al Museo civico e al Conservatorio.

Gli uffici dei molini saranno trasformati in un albergo; sorgerà una nuova costruzione adibita a uffici, mentre un’altra palazzina avrà destinazione residenziale. Sarà realizzata, inoltre, una media struttura commerciale dalla superficie complessiva di vendita di 1.900 metri quadrati.

Negli ultimi cinque anni l'intervento non è andato avanti, ostaggio della crisi che ha investito il settore edile. La pandemia è tra le motivazioni addotte dalla società in occasione della richiesta di modifica delle fasi lavorative: "ha rallentato per oltre due anni le operazioni sia organizzative che finanziarie", e in conseguenza del fermo generalizzato "sino ad oggi è stato difficoltoso reperire delle risorse finanziarie presso gli istituti bancari da utilizzare per l’intervento".

Poi è arrivato il Decreto Rilancio e la società intende usufruire delle opportunità previste. Peraltro, ha fatto sapere di aver già attivato la procedura di completamento della bonifica del sito. La richiesta di riattivazione è un segnale tangibile di ripartenza. 

Ora nel primo stralcio sono previsti la bonifica del sito e la demolizione dei volumi da rimuovere, la realizzazione di tutte le opere di urbanizzazione primaria e secondaria da trasferire gratuitamente al Comune di Foggia, il totale recupero edilizio dell'edificio esistente con la ristrutturazione dei silos e la trasformazione in polo culturale, con la contestuale costruzione dei fabbricati destinati a edilizia residenziale. Nel secondo stralcio sarà realizzato il fabbricato ad uso commerciale e nella terza e ultima fase saranno realizzati i due lotti destinati alla struttura alberghiera e il lotto destinato ad uffici.

Il progetto era stato presentato a dicembre del 2010. Era una istanza per la realizzazione di un 'Programma di riqualificazione di un'area industriale dismessa', in variante del Prg vigente. A giugno del 2011 il Consiglio comunale ha autorizzato il sindaco ad attivare la procedura per la stipula dell'accordo di programma, a ottobre dello stesso anno è partita la Conferenza di servizi.

Oggi il complesso industriale dismesso per lo stoccaggio e la lavorazione del grano duro, testimonianza di quello che era stato l'impero del 're del grano', è un esempio di archeologia industriale. L'area è occupata da capannoni del vecchio opificio e versa in uno stato di assoluto degrado. Per giunta, le coperture sono rivestite con eternit e il sito deve essere bonificato. A luglio del 2014, con decreto del presidente della Giunta Regionale, l'Accordo di Programma sottoscritto il 17 marzo dello stesso anno tra la Regione Puglia e il Comune di Foggia è stato definitivamente approvato. Il 30 dicembre 2015 è stata sottoscritta la Convenzione Urbanistica e tra gli allegati c'era anche il cronoprogramma.

Il soggetto proponente, oltre al polo culturale, si è impegnato a cedere a titolo gratuito al Comune tutte le aree destinate ad urbanizzazione primaria e secondaria, a realizzare una nuova viabilità di distribuzione, marciapiedi, spazi pedonali e percorsi alberati, comprese aree verdi, arredo ed illuminazione pubblica, un parcheggio pubblico interrato di circa 2.600 metri quadrati e verde pubblico per circa 8.800 metri quadrati.

La proposta della ditta è stata acquisita al protocollo del Comune di Foggia anteriormente alla Conferenza di copianificazione del Piano Urbanistico Generale che si è svolta un anno dopo e, con uno specifico protocollo d'intesa sottoscritto a luglio del 2011, la ditta si è impegnata ad armonizzare l’intervento con il Piano 'Rigenerare lungo la memoria', e a concorrere alla realizzazione di una nuova rotatoria su via Manfredonia, all'altezza del cimitero.

Peraltro, il progetto è considerato similare a quello previsto da un altro Accordo di Programma approvato nel 2010 per la vicina area dell’ex Fornace, sbloccato solo a settembre di quest'anno da una delibera della commissione straordinaria che, in ottemperanza a una sentenza del Tar, ha disposto di procedere alla rimodulazione del 'Progetto relativo ad un complesso funzionale di fabbricati per servizi e residenze' della società Nicola Caccavo di Caccavo Nunzio & C.. Il combinato disposto dei due progetti che ricadono su via Manfredonia promette di trasformare radicalmente l'immagine di uno dei principali ingressi della città.  

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