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Politica e imprenditori pronti a piazzare il colpo all’ASI: al via il toto-nomi sulla presidenza

Si tratta dopo la scadenza del mandato del manfredoniano Franco Mastroluca. Per la direzione il sindaco di Foggia spingerebbe per la cognata Michaela Di Donna

Nessun accordo tra le forze politiche e profonde spaccature tra le associazioni di categoria che siedono nell'assemblea ASI. Lo scenario perfetto per un commissariamento regionale. Che non giungerà, almeno per ora. Dalla scadenza del mandato del manfredoniano Franco Mastroluca, presidente uscente del consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Foggia, avvenuta lo scorso 12 giugno, c'è infatti ancora un periodo di riflessione consentito dalla legge. Motivo per cui oltre il bilancio non si andrà oggi in Assemblea. La proposta che giungerà in queste ore al tavolo è quella di un rinvio di tutte le nomine a settembre, compresa la surroga di Gigi Damone per il Comune di San Severo, che oggi siede nella Fondazione San Paolo . 

La partita è cruciale. Le risorse da gestire sono parecchie (circa 40 milioni) e ciascun ente e associazione di categoria consorziata gioca la sua partita. Solo il Comune di Cerignola, pare, abbia espressamente chiarito di non essere interessato a rinnovare (economicamente) la sua partecipazione (15.500 euro, come da Statuto), perdendo, dunque, il diritto di voto. Provincia di Foggia e Comune di San Severo, entrambi guidati da Francesco Miglio, avrebbero regolarizzato invece la loro posizione proprio in questi giorni, saldando i pagamenti. 

Ma le intese sono lontane, salvo quella (pare benedetta di Michele Emiliano) che, anche in questa tornata, vede la presidenza andare al centrosinistra e la figura di direttore generale al centrodestra. Per il resto è nebbia fitta. Come da Statuto, il presidente sarà eletto tra i consiglieri del CdA; pertanto i nomi che verranno incardinati nel Consiglio saranno indicativi delle intese raggiunte. Sempre Statuto alla mano, almeno tre consiglieri dovranno essere eletti fra i rappresentanti degli Enti territoriali consorziati ed almeno un consigliere dovrà essere eletto fra i rappresentanti delle associazioni di categoria delle imprese insediate nelle aree di sviluppo industriale. 

Dal fortino dem di Manfredonia giungerebbe la richiesta di mantenere la guida dell'ASI con Damiano D'Ambrosio, assessore di Angelo Riccardi; ma sulla poltrona più alta di via Monsignor Farina insistono anche le mire dell'assessore regionale civico Leonardo Di Gioia, che sul tavolo avrebbe messo il nome autorevole dell'ingegnere Pippo Cavaliere, attorno al quale si sarebbe creato un certo consenso trasversale. L'assessore regionale Raffaele Piemontese pare abbia chiesto di "fermare le bocce" per un preventivo confronto tra i comuni del Partito Democratico.

Basse  le quotazioni, invece, per Giulio Colecchia, sindacalista regionale Cisl, che avrebbe perorato personalmente il suo nominativo presso Michele Emiliano, indisponendo non poco i soci. Molto difficile la partita anche per Pino Di Carlo, attuale componente del CdA in quota Confindustria, organizzazione dalla quale però ha preso da qualche mese le distanze, passando a Confartigianato (e via Valentini Vista Franco avrebbe tutta la volontà di far valere la sua forza).

Nessun accordo anche  sulla figura di direttore generale che, in quota centrodestra, vedrebbe il sindaco Landella in prima linea con la cognata, Michaela Di Donna. "Se ne parla - ci rivela una fonte - ma non alcuna chance di incontrare il gradimento della maggioranza. Per quanto frutto di una nomina politica, la figura deve avere una comprovata esperienza nella gestione". Ma il Comune di Foggia, con i suoi oltre 40mila euro di quota annua, è "primo azionista" del Consorzio. "Non è esclusa una maggioranza senza il Comune di Foggia" dichiara, di rimando, la fonte. 

Insomma, la partita a scacchi pare molto difficile stavolta. Lo scenario perfetto per un commissariamento. "O per una riconferma di Mastroluca" continuano da via Monsignor Farina. Se ne saprà di più dopo la pausa estiva.

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