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Economia

Pazzaglia mette un freno ai premi: scure sui dirigenti, stop agli interim

E' il primo passo verso una più ampia riorganizzazione della tecnostruttura e razionalizzazione dei costi attesa da tempo al Comune di Foggia

Dirigenti al Comune di Foggia, si cambia. Il nuovo corso targato Pazzaglia sferra la prima scure sulla tecnostruttura di corso Garibaldi. I primi a farne le spese sono proprio loro, i dirigenti, entrati nella bufera giudiziaria qualche settimana fa con la vicenda dei “premi” da capogiro che avrebbero dovuto incassare per il lavoro svolto nell’ultimo triennio (circa 700mila euro, denaro, per ora, “congelato”).

Ma c’è di più. Dal 1° gennaio 2013, su proposta del nuovo direttore generale dell’ente deliberata dalla giunta, gli incarichi ad interim (provvisoriamente ricoperti) non saranno più retribuiti. E non si tratta solo di una misura temporanea, di un “sacrificio” connesso alle ristrettezze finanziarie in cui si dimena l’ente. Al contrario, è il primo passo verso una più ampia riorganizzazione della tecnostruttura e razionalizzazione dei costi attesa da tempo al Comune di Foggia.

“La presa d’atto dell’assetto organizzativo dell’ente“ (questo il nome del provvedimento) fotografa l’organigramma del Comune e prevede, con decorrenza già dal 1° gennaio, l’abolizione di tutti i cd. interinati, vale a dire quel surplus di compenso che sino ad oggi il dirigente incassava sino per ogni interim detenuto, pari al 50% dell’indennità di posizione goduta per il servizio principale ricoperto. Tradotto in soldoni, si tratta di 1400 euro lordi in più al mese sullo “stipendio principale”.

Dunque, se si considera che su 13 dirigenti, 11 detenevano almeno un interim (9 in tutto le posizioni dirigenziali da tempo scoperte, il che portava alcuni – come il dirigente dei lavori Pubblici, Fernando Biagini -  a cumularne anche tre, per la “modica” cifra di 4200 euro in più lordi ogni mese), i conti son presto fatti: circa 185mila euro ogni anno risparmiati per le casse comunali.

Certamente non un’enormità. Ma un primo passo, garantisce Pazzaglia, che mette in guardia il Comune dal procedere al altre assunzioni o dal proporre nuovi bandi  “ dal momento che – scrive il direttore- il numero dei dirigenti è da ritenersi sufficiente ed in linea con la media quantitativa di altri consimili”.

Peraltro, per il direttore, le indennità di posizione in media percepite (circa 33mila euro/anno) sarebbero  già abbondantemente sufficienti a “coprire” il carico di lavoro di ciascun dirigente, interim compreso.

Un primo step, dunque. La riorganizzazione della tecnostruttura dell’ente prevede, infatti, a breve, la riduzione delle stesse posizioni dirigenziali attualmente esistenti (da 22 saranno portate a 13, il che andrà a sopprimere di fatto gli interim); la scure toccherà a cascata tutti i livelli.

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