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Napoli si fa bella col pomodoro foggiano e prova a prendersi l'Igp. I produttori di Capitanata insorgono: "Non esiste"

Rispunta ormai ciclicamente la richiesta dell'indicazione geografica protetta dalla Campania. Ma la Capitanata, leader nella produzione, non ha alcuna intenzione di cedere. "Rispediremo la richiesta al mittente"

La richiesta dell'Igp Pomodoro Pelato Napoli non sarebbe finita nel dimenticatoio. Il comitato promotore non si arrende. Sarebbe tornato a bomba con l'Indicazione geografica protetta per il pomodoro lungo e Coldiretti Foggia non ha alcuna intenzione di dargliela vinta. "La Capitanata non può accettarlo", dice oggi il direttore Marino Pilati. "Non è una guerra - precisa - è una presa di posizione da parte degli agricoltori foggiani e di Coldiretti".

La provincia di Foggia realizza il 90% della produzione italiana, prodotto che arriva anche negli stabilimenti campani. Sono anni che il comitato persegue questo scopo. E ciclicamente, la proposta torna a galla. Tre anni fa aveva risposto picche alla registrazione del Pomodoro Igp Napoli anche l'allora assessore all'Agricoltura della Regione Puglia Leonardo Di Gioia. Ma la partita pare non sia chiusa.

Sarebbero seguite ulteriori comunicazioni. "Questa richiesta continua dell'Igp Napoli è stata già rispedita al mittente altre volte, e continueremo a rimandarla al mittente", avverte Pilati.

Sarebbe una beffa per i produttori foggiani, peraltro a scapito di una coltura già penalizzata. Il direttore di Coldiretti Foggia lamenta infatti che, a torto, le sia affibbiato il triste marchio del caporalato "che non esiste più da anni nel pomodoro perché parliamo dell'85-86% - e sto facendo una stima al ribasso - di raccolta meccanica".

Beninteso, Coldiretti non contesta la valorizzazione del prodotto - sarebbe una contraddizione considerato che è una sua mission - quello che "non va bene" è l'utilizzo della dicitura Napoli. "In primo luogo, mancano le basi storiche o scientifiche per creare un Igp Pomodoro Pelato Napoli. Al limite, potrebbe essere indicato il pomodoro pelato 'tipo Roma', che risulta dalle bolle storiche e veniva prodotto in provincia di Foggia". Ma chiamare Napoli il pomodoro foggiano no, lascerebbe l'amaro in bocca ai produttori.

"Abbiamo due delle più grandi industrie di trasformazione, Rosso Gargano e Princes. Non esistono solo i napoletani. Non capisco perché dobbiamo chiamarlo Igp Pelato Napoli". Da qui, l'appello di Pilati alla Regione Puglia: "Dobbiamo lavorare, una volta per tutte, alla valorizzazione di un prodotto come il pomodoro lungo di Capitanata".

Propone una Dop (denominazione di origine protetta) del pomodoro dauno, o una Dop Puglia, consapevole di quanto sia più complicato far passare il brand della Capitanata per un pomodoro venduto in tutto il mondo. Motivo per cui la formula 'tipo Roma' potrebbe funzionare e sarebbe tollerata. Campania avvisata.

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