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Foggia zavorra del Piano rifiuti: ultima per la differenziata, se non decolla resterà su carta

L'attuazione delle linee programmatiche è subordinata al raggiungimento degli obiettivi, compreso il 70% di Rd entro il 2025. Oggi nella città capoluogo è ferma al 25%

"Foggia è fanalino di coda anche per la raccolta differenziata, e questo, oltretutto, trascina tutta la Puglia in questo dato assolutamente negativo. La società civile deve dare il proprio contributo". L'esortazione arriva da Marilisa Magno, componente della commissione straordinaria che gestisce il Comune di Foggia, esattamente due giorni dopo l'approvazione in Consiglio regionale del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.

In occasione della presentazione del rapporto Ecomafia 2021 di Legambiente, sceglie, evidentemente non a caso, di concentrare un intervento di pochi minuti sul "settore sensibile" dei rifiuti, "dove si va a insinuare la criminalità organizzata". In una città agli ultimi posti nelle classifiche, la commissaria Magno è convinta che l'apporto della cittadinanza costituirebbe un "segnale importante, soprattutto perché assolve la funzione di un segno culturale e simbolico per l'intera comunità rispetto alle illegalità, alle prevaricazioni e alla violenza della criminalità".

Si gioca proprio sul dato della raccolta differenziata a Foggia come negli altri comuni rimasti indietro l'efficacia del Piano dei rifiuti urbani della Regione Puglia.

"Gli indici Rd dei Comuni di Taranto e Foggia (fermi al 20-25%) impattano inevitabilmente sull’indice regionale Rd, essendo rappresentativi di una popolazione complessiva di circa 350.000, quasi il 10% della popolazione regionale", si legge nello scenario di Piano. La percentuale di raccolta differenziata, per la precisione, si attesta al 26% nel 2019. Va peggio solo nell'Aro Fg 2 (Carapelle, Cerignola, Ordona, Orta Nova, Stornara, Stornarella) dove nelle stesso anno la media non arrivava al 6%

La nuova pianificazione regionale in materia di rifiuti ha fissato al 2025 una serie di obiettivi da raggiungere, compreso il 70% a livello regionale e in ogni Aro della raccolta differenziata. Di conseguenza, si punta a una drastica riduzione dello smaltimento in discarica.

Il Piano parte proprio dal presupposto del raggiungimento degli obiettivi in materia di differenziata, altrimenti rischia di rimanere su carta. Se non ci dovessero essere significativi incrementi in provincia di Foggia, sarebbe impossibile, per esempio, chiudere la discarica di Passo Breccioso come sancito dalla programmazione, per quanto tutti i vecchi impianti Tmb (trattamento meccanico biologico) dell'indifferenziato siano destinati alla dismissione, e lo spiegano a chiare lettere anche dall'Ager.

Secondo l'assessore all’Ambiente della Regione Puglia Anna Grazia Maraschio, "il 65% al 2022 e il 70% al 2025 sono due obiettivi raggiungibili dai nostri Comuni, come testimoniano le importanti esperienze di alcune realtà anche di medio-grandi dimensioni nonché il costante incremento dei flussi da raccolta differenziata. Il raggiungimento di questi obiettivi di Piano non può che essere subordinato all'impegno ed al rispetto delle best practices ambientali da parte di tutti gli attori della comunità regionale a partire dai Comuni passando dalle imprese ai sindacati, dalle famiglie alle associazioni di categoria; è una sfida di civiltà della nostra comunità che dovrà essere accompagnata in questo percorso attraverso una sensibilizzazione diffusa e non invasiva in materia ambientale”.

Considerato il trend degli ultimi anni a Foggia, guadagnare quasi 50 punti percentuali in tre anni, ad oggi, più che un obiettivo ambizioso, appare un'impresa quasi impossibile. 

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