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Economia

Aeroporti di Puglia chiude in attivo, Gino Lisa tra rilascio VIA e Piano Lupi

Si è in attesa del parere della commissione per il rilascio della VIA, ma ENAC attende ufficialità del Piano nazionale aeroporti e quindi l’elenco di quelli di interesse nazionale

Nonostante la contrazione complessiva del numero dei viaggiatori nel 2013 (ma con un incremento di quelli stranieri), Aeroporti di Puglia chiude in attivo, grazie alle economie di gestione realizzate per oltre tre  milioni di euro. E’ quanto ha reso noto l’amministratore unico della società Giuseppe Acierno che, unitamente al direttore amministrativo Patrizio Summa, è stato audito oggi dalla II commissione consiliare, che sta procedendo ad una verifica dello “stato di salute” – ha detto il presidente della stessa Giovanni Brigante – delle società partecipate della Regione.

L’amministratore unico Acierno ha fatto il punto della situazione degli aeroporti pugliesi in relazione alle linee del Piano nazionale aeroporti in dirittura di arrivo, che fa riferimento in particolare su due parametri nell’ottica della razionalizzazione: l’equilibrio finanziario e la specializzazione. Lo scalo di Bari dovrebbe entrare nella fascia alta ossia tra quelli strategici; quelli di Brindisi e Taranto nella seconda fascia (scali di interesse nazionale).

Poi si è espresso anche su Foggia, il cui bando per l’allungamento della pista è stato ripubblicato con l’introduzione di norme di salvaguardia più stringenti al fine di evitare possibili contenziosi. Peraltro Acierno ha richiamato la procedura obbligatoria prevista per questa tipologia di infrastrutture che impone la notifica per gli aiuti di Stato e il conseguente obbligo di contribuzione privata. Inoltre si è in attesa del parere della commissione per il rilascio della VIA: l’ENAC sta attendendo la ufficialità del Piano nazionale aeroporti del ministro Lupi, da cui dovrà emergere l’elenco degli aeroporti di interesse nazionale.

Sull’esclusione dello scalo foggiano dagli aeroporti di interesse nazionale, nei giorni scorsi il presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca, aveva scritto a Maurizio Lupi definendola "iniqua soprattutto in relazione ai dati in possesso dell’Ente e relativi ad un'approfondita analisi di contesto territoriale”.

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