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Economia

Permessi, buoni pasto e assenteismo: le precisazione del presidente di Ataf

Le precisazioni di Raffaele Ferrantino all'indomani dell'incontro in commissione Bilancio: "L'accordo sindacale è perfettamente aderente all'atto di indirizzo del Comune"

All’esito dell’incontro in commissione Bilancio, in cui Mainiero – alla presenza di Dicecca, Ferrantino e Salvatore De Martino - ha smontato il nuovo piano di efficientamento aziendale di Ataf “perché il documento disattenderebbe gli indirizzi del Consiglio comunale”, il presidente dell’azienda di trasporto pubblico, Raffaele Ferrantino, ha fatto alcune precisazioni.

La prima è che “durante la riunione è stato compiutamente illustrato al consigliere Mainiero e alla Commissione come l'accordo sindacale sia perfettamente aderente all'atto di indirizzo del Comune, e come il disaccordo dello stesso Mainiero derivi semplicemente dall'aver inteso che detto atto di indirizzo possa annullare la contrattazione aziendale, cosa non vera e non attuabile stante la normativa in materia di diritto del lavoro.

Poi, che “sulle azioni antiassenteismo, preme specificare che queste sono state calibrate sulle medie nazionali di malattia e mirano a disincentivare fortemente la piccola parte del personale che abusa della malattia a discapito del restante personale”.

E ancora, “per quanto riguarda le critiche mosse ai nuovi tempi accessori per gli autisti (28 minuti), è stato evidenziato che questi sono tra i minori a livello nazionale e che, per esempio, la società Busitalia, tra le più grandi imprese private di TPL del paese, ultimamente ha sottoscritto un accordo sui tempi accessori di entità media pari a 27 minuti, motivo per cui non si comprendono i motivi delle critiche di Mainiero”

Sui buoni pasto, “l'erogazione (concordati non "gratis" ma a fronte degli aumenti di orario di lavoro e di produttività) rispetta la normativa in materia; per esempio, ancora Busitalia riconosce il diritto al buono pasto (del valore di € 4,00) a tutti i dipendenti che espletino un servizio superiore alle 3h e 30min in qualsiasi fascia oraria”.

Ferrantino aggiunge che “il numero dei verificatori stabilito è pari a 7 aumentabili giornalmente a 10, e questo in virtù della previsione dell'aumento dell'orario di lavoro e degli effetti delle azioni antiassenteismo (fattori questi che faranno aumentare il numero di personale disponibile ogni giorno), contro i 15 inizialmente previsti in quanto si è già riscontrato un aumento di circa il 30% dei ricavi da biglietti e abbonamenti, frutto dell'efficace attività di contrasto all'evasione attuata dall'azienda”.

Sui permessi sindacali, Ferrantino afferma “che è stato spiegato con chiarezza che il numero di questi è stabilito da un accordo nazionale e che quindi l'azienda non ha potere di chiedere o contrattare né tantomeno imporre riduzioni; è stato anche spiegato che tale accordo nazionale assegna il diritto a 1.200 giorni annui di permesso complessivi alle 6 sigle sindacali di Ataf, le quali, giova ricordarlo, già da 4 anni hanno rinunciato unilateralmente a 600 giornate annue delle 1.200 e che nell'ultimo accordo tali giornate sono state, sempre unilateralmente, ridotte a 450 (fatte salve le giornate rivenienti dai permessi nazionali, regionali e provinciali, le quali derivano da attività sindacali esterne all'azienda).

Infine – sostiene il presidente Ataf – “è stato anche spiegato che l'accordo sindacale (che tra l'altro è un accordo preliminare di principio e che quindi dovrà essere seguito dall'accordo vero e proprio) tiene conto con assoluta cautelatività dei vincoli posti dal Comune di Foggia con l'Atto di indirizzo e garantisce che i costi del personale Ataf nel 2015 non aumentino rispetto a quelli del triennio 2011-13, ovvero che quel che l'azienda spende per tale accordo sia almeno compensato dai risparmi conseguenti allo stesso accordo, assicurando con certezza gli equilibri di bilancio”.

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