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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

La ‘gobba pensionistica’ non risparmia neppure i medici foggiani: quale futuro per le famiglie?

Il segretario della FIMMG Salvatore Onorati lancia l’allarme: “Dal 2020 molti cittadini della provincia rischiano di restare senza medico. Sono anni che segnaliamo il disagio. Ma tutto tace”.

Medici di famiglia, una specie in via di estinzione”. A lanciare l’allarme è Salvatore Onorati, segretario provinciale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale. Nei prossimi anni, infatti, anche in Capitanata sono molti i medici che a breve andranno in pensione, senza che ci sia un opportuno ricambio. E dal 2020 molti cittadini della provincia rischiano di restare senza medico: “Sono anni che noi medici di famiglia andiamo segnalando il disagio della Medicina Generale. Sono anni che andiamo urlando contro la burocrazia che sta strangolano il sistema. Sono anni che stiamo parlando di “gobba pensionistica” che dopo il 2020 porterà ad una fuoriuscita in massa dei medici di famiglia dal sistema. Sono anni che chiediamo una programmazione con un respiro lungo che tenga conto dell’evidenza dei numeri”.

“Ma - prosegue Onorati - tutto tace e noi restiamo soli come voce che grida nel deserto. Oggi si scopre che già in alcune regioni il sistema è al capolinea e molti cittadini sono a rischio di non avere più il medico di famiglia. In questi anni troppi hanno fatto le cicale, mentre noi facevamo le formiche e sollevavamo il problema della sicura futura carenza e del baratro assistenziale in cui saremmo caduti”.

Il tempo stringe e una programmazione è necessaria: “Chi ha l’obbligo di programmare per garantire adeguati livelli di assistenza, lo faccia. Non è più il tempo dell’Avvento, anzi si avvicina a grandi passi quello della Pasqua di resurrezione. Attendere ancora potrebbe essere già troppo tardi anche qui da noi in Puglia”, avverte Onorati.

Il segretario della FIMMG e presidente dell’ordine dei Medici di Foggia auspica anche che la questione venga inserita nell’agenda politica della campagna elettorale: “Si ritorni a parlare di bisogni di salute, se si vuole realmente che il richiamo alla partecipazione non sia solo uno slogan da lanciare come messaggio più o meno autorevole attraverso i mass media. Si faccia in fretta, facciamo in fretta, prima che sia troppo tardi”.  

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