rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

L’arcivescovo Pelvi presidente onorario della fondazione antiusura ‘Buon Samaritano’

L’ing. Pippo Cavaliere confermato alla presidenza del consiglio direttivo. Mons. Pelvi: “La Fondazione continui a scrivere questa bella pagina, in un clima di rinascita del territorio”

Lo scorso 17 febbraio si è tenuta, presso l’Auditorium Monsignor Farina del Palazzo Vescovile di Foggia, l’assemblea straordinaria del Comitato Promotore della Fondazione Buon Samaritano - Fondo di Solidarietà Antiusura, nel corso della quale si è proceduto al rinnovo delle cariche direttive per il prossimo quinquennio, tra cui il presidente del Comitato Promotore, i componenti del consiglio direttivo ed il suo presidente.

L’Assemblea, all’unanimità, ha acclamato quale presidente onorario della Fondazione, l’Arcivescovo Metropolita della Diocesi di Foggia-Bovino, Monsignor Vincenzo Pelvi, che, annunciando una sua prossima lettera pastorale sul tema della legalità, ha proposto all’assemblea il rinnovo dell’incarico ai cinque membri del consiglio direttivo uscente e di confermare la presidenza all’ingegner Pippo Cavaliere. L’assemblea, anche questa volta all’unanimità, ha condiviso la proposta dell’Arcivescovo ed ha anche premiato, con un riconoscimento, il dottor Gianni Valletta, per il suo incondizionato impegno di volontario, sempre presente e vicino ai problemi delle tante famiglie bisognose che si rivolgono alla Fondazione. 

“La presidenza onoraria è per me molto gratificante, un onere ed un onore, ma soprattutto un impegno stimolante  a sostenere in maniera concreta l’operato della Chiesa: i formalismi devono lasciare spazio all’azione della nostra coscienza cristiana”  ha ricordato l’Arcivescovo ai soci fondatori ed ai volontari  nell’illustrare la sua scelta, volta a non disperdere le capacità di un prezioso lavoro di equipe.  “Come Chiesa bisogna dare di più, a volte siamo un po’ sedentari ed indifferenti, l’accidia è un’aria che in città troppo spesso si respira. Apprezzo molto il lavoro della Fondazione, siete delle persone competenti e generose. Cambiare per cambiare non serve, un cambiamento potrebbe anche essere interpretato in modo sbagliato dagli usurai. Si è amalgamato un gruppo di lavoro che opera in maniera evangelica. Poche cose vanno bene e vogliamo anche cambiarle perché tutto cambi? La Fondazione continui a scrivere questa bella pagina, in un clima di rinascita del territorio”.

Il presidente del consiglio direttivo Pippo Cavaliere, dal suo canto, ha ricordato i risultati finora conseguiti dalla Fondazione: accolte oltre 3500 famiglie, concessi prestiti per circa 10 milioni di euro, il successo della recente campagna di comunicazione “call to action” sui social con le centinaia di foto ricevute con l’hashtag  #StopUsura, e soprattutto  le costituzioni di parte civile nei processi penali. “Abbiamo favorito tante denunce, a fronte delle quali c’è sempre stata una risposta immediata da parte delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria. Quattordici processi si sono già conclusi in tempi rapidissimi e tutti con la condanna degli imputati alle pene di giustizia, in due casi la condanna è stata confermata anche in appello. Ma l’aspetto più importante è che non c’è mai stata ritorsione nei confronti dei denuncianti, né durante le fasi dell’indagine, né durante il dibattimento, né dopo la condanna: un motivo in più per denunciare. Recentemente, nell’ambito del processo Baccus, abbiamo ottenuto la condanna di ben quattro usurai, ad alcuni dei quali è stato contestato l’aggravante del metodo mafioso; si tratta di una sentenza che deve farci riflettere sulla presenza e sul grado di penetrazione delle attività criminali nel contesto socio-economico della Capitanata. L’usura rappresenta forse uno dei reati più gravi, in quanto si compie sfruttando il disagio economico e molto spesso la disperazione della gente”.

Ai lavori dell’Assemblea hanno partecipato, nella qualità di soci fondatori,  i rappresentanti delle istituzioni ed i maggiori referenti del mondo economico e delle associazioni di categoria, Confcommercio, Confindustria e Confesercenti.

Il presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca, ha ribadito la necessità di non cedere alla rassegnazione e all’assuefazione: “Servono azioni coraggiose, che interrompano quel circolo vizioso in cui spesso il disagio economico crea terreno fertile per l’arruolamento di manovalanza da parte della criminalità. Solo una forte alleanza tra le forze sane del territorio  può  permetterci di sconfiggere questo malessere strisciante e consentire alla città di crescere”. Dello stesso avviso il presidente di Confindustria, Gianni Rotice, che ha rammentato il costante impegno profuso nel contrastare il fenomeno criminale, anche attraverso i vari protocolli di legalità sottoscritti in Prefettura. Il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha puntato il dito contro chi alza “muri di indifferenza” all’interno del mondo economico, venendo meno a quei principi di solidarietà che pure devono caratterizzare i rapporti imprenditoriali e commerciali, e si è impegnato a sostenere fortemente e favorire qualsiasi iniziativa finalizzata a contrastare il fenomeno criminale. Il vicepresidente della Provincia, Rosario Cusmai, ha evidenziato infine la necessità di risposte certe e di tempi rapidi da parte degli enti pubblici, soprattutto nei pagamenti, al fine di non aggravare ulteriormente la grave crisi economica in cui versano tantissime realtà imprenditoriali.

Presente anche Confcommercio, con il presidente, Damiano Gelsomino, e la dirigente, Lucia La Torre, che, associandosi alle iniziative intraprese dalla Fondazione, hanno preannunciato un’importante iniziativa in tema di legalità, un road show nazionale, che esordirà proprio a Foggia il prossimo 4 marzo al Teatro Umberto Giordano.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L’arcivescovo Pelvi presidente onorario della fondazione antiusura ‘Buon Samaritano’

FoggiaToday è in caricamento