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Economia

PIN lancia e raddoppia: altri 10 milioni per sostenere le idee innovative dei giovani

Lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, illustrando l’andamento del bando a sportello dell’Assessorato delle Politiche Giovanili: finora sono 1.170 pratiche aperte e 352 le istanze già chiuse

PIN raddoppia e potrà contare su altri 10 milioni di euro: lo ha annunciato, martedì scorso, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel corso della conferenza stampa convocata all’Impact Hub di Bari per illustrare, nell’ambito dell’ottantesima Fiera del Levante, l’andamento del bando a sportello dell’Assessorato delle Politiche Giovanili.

“Alle 10 di stamattina erano 1.170 pratiche aperte e 352 le istanze già chiuse completando on line il modello Canvas”, ha comunicato l’assessore regionale alle Politiche giovanili, Raffaele Piemontese, facendo un bilancio dei primi tredici giorni del programma. “Ci aspettavamo un successo perché abbiamo misurato il grande interesse nelle 51 tappe del PIN Tour che abbiamo fatto dal Gargano al Salento – ha aggiunto Piemontese – ma non in queste proporzioni, tanto che abbiamo deciso di rivoluzionare il metodo di valutazione in modo da assicurare una risposta rapida alle tante domande”.

L’assessore ha comunicato che a partire dalla settimana prossima, gli uffici del Servizio Politiche Giovanili cominceranno a comunicare la non ammissibilità di quelle domande che sono carenti dei requisiti soggettivi e formali: dalla residenza in Puglia al non aver mai ricevuto finanziamenti dalle Politiche Giovanili, fino ai limiti d’età di 18-35 anni. A questo proposito, commentando l’età media di 28,6 anni dei gruppi informali che hanno candidato finora idee progettuali, l’assessore Piemontese ha sottolineato la bontà “della scelta di innalzare il limite di età a 35 anni, interpretando un dato di realtà: il problema della realizzazione della propria vita si è spostato in avanti, i giovani esprimono ormai un’attitudine a cimentarsi con la dimensione dell'imprenditorialità”.

Importante anche il dato della forma giuridica preferita per poter ottenere concretamente il finanziamento. Il 34,42% ha scelto la forma della società a responsabilità limitata semplificata: “Segno – nota Piemontese – che da subito i gruppi informali si sono interfacciati con i professionisti per misurarsi concretamente con le articolazioni dei diversi tipi d’impresa previsti dalla normativa italiana ed europea”. L’elemento dell’immediato confronto con la dimensione dell’impresa e del lavoro reali è stato messo in particolare evidenza anche dal presidente: “Questa volta giochiamo a fare sul serio – ha osservato Michele Emiliano –, nel senso che si gioca per vincere non solo per provare, una differenza psicologica importante con i pur fortunati programmi del passato perché il fatto di essere costretti a dar vita a un’impresa formale ci consente di collegare le imprese nate con PIN alle altre misure che la Regione organizza per le imprese senior, anzi darà alle imprese nate con PIN un privilegio di accesso agli ulteriori step di crecita, diminuendo, così, l’elevato tasso di mortalità che hanno finora registrato le imprese giovanili”.

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Spartiacque sarà comunque il lavoro di valutazione sulle idee imprenditoriali presentate dai gruppi formali. L’assessore Piemontese ha preannunciato che, per velocizzare le operazioni garantendo efficienza e puntualità, la commissione avrà 60 componenti che lavoreranno in tre grandi gruppi: uno per esaminare le idee-progetto del settore dell’innovazione culturale, uno per il settore dell’innovazione tecnologia e uno per il settore dell’innovazione sociale, ciascuno presieduto da personalità emblematiche. “Abbiamo il compito di proseguire e migliorare la grande eredità di Guglielmo Minervini”, ha sottolineato Piemontese. “Il dono di idee di questi programmi riorienta il pensiero e diventa patrimonio di crescita per tutti noi”, gli ha fatto eco Emiliano.

Curiosando tra le statistiche delle pratiche chiuse finora, i gruppi informali che le hanno completare sono al 59,95% composti da uomini e al 40,05% da donne. Per il 38,57% provengono dalla provincia di Bari, 20,27% dalla provincia di Lecce, il 12,16% dalla provincia di Foggia, l’11,92% dalla provincia di Taranto, l’8,72% dalla provincia di Brindisi e l’8,35% da Barletta-Andria-Trani. Testa a testa tra innovazione culturale (36,2%9 e innovazione tecnologica (35,91%) quanto ad ambiti di intervento, al 27,89% per innovazione sociale. Tra i settori specifici: innovazione tecnologica al 22,26%, turismo al 20,47%, web e multimedia al 16,62%, arte e cultura al 16,02%, servizi alle imprese al 13,95%, inclusione sociale al 13,65%, servizi al cittadino al 12,76%, salute e benessere al 11,87%, territorio al 11,57%, scuola e formazione al 10,68%.

Se oltre un terzo sceglie la forma della società a responsabilità limitata semplificata, il 15,13% sceglie una Srl, l’11,57% l’associazione, il 10,09% l’associazione di promozione sociale, il 9,79 l’associazione culturale, il 5,04% la cooperativa. Il 68,25% delle pratiche finora completate dichiara anche partnership: pugliesi per l’85,93%, del resto d’Italia per il 9,89%, dall’estero per il 4,18%.
La media del finanziamento richiesto è di 28.559 euro, ben il 96,44% ambisce a un finanziamento oscillante tra i 20 mila e i 30 mila euro, che è il massimo previsto da “PIN”. Alta si conferma la richiesta di sostegno da parte degli uffici regionali delle Politiche giovanili e dell’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, che è un’altra delle grandi novità del nuovo programma delle Politiche Giovanili: il 78,34% chiede siano rafforzate le competenze attuali dei gruppi informali, l’84,57% chiede che l’eventuale nuova impresa sia accompagnata nella fase in cui dovrà confrontarsi concretamente con il mercato.

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